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Telepass Pyng diventa Pyng+ e si abbina a Telepass Pay



Telepass Pyng diventa Pyng+ e si abbina a Telepass Pay, arrivano molti nuovi servizi ma peggiora drasticamente una delle funzionalità principali.

D’altro canto, era inevitabile che succedesse, in un mondo in cui i pagamenti in mobilità diventeranno una delle aree di business più redditizie; non ci si poteva aspettare che “gli altri” stessero a guardare Apple, Samsung ed Android, nel loro tentativo di accaparrarsi una piccola commissione su ogni singolo euro che spendiamo.

Cosa è Telepass Pay

Lo recita il sito internet in modo molto chiaro, direi inequivocabile, nel pieno stile di Autostrade SPA; che è una società privata ormai da molti anni, ma continua a funzionare come il più ministeriale dei ministeri.

Telepass Pay S.p.A., società controllata al 100% da Telepass S.p.a., è un Istituto di Moneta Elettronica (IMEL) autorizzato da Banca d’Italia.

Bisogna ricordare che Telepass è un marchio di Atlantia, la società della galassia Benetton, che dal 2002 gestisce la rete Autostradale, dopo che è stata privatizzata.

Ma perché parliamo di nastri di cemento in un blog che si occupa di tecnologia? Perché la società che gestisce le autostrade controlla anche Telepass, che a tutti gli effetti diventa uno strumento elettronico di pagamento, attraverso il dispositivo montato a bordo delle auto o con l’applicazione,  che da poco ha cambiato nome da PyngPyng+.

E’ un servizio a cui si accede se si è clienti Telepass, pagando un canone di 1.5 euro al mese, dettaglio che mi fa storcere il naso, se penso che in aggiunta a questa quota mensile, Telepass Pay richiede il 15% di ogni pagamento fatto pagando le strisce blu. Non so se avete letto bene, ho scritto quindici per cento, il doppio di quello che oggi viene considerato tasso di usura.

Ovviamente, parliamo di cifre piccole: parcheggiando in alcune zone di Milano sulle strisce blu pagate 1.20 euro, per cui il 15% sono pochi centesimi, ma dato che le valutazioni più importanti si fanno in percentuale e non in valore assoluto, rimane una pretesa completamente senza senso.

Ma torniamo al tema principale: cosa è Telepass Pay. Un sistema di pagamento vero e proprio con cui potrete pagare anche il carburante, potrete acquistare biglietti elettronici (penso per i mezzi pubblici, perché su questo non c’è ancora dettaglio), ma attenzione perché anche sull’acquisto di eTicket vi verrà chiesto il 15%.

A Milano, con biglietto di ATM da 1.5 euro, dovrete lasciare sul piatto 22 cent a Telepass e pagherete 1.72 anziché 1.5. Moltiplicate per il numero di biglietti che si staccano in un giorno e troverete il potenziale di questo business.

Perché dovreste preferirlo all’acquisto attraverso PayPal o con Apple Pay, che non vi richiedono alcuna commissione e non vi chiedono un’iscrizione mensile?

Credo che dalle parti di Telepass dovrebbero fare un pensierino alle nuove modalità di business: il tempo dei canoni, dei balzelli comodi, delle valanghe di denaro accumulate “d’ufficio” è finito o finirà prestissimo. Presentare nel 2017 un servizio con queste premesse mi lascia molto perplesso, pur riconoscendone la facilità d’uso.

Molto comodo invece l’acquisto di carburante, perché senza commissioni, ma il servizio è limitato alle stazioni limitate e in autostrada si potrà fare (da quello che si deduce) solo al servizio.

Nelle stazioni fai da te, ma non si capisce sul sito se questo vale anche per l’autostrada, si usa invece la app.

Come funziona Telepass Pay per fare benzina

Nelle stazioni di servizio abilitate, che si trovano sulla mappa del sito e anche nella app, si accede all’area del servito, finito il rifornimento si avvisa il gestore che si vuole pagare con telepass e attraverso un POS speciale, il gestore stesso attiva l’addebito che viene confermato da un sms sul cellulare di chi paga.

Nelle stazioni automatiche, invece, sarà la app a guidare nelle procedure di pagamento, anche in questo caso senza alcuna commissione, soluzione migliore di quella con carta di credito che prevede invece il pagamento di commissioni per i rifornimento.

Quanto costa Telepass Pay

Come anticipato, per aderire a Telepass Pay bisogna spendere 1.5 euro mese e c’è una condizione curiosa: se volete un secondo account, costa comunque un 1.5 euro. Dove sta l’economia di scala? E ancora una volta penso che la “ministerialità” della vecchia “autostrade S.p.A.” sia rimasta dentro gli uffici dell’azienda in tutto il suo splendore.

Oltre alla modica cifra di 1.5 euro, comunque superiore a quella che chiede Apple Pay (zero), ma anche a quella di Satispay, piuttosto che PayPal. dovete pensare al 15% di trattenuta sul pagamento delle strisce blu, probabilmente la funzione che userete di più, ma anche al 15% su biglietti elettronici per i mezzi pubblici. Insomma, se siete fruitori “pesanti”, abituati cioè alle righe blu e ai mezzi pubblici, potreste versare anche 10/15 euro mese.

Il pagamento di carburanti non ha sovrapprezzo, ma è limitato alle stazioni abilitate.

Probabilmente è solo l’inizio, ma al momento sono piuttosto perplesso sugli effettivi vantaggi di chi fruisce del servizio, per chi usava le strisce blu in città è un decisivo passo indietro.

Luca Viscardi

Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.

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