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Libera il mio modem fibra: perché non posso usare ciò che voglio?

Torno sul tema che da un po’ di tempo sto seguendo e che oggi torna d’attualità, Libera il mio modem fibra: perché non posso usare quello che voglio?

Faccio un po’ un piccolo riassunto delle puntate precedenti: ho tentato a più riprese di sostituire il modem di Telecom, che non mi piace e trovo poco performante, oltre che povero di servizi, per adottarne un po’ più adatto alle mie esigenze.

Il problema è che Telecom non rilascia le informazioni necessarie per l’allineamento dei servizi VOIP, per cui potete navigare in internet con un altro modem, ma dovete rinunciare ai servizi in voce, che funzionano solo con quello “della casa”.

Libera il mio modem: che diritti hanno gli utenti?

La legge europea è molto chiara: basta guardare la Regolamentazione 2015/2120 , cliccando sul link avrete accesso al testo completo, ma dato che vi voglio bene e preferisco farvi evitare di perdere un sacco di tempo, vi riporto il passaggio fondamentale.

Articolo 3
Salvaguardia dell’accesso a un’Internet aperta

1.   Gli utenti finali hanno il diritto di accedere a informazioni e contenuti e di diffonderli, nonché di utilizzare e fornire applicazioni e servizi, e utilizzare apparecchiature terminali di loro scelta, indipendentemente dalla sede dell’utente finale o del fornitore o dalla localizzazione, dall’origine o dalla destinazione delle informazioni, dei contenuti, delle applicazioni o del servizio, tramite il servizio di accesso a Internet.

Il punto su cui si discute oggi è uno solo: quali sono le apparecchiature terminali? In questo passaggio la legge non è chiarissima, ecco perché servirebbe un intervento del legislatore locale. Vi ricordo un dettaglio fondamentale: la regolamentazione europea viene automaticamente recepita dagli Stati membri e non necessità di una conversione con una legge locale, ma in questo caso servirebbe un intervento dello stato che chiarisse cosa significhi “apparecchiature terminali”.

Onestamente, a me sembra molto semplice, perché se si parla di “apparecchiature terminali” sui servizi di rete, il protagonista del tema non può che essere il modem/router, ma gli operatori, stranamente, dicono che l’interpretazione è diversa: gli utenti possono usare l’attrezzatura che vogliono, dopo il modem fornito da loro.

A dire il vero, la legge italiana parla già chiaro su questo tema, perché c’è uno specifico articolo di una legge il DPR 198 del 2010, che volendo trovate a questo indirizzo.

Ancora una volta, vi riporto l’articolo fondamentale

Leggi l’articolo 1.1:

1. Ai sensi del presente decreto si intendono per:
a) apparecchiature terminali:
1) le apparecchiature allacciate direttamente o indirettamente all’interfaccia di una rete pubblica di telecomunicazioni per trasmettere, trattare o ricevere informazioni; in entrambi i casi di allacciamento, diretto o indiretto, esso può essere realizzato via cavo, fibra ottica o via elettromagnetica; un allacciamento e’ indiretto se l’apparecchiatura e’ interposta fra il terminale e l’interfaccia della rete pubblica;
2) le apparecchiature delle stazioni terrestri per i collegamenti via satellite;
b) apparecchiature delle stazioni terrestri per i collegamenti via satellite: le apparecchiature che possono essere usate soltanto per trasmettere o per trasmettere e ricevere, «ricetrasmittenti», o unicamente per ricevere, «riceventi», segnali di radiocomunicazioni via satelliti o altri sistemi nello spazio;
c) imprese: gli enti pubblici o privati ai quali lo Stato concede diritti speciali o esclusivi di importazione, di commercializzazione, di allacciamento, di installazione o di manutenzione di apparecchiature terminali di telecomunicazione.

Da un punto di vista prettamente teorico, non ci sono dubbi, ma per gli operatori non basta.  Il risultato è che non ci è concesso di usare il nostro modem preferito.

Libera il mio modem: l’esperienza europea

Cosa succede negli altri paesi? Tanto per cambiare, la Germania è stata la prima a correggere il problema, chiarendo in forma scritta ed esplicita che la rete termina alla presa sul muro, senza alcun tipo indecisione o di equivoco.

In Olanda, gli utenti sono liberi di usare il loro modem preferito, mentre in Svizzera (che non è ovviamente parte dell’unione europea) è stata la stessa Swisscom, senza obblighi che lo prevedano, a permettere agli utenti di scegliere un modem senza alcune penalizzazione nella qualità o tipologia di servizi ricevuti.

La domanda che torno a fare, al vento, è sempre la stessa: perché non posso liberare il mio modem? Perché non viene rispettata una legge europea, che mi sembra molto chiara? Sarei curioso di conoscere le risposte di Tim, Vodafone, Wind e tutti gli altri.

Luca Viscardi

Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.

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