Dopo diversi giorni di utilizzo, ecco la mia Recensione Oukitel U18, il curioso mix tra iPhone X e Mate 10 Pro, che offre un elemento di differenziazione nella batteria che ha ben 4.000 mAh di capacità.
Ricordate i tempi in cui i fan di Android si facevano beffe della famosa tacca di iPhone X?!? Avete presente quante volte avete letto battute di ogni genere sul famigerato “notch”?!? Non so quale possa essere lo stato d’animo ora che tutti i prodotti di smartphone Android, con pochissime eccezioni, stanno andando nella stessa direzione, adottando soluzioni praticamente identiche.
Recensione Oukitel U18: davanti è un iPhone X dietro un Mate
Oukitel U18 sembra il fratello gemello di iPhone X, quando lo guardate dal fronte. La cornice inferiore è un po’ più grande, mentre quella superiore è quasi identica. Anche i bordi laterali sono praticamente uguali, mentre la diagonale del display è da 5.85 pollici. Purtroppo lo schermo è solo HD, quindi con una definizione da soli 720 pixel, ma per la cifra di 150 euro a cui potete comprare questo smartphone non credo si possa pretendere di più. La cosa curiosa è che la ratio del display è 21:9, come quella dello schermo del cinema,
Nel “notch” del display è nascosta la fotocamera anteriore da 13 mpx, che gestisce anche il riconoscimento del volto, ma scordatevi che sia qualcosa di simile a ciò che offre il FaceID di Apple; per la vostra sicurezza e quella dei vostri dati, consiglio di usare sempre e comunque il sensore per le impronte digitali.
Se girate lo smartphone, sulla parte posteriore troverete una copia del recente Huawei Mate 10 Pro, a cui si ispira per la posizione delle fotocamere e per quella striscia orizzontale, che è proprio il dettaglio che caratterizza Mate.
Nel nuovo Oukitel U18 non trovate il supporto di Leica, ma due sensori da 16 e 5 mpx, che offrono foto nella media, forse anche un po’ al di sotto delle aspettative. Non ho capito bene come funzioni la seconda fotocamera, perché se metto un dito sul sensore, il telefono scatta comunque le foto e non vedo grandi differenze, le foto sono comunque discrete con tanta luce, ma sono insufficienti quando invece la luminosità scende e il rumore nelle immagini sale in modo visibile.
La fotocamera frontale offre anche un effetto beauty, ma la qualità complessiva non è esagerata; d’altro canto non è questo il punto di forza che lo smartphone può offrire ai suoi utenti.
Qualche settimana fa ho provato il gigantesco Oukitel K10, le cui prestazioni sono davvero niente male e per questo motivo sono rimasto un po’ deluso dal funzionamento di U18, che ha solo 1 gb di ram e offre un processore mediaket che fatica un po’ a gestire le applicazioni più grosse; quando si usano giochi con qualche richiesta in più, il processore regge ma si scalda tantissimo.
Il sensore delle impronte digitali sul retro è veloce e collocato nel posto giusto, esattamente dove il vostro dito andrà a posizionarsi quando impugnate il telefono.
Una nota positiva del software riguarda invece la presenza della radio FM, sempre gradita.
A proposito di software: l’interfaccia è praticamente “stock”, ma c’è qualche aggiunta che riguarda la gestione dei movimenti e l’utilizzo del viso, quella che in alcuni telefoni viene chiamata: “somatosensory”. Il viso viene usato per alcune funzioni di sblocco, così come è possibile toccare il display con 3 dita per uno screenshot o per accedere direttamente alla fotocamera.
Ci sono anche alcuni controlli attraverso il movimento, per rispondere al telefono o effettuare una chiamata avvicinandolo al volto, ma anche per silenziarlo capovolgendolo.
E come si comportano le app con il cosiddetto “notch”? Dipende: in alcuni casi si fermano “sotto” la tacca, mentre in altri occupano tutto lo schermo, perdendo una piccola parte della superficie utile, così come appare (ad esempio) con Google Maps.
Recensione Oukitel U18: la batteria è ottima
La batteria da 4.000 mAh è più che buona, anche se c’è un piccolo dettaglio relativo alla ricarica che trovo davvero strano: il connettore USB Type-C non è standard, quello dentro la confezione è leggermente più lungo del normale. Quelli che ho a casa, in macchina, praticamente ovunque, non fanno contatto con corpo del telefono e non arrivano a chiudere i contatti necessari per la ricarica, sono inutilizzabili.
Per ricaricare il telefono dovrete portare con voi il cavo originale, nella speranza di non perderlo mai…
Recensione Oukitel U18: il prezzo è di poco sopra i 200 euro
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Leggi i commenti (4)
A prescindere da tutto il resto,
il solo fatto di una cavo "semi-propretario" per la ricarica per quanto mi riguarda non me lo farebbe comprare nemmeno costasse 50 euro...
sid
Faccio sommessamente notare che tra coloro che hanno scritto una recensione di questo telefono non se ne è accorto nessuno... ??
Si vede che appena finita la recensione lo hanno abbandonato senza ricaricarlo...
ah ah ah
Secondo me sono particolari importanti, si guarda alla velocità di scroll o magari a nero non proprio nero, ad una foto non venuta bene al buoi, poi però non si tiene conto delle problematiche nell'uso quotidiano che ti potrebbe dare un cavo proprietario...
Avere un cavo in più in auto, per la battery bank, sul caricatore multiplo, ma soprattutto se lo perdi o te ne scordi non avere nessuno e dico nessuno a cui chiedere un cavetto rischiando di rimanere senza telefono anche per giorni (immagino una trasferta in cui perdi o rompi il cavo...)
E' un'assurdità...che non potrà mai valere la candela
Bravo Luca, come sempre
sid
In effetti quando mi sono accorto di questo dettaglio ho scritto immediatamente all’azienda e mi hanno risposto che la motivazione era legata ad un problema di ingegneria che non ho ben capito. Per me questa è una ragione più che sufficiente per evitare questo prodotto.