Le voci delle ultime settimane trovano conferma: con Vertu in fallimento, si scrive la parola fine per un’azienda surreale ma si scopre anche che sta diminuendo il numero di idioti disponibili a sborsare cifre senza senso per un prodotto con tecnologie sempre due passi indietro rispetto a quella disponibile last minute.
Vertu in fallimento: i numeri della crisi
Secondo la BBC, i numeri sono una sorta di voragine: le perdite ammonterebbero a 128 milioni. che poi si potrebbe tradurre in circa 3.500 unità di uno dei modelli del catalogo Vertu.
Negli ultimi anni la società ha trovato più proprietari che clienti, passando di mano con una frequenza impressionante: nel 2015 è stata venduta ad un fondo di investimento cinese, mentre nel 2017 è stata trasferita ad una compagnia Turca, che evidentemente ha deciso di non sostenere ulteriormente lo sforzo finanziario necessario per il proseguimento delle attività.
E’ chiaro che il modello di business, rappresentato dalla proposta di prodotti di altissima qualità e altissimo prezzo, non abbia più la presa di un tempo.
Vertu in fallimento: ne sentiremo la mancanza?
Dubito che il mercato degli smartphone avvertirà il contraccolpo di Vertu in fallimento: è evidente che un telefono in oro rosa a 46.600 dollari non attiri più nemmeno i super ricchi, che probabilmente preferiscono personalizzare un iPhone per poi usarlo come telecomando di tutte le diavolerie tecnologiche di cui riempiono le loro case.
Era inevitabile che il gap tecnologico dei telefoni di Vertu divenisse un ostacolo insormontabile e che la cura messa nella realizzazione passasse in secondo piano rispetto all’idea di avere un prodotto più avanzato nel software e nell’hardware.
D’altro canto, chi non vorrebbe una cover in pelle di lucertola per la modica cifra di 1.200 euro?!? Vertu in fallimento ci dice che fortunatamente il mondo forse sta raddrizzando la rotta e il numero di chi si cimenta in tali follie sta diminuendo.
Mi pare che solo un certo Lapo giri col Vertu. Detto tutto…