Android Wear è morto, o quanto meno è sparito dal Google Store, da cui sono stati rimossi tutti gli smartwatch in circolazione con il sistema operativo creato da Google per la tecnologia indossabile.
Vorrei dirvi di essere sorpreso, ma in realtà quale fosse il trend era chiaro già da tempo: i grandi produttori hanno rinunciato a rinnovare la loro proposta, il mercato è ricco di prodotti che nessuno ha comprato, Google ha aggiornato il software eppure nessuno dei partner del primo minuto ha speso tempo ed energie in quella direzione.
Quale potesse essere l’epilogo non era difficile da prevedere. O forse in realtà nel mercato sta succedendo oggi quello che avrebbe dovuto accadere qualche anno fa, all’esordio di questa nuova categoria merceologica: a realizzare gli smartwatch saranno i produttori di orologi e non quelli di tecnologia, con uno sforzo importante, ovvero quello di contenere il prezzo finale, per risultare più appetibili.
Di fatto, Motorola, Huawei, Sony, tutti i grandi colossi hanno mollato il colpo, LG ha realizzato un paio di modelli a febbraio, per poi non distribuirli, forse l’unico produttore di tecnologia che resiste davvero è Asus. Ma per il resto, è un vuoto cosmico.
A sancire la prematura scomparsa del sistema operativo per smartwatch è la sparizione dei prodotti che lo contengono dal Google Store.
Dopo il “re-shuffle” dei giorni scorsi, quando sono stati introdotti i nuovi pixel e i prodotti per la casa, è sparita la sezione dedicata agli smartwatch.
Un modo come un altro per mettere la parola “FINE” alla categoria, o quanto meno per togliere dai riflettori una linea che non è stata molto fortunata. Il brutto anatroccolo di solito si nascondo nell’angolo buio della casa…
Lo scrivevo prima: forse il vero problema degli smartatch è che sono partiti con il piede sbagliato, o forse con un concetto di distribuzione sbagliato. Ho visto che Fossil ha messo in vendita più di un modello con Android Wear a bordo e forse è la cosa giusta da fare.
Aggiungo un pensiero: non credo che lo smartwatch sia un prodotto per tutti, nel senso che non tutti lo troverebbero utile, ma ho l’assoluta certezza che il prezzo sia un fattore determinante. Perché diventi un prodotto di massa deve costare meno.
Se ci pensate, Apple Watch nel modello più venduto costa circa 279 euro, meno della metà di iPhone, ha senso che nel mondo Android gli smartwatch costino come un telefono?
Forse è presto per celebrare il funerale di Android Wear, ma di certo la rimozione dal Google Store non è un segnale di impegno da parte di Big G.
Questa sera organizzeremo una veglia di preghiera alla memoria. 🙂
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