Come funziona lo SPID, come attivarlo e perché serve

Il sistema pubblico di identità digitale con cui abbiamo imparato a convivere, dopo mesi di combattimenti e difficoltà. Impariamo come funziona questo potente mezzo e perchè è utile possederne uno. 



Lo SPID, lanciato nel 2016, ad oggi conta oltre 30 milioni di utenze attive. Viene utilizzato da oltre 7.000 enti pubblici e privati aderenti e in oltre 100 milioni di servizi online. È uno strumento fondamentale per cittadini e imprese che vogliono vivere la propria vita digitale in modo sicuro e semplice.

Cosa è lo SPID e a cosa serve?

Lo dice il suo acronimo: Sistema Pubblico Identità Digitale, ovvero un nome utente e una password, da utilizzare per l’accesso a tutti i servizi digitali della pubblica amministrazione.

Anziché avere un nome utente e una password per ciascuno dei servizi, si usa questo accesso autenticato, che è collegato alla propria carta d’identità e il codice fiscale. In questo modo c’è la certezza sull’identità di chi accede ad un determinato servizio.

La particolarità é che si tratta di credenziali certificate, con l’abbinamento ai propri dati anagrafici e al codice fiscale, ma anche al proprio numero di telefono, che sarà usato per recapitare l’eventuale codice di verifica per gli accessi, perché lo SPID è una soluzione con autenticazione a due fattori.

Ci sono diversi livelli di sicurezza per lo SPID, con il livello più elevato la verifica dell’autenticazione viene fatta tramite un’app, ad esempio PosteID. Una vera e propria carta di identità digitale quindi, che ci apre le porte della pubblica amministrazione. Con lo SPID si accede ai siti delle Regioni, delle Poste, dell’INPS, dell’agenzia di Riscossione dei Tributi, così come ogni altra piattaforma dello stato, praticamente tutti gli enti dello Stato hanno adottato questo sistema di accesso.

Un salto in avanti straordinario nel proprio rapporto con l’amministrazione pubblica: basta telefoni a cui non risponde mai nessuno, stop agli uffici che aprono 3 ore al giorno, addio alle lunghe code a sportelli che non hanno mai risposte. 

La macchina burocratica, grazie all’adozione della tecnologia, sta cambiando notevolmente, ora però serve un contributo dei cittadini perché adottino nuove tecnologie in grado di semplificare il rapporto con lo Stato.

Da settembre 2021, è obbligatorio usare lo SPID per accedere ai servizi online della pubblica amministrazione. Eppure, nonostante questo, ci sono molti milioni di cittadini italiani che ancora non ne possiedono uno.

Come si ottiene lo SPID?

Basta circa mezz’ora per attivare lo SPID con Poste Italiane: si avvia la procedura di registrazione sul sito e poi si conclude l’opera all’ufficio postale. L’esperienza del nostro Luca è significativa:

“Terminata la fase preliminare sul sito, ho scelto in quale ufficio volessi andare, deciso l’ora e fissato la prenotazione per lo sportello direttamente dallo smartphone. Sono arrivato all’ufficio postale un minuto prima dell’ora fissata e sono stato chiamato 3 minuti dopo. Dopo circa 8 minuti dal mio ingresso in posta sono andato a casa con tutto quello che mi serviva.  Per un attimo ho pensato di non essere nemmeno in Italia.”

In realtà, Poste Italiane sono solo uno dei tantissimi soggetti che sono autorizzati a rilasciare lo SPID, volendo lo si può fare anche attraverso la piattaforma di TIM, che permette di autenticarsi anche online, senza la necessità di spostarsi da casa. Per sapere quale gestore è abilitato, basta consultare il sito ufficiale del governo dedicato a SPID.

Cosa è l’AgID?

L’Agenzia per l’Italia Digitale gioca un ruolo fondamentale nel sistema SPID. È l’ente pubblico che si occupa didefinire le regole tecniche e operative per il funzionamento di SPID, garantendo omogeneità e sicurezza per tutti gli utenti e i soggetti coinvolti.

AgID rilascia l’accreditamento agli Identity Provider (IdP) che possono erogare le credenziali SPID, affinchè gli IdP rispettino gli standard di sicurezza e privacy stabiliti da AgID. In fine, monitora costantemente il funzionamento del sistema SPID e interviene in caso di problemi o malfunzionamenti. Inoltre, effettua controlli periodici sugli IdP per garantirne la compliance alle normative.

Quali documenti servono per avere lo SPID?

Per attivare il proprio SPID ci vuole davvero pochissimo, basta seguire le istruzioni a questo indirizzo. Puoi scegliere tra diverse modalità di attivazione: consigliamo in quanto abbiamo trovato semplice la procedura di Poste Italiane, che in circa un’ora da quando apri il PC a quando concludi la verifica con il documento d’identità presso la filiale, ti fornisce la tua identità digitale SPID.

Se aggiungiamo che non costa niente, non ha senso non farlo. C’è poi anche una versione per pigri, che invece costa qualche euro in più, perché il postino viene a casa tua, oppure in ufficio, per identificarti e completare la procedura di firma digitale senza nemmeno la necessità di andare alle poste.

I documenti necessari per il rilascio dell’identità digitale sono la carta d’identità e il proprio codice fiscale o il passaporto, per permettere di gestire l’autenticazione servono uno smartphone con sistema operativo Android, oppure con iOS, serve anche un indirizzo di posta elettronica attivo.

Durante la procedura di registrazione, il numero di telefono e l’indirizzo di posta elettronica vengono certificati attraverso un meccanismo di verifica, che si basa sulla trasmissione di codici di conferma.

È importante ricordare che in caso di sostituzione del proprio numero di cellulare, è necessario aggiornare le proprie credenziali, per evitare di rimanere “chiusi fuori”.

Quanti SPID posso avere?

Curiosamente, non esiste un limite al numero di identità digitali che un singolo cittadino può richiedere, a patto che ciascuna di esse sia collegata ad un indirizzo univoco di posta elettronica.

Ad oggi, sono 11 i paesi che sono dotati del servizio di identità digitale, tra questi ci sono Lussemburgo, Norvegia, Lettonia, Slovenia, Olanda, Malta, Spagna, Estonia, Svezia, Grecia e Belgio.

È interessante sapere che a fronte di ben 30 milioni di italiani che possiedono uno SPID, solo 18 milioni di abitanti hanno invece la carta d’identità elettronica, con una crescita molto forte di circa 500.000 carte al mese.


Maria Grazia Cosso: Contributor, studentessa di ingegneria informatica e nel tempo libero esploratrice di novità. Fiera Calabrese e appassionata sin dai tempi del Compaq Presario 425 ai computer, ha reso oggi questa sua passione il suo futuro. Segue da sempre il progresso e lo sviluppo delle nuove tecnologie, le piace stare al passo con le ultime uscite e testarle in prima persona, ogni tanto riesce anche a guardare qualche serie tv.

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