Cosa aspettarsi dal CES 2018 a Las Vegas? A questa domanda vorrei rispondere con una piccola provocazione: cosa è rimasto del 2017?
CES 2018, lo spettacolo sta per cominciare
Ve lo chiedo perché non ho mai fatto grande segreto del mio pensiero: per la ricaduta che avrà nelle abitudini e nei consumi del nostro mercato, il Consumer Electronics Show di Las Vegas è enormemente sopravvalutato, ottiene uno spazio che è spropositato, rispetto a quello che poi porta nelle nostre case.
Lo scorso anno ho vissuto anche un paio di “flames” su Twitter con un paio di colleghi che contestavano il mio pensiero: ovviamente io penso volessero giustificare la loro presenza in Nevada, loro dicevano a me che io ero l’esempio vivente della famosa favola dalle volpe con l’uva. (La conoscete, vero?)
A distanza di un anno, posso fare in tutta serenità la mia domanda: ricordate qualcosa di straordinario che sia stato presentato all’ultimo CES 2017?
C’è un singolo oggetto che ha fatto tendenza e che è diventato un best seller negli ultimi 12 mesi?
Qualcuno potrebbe fare la stessa domanda per le altre fieri e io qualche risposta l’avrei. Mobile World Congress 2017: sono rimasti Huawei P20 e LG G6, ma anche il Blackberry KeyONE e il Sony XZ Premium. Non tutti sono stati successi, ma non è difficile trovare prodotti simbolo.
IFA 2017, Berlino: abbiamo conosciuto i nuovi Samsung Gear Sport, il nuovo LG V30, ma anche processore Huawei Kirin 970.
Dai, facciamo uno sforzo collettivo e troviamo un oggetto simbolo per CES 2017!!! Attenzione, non sto parlando del trip di noi super nerd che ci occupiamo di tecnologia! Sto pensando a qualcosa che anche “l’uomo della strada” abbia incrociato nella sua esistenza e di cui abbia consapevolezza.
Vi do un po’ di tempo… 3… 2… 1… Niente, eh?!?
In realtà a Las Vegas si vedranno un sacco di cose, ma tutte declinazioni di ciò che già conosciamo, in primo luogo l’applicazione a 360 gradi dell’intelligenza artificiale e degli assistenti virtuali. Aprirete il frigo e troverete Alexa, accenderete il forno e verrà fuori l’assistente Google, ma non solo perché presto sarà connesso anche il vostro Phon, che probabilmente segnalerà ad un server remoto che i vostri capelli sono un po’ sfibrati e avrebbero bisogno di un po’ di balsamo, che verrà ordinato automaticamente e voi pagherete cliccando su un amazon dash incorporato nello stesso phon.
In pratica, presto saremo poverissimi senza accorgercene perché tutte queste connessioni non faranno altro che confonderci le idee.
Ma difficilmente all’appuntamento di Las Vegas che parte dopodomani vedremo novità che ci sconvolgeranno la vita. Spero di sbagliare e di svegliarmi mercoledì con le più grandi novità di tutti i tempi che brillano davanti alle fotocamere dei giornalisti di tutto il mondo, ma dubito che accada.
CES 2018: mai due mondi sono stati così lontani
Le motivazioni sono molto e sono diverse tra loro: la principale, secondo me, è che mai come oggi il mercato europeo e americano sono stati così lontani: basti pensare all’invasione cinese nel mercato degli smartphone che sta arrivando da noi e basta guardare la top ten delle vendite in Usa dove i cinesi quasi non compaiono.
Da una parte, c’è un mercato (quello americano) sempre più connesso, mentre da noi molte resistenze culturali (e legislative) frenano la voglia di far sapere al resto del mondo cosa facciamo dentro le nostre case. Provate ad aprire l’applicazione Google Home e (se avete un oggetto che sia compatibile con il controllo della casa smart) date un occhio alla lista delle marche di oggetti connessi che vi trovate.
Sono decine, da noi ci sono giusto Philips Hue, Ikea Tradfri e qualche brand che fa camere di sicurezza (che dalle catene di elettronica mi dicono vendano pochissimo). Avete fatto un giro da mediaworld ultimamente? Se siete capaci di trovare lo scaffale con i prodotti per la casa connessa, siete dei bravi segugi.
Se penso ad Unieuro, fatico a focalizzare in quale area del negozio sia localizzata.
Poi c’è un altro segmento: la guida autonoma. Al CES 2018 ci sarà addirittura un servizio di shuttle a guida autonoma per collegare le diverse aree della fiera. Da noi non abbiamo nemmeno cominciato a legiferare sul tema e quindi il problema non si pone. Un altro motivo per cui oggi l’oceano pare essere una barriera culturale (e tecnologica) invalicabile.
Volendo, potremmo soffermarci sugli smartphone: forse a Las Vegas vedremo un nuovo Sony, viene ventilata la possibilità di un lancio LG, mentre Huawei sfrutterà l’occasione per lanciare il Mate 10 Pro sul suolo americano. L’evento sarà uno spartiacque sul mercato? Dubito…
E poi la tecnologia indossabile: sono curioso di capire se si muoverà qualcosa, ma dubito che ci saranno grandi novità con il Mobile World Congress dietro l’angolo.
Insomma, ho qualche perplessità sull’ormai prossimo CES 2018. Voi, nel frattempo, vi siete ricordati del prodotto dello scorsa anno che ha fatto la storia?!? Io non ho fretta, quando lo trovate fatemi sapere. Mi perdonerete se non tratterrò il respiro nell’attesa.
Io non lo ricordo. Credo che Barcellona e Berlino siano superiori – Inviato da Mister Gadget App
Lo dice il nome stesso: show.
Questo appuntamento mi è sempre parso una vetrina nella quale le aziende mettono in mostra tanti esercizi di stile che a volte non arrivano neppure ad un approdo sul mercato, oppure vanno ad occupare delle nicchie che al di là dei lustrini sulla carta, sono poi di dubbio valore aggiunto e magari finiscono nel dimenticatoio in fretta, senza generare veri e propri nuovi trends di consumo.
E’ un po’ come quelle occasioni mondane nelle quali non si può assolutamente mancare, pena l’esclusione dal circolo di quelli che contano, ma delle quali, una volta calato il sipario, ci si dimentica in fretta e senza rimpianti.