Uber cerca una città per UberAir, ma è fattibile?

Uber cerca una città per UberAir, ma il progetto di cui parliamo è fattibile? Ne parlo in Mister Gadget perché se davvero questa idea fosse implementata e trasformata in realtà questo sarebbe un progresso clamoroso nel campo dei trasporti; è evidente che parliamo di una svolta “elitaria” del trasporto pubblico.

UberAir è un servizio annunciato per il 2023 nelle città pilota americane di Los Angeles e Dallas, dove gli utenti di Uber dovranno solo premere un nuovo pulsante e anziché chiamare un’auto nera o una famigerata Prius, vedranno arrivare un drone che li farà volare oltre il traffico mortale di alcune della aree metropolitane più intasate del mondo.

Il nuovo capo di Uber, con un nome impronunciabile come Khosrowshahi sostiene che il prezzo scenderà nel corso degli anni e presto questo servizio sarà disponibile anche per le masse, soprattutto nelle grandi città metropolitane. Vogliamo scommettere?

Ho qualche forte perplessità. E non sono tanto legate alla mia innata diffidenza nei confronti di Uber, azienda reticente nella comunicazione di dati fondamentali per la sicurezza dei suoi utenti, opaca nella gestione dei suoi conti e poco trasparente nella gestione dei suoi lavoratori. Vado oltre questi elementi che mi hanno portato a prendere Uber una sola volta nella vita per capire come funzionasse il servizio, per sottolineare che anche questa volta l’azienda non gestisce la flotta ma solo le prenotazioni.

I mezzi volanti saranno messi da qualcun altro, che dovrà fornire le dovute garanzie. Ma il costo infrastrutturale per la città, per i costruttori dei droni, per la stessa Uber hanno davvero un senso? E le regole? Saranno calpestate senza ritegno come nel caso del servizio automobilistico?

Il tempo per candidarsi è strettissimo, bisogna farlo entro il primo luglio e leggendo le condizioni poste per l’adesione ho la sensazione che solo la Cina possa rispondere alla chiamata. Lo farà?

Il progetto è affascinante, stiamo qui seduti ad aspettare il 2023 per capire cosa succederà.

Uber cerca una città per UberAir: il comunicato

In occasione della seconda giornata di Elevate, Uber ha annunciato la ricerca della prima città al di fuori degli Stati Uniti dove lanciare uberAIR.

Il programma Elevate di Uber intende ridisegnare l’aviazione urbana a livello mondiale.

A partire dal 2023, i clienti Uber potranno premere un pulsante e richiedere un volo.

Per realizzare questo progetto, Uber ha messo insieme una squadra di partner che comprende produttori di veicoli, società che operano nel campo immobiliare, sviluppatori e molti altri

Uber ha intenzione di collaborare con tre “città pilota” per il lancio di uberAIR. Questo porterà equilibrio tra il raggiungimento degli obiettivi del progetto e una diversificazione delle aree cittadine in cui effettuare il servizio nel lungo termine.

Accanto a Dallas e Los Angeles che sono state precedentemente annunciate come le prime due città partner, Uber è ora alla ricerca di una terza città internazionale che voglia associarsi al progetto. Queste tre città saranno le prime a offrire i voli UberAIR, nell’intento di avviare i primi voli dimostrativi dal 2020 e rendere il servizio disponibile al pubblico entro il 2023.

Jeff Holden, Chief Product Officer di Uber ha dichiarato: “Siamo entusiasti dell’interesse manifestato dalla community internazionale, per questo abbiamo formalizzato un processo che permetterà a tutte le città interessate di interagire direttamente con Uber ed esporre la loro visione di come uberAIR possa avere un impatto positivo sul mercato e su come pensano di essere d’aiuto per il lancio e l’ampliamento del servizio”.

Questa opportunità è aperta a qualsiasi città al di fuori degli Stati Uniti, dove vi sia il desiderio di migliorare sensibilmente la rete dei trasporti e le condizioni che favoriscono la mobilità aerea urbana. Uber è alla ricerca di città in cui le istituzioni nazionali e locali abbiano come obiettivo l’adozione di nuove tecnologie di trasporto.

I governi interessati possono visitare Uber.com/air per saperne di più e contattare il team di Uber Elevate entro il 1 luglio 2018.

A decorrere da tale data, il team Elevate avvierà un dialogo concreto con le città che hanno espresso interesse alla creazione, nel proprio territorio, di un network per lo sviluppo di uberAIR.

Per aiutare a capire le opportunità legate alla creazione di un progetto pilota sull’aviazione urbana, Uber ha esposto le seguenti considerazioni:

  • Le città che contano oltre 2 milioni di persone all’interno della loro area metropolitana estesa e una densità di oltre 2.000 persone per miglio quadrato, saranno in grado di supportare servizi di aviazione urbana in pooling e trarre quindi il massimo vantaggio da una rete uberAIR.
  • Le città ideali sono policentriche, con densi nodi di sviluppo all’interno dell’area urbana e soggette a una forte congestione del traffico. In una città dal perimetro ampio uberAIR può offrire significativi vantaggi in termini di risparmio del tempo per gli spostamenti, considerando che opera ad una velocità di 240-320 km/h.
  • Città caratterizzate da un aeroporto di grandi dimensioni posto nelle vicinanze ma dove i viaggi da o verso il centro della città possono richiedere anche più di 1 ora potrebbero beneficiare molto di questo servizio.
  • Dato che uberAIR fornirà servizi di trasporto da nodo a nodo anziché da punto a punto, è fondamentale che sia integrato all’interno di una soluzione multimodale che includa altre opzioni, come il trasporto pubblico, il ridesharing, il bikesharing e lo spostamento a piedi all’interno di una densa zona residenziale
  • Le città dovrebbero avere condizioni ambientali stabili e favorevoli, che siano adatte per le operazioni di volo, compresa l’assenza di condizioni meteorologiche, temperature ed altitudini estreme.
  • Per facilitare la costruzione degli Skyport, sarà importante coinvolgere almeno un grande partner immobiliare locale. Sarà inoltre utile avere un piano di urbanistica e una zona edificabile che consenta lo sviluppo di edifici ad uso misto orientati al transito passeggeri con aree di parcheggio.
  • Per poter realizzare velivoli VTOL elettrici al 100% sarà necessaria una solida rete elettrica alimentata da fonti energetiche a bassa emissione di carbonio. A questo scopo, si richiede l’impegno della città a ridurre le emissioni inquinanti e a investire nella modernizzazione della rete.
  • Per sfruttare il potenziale dei cieli sono necessarie politiche e regolamenti all’avanguardia. Un approccio moderno in materia di regolamentazione delle nuove tecnologie di mobilità che incentivi servizi di ridesharing, bikesharing, veicoli a guida autonoma e droni sarà molto apprezzato
  • Cosa più importante, questa è una partnership: Uber è alla ricerca di una città che voglia puntare sul ridesharing aereo del futuro e che si impegni a superare gli ostacoli previsti e imprevisti per portare uberAIR sul mercato.

È importante sottolineare che Uber non sta cercando città che offrano agevolazioni fiscali o incentivi locali. Uber sta cercando città con una visione ambiziosa e che stanno investendo nei loro sistemi di trasporto ma, soprattutto, che desiderino rendere uberAIR disponibile ai propri cittadini quanto prima.

Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.
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