Recensioni

Le mie prime impressioni su HTC U12+

Provo a trasferire le mie prime impressioni su HTC U12+, telefono che sto usando da circa 24 ore e che mi sta letteralmente “lacerando”: ci sono alcuni dettagli che mi piacciono tantissimo, altri che mi lasciano un po’ perplesso, ma probabilmente è solo una questione di abitudine.

Prime impressioni su HTC U12+: le cose buone

Partiamo subito da ciò che spicca per qualità e per velocità: la fotocamera. Le immagini sono pulite, nitide, senza traccia di rumore anche nelle condizioni meno favorevoli. Anche quest’anno HTC ha fatto un lavoro eccellente ed è riuscita a mettere a punto due fotocamere, anzi quattro, tra le migliori del mercato.

Come spesso faccio in queste settimane, sfrutto Capitan Barriera per gli scatti, così posso ricordarvi l’associazione ADB, che lavora per un mondo senza barriere architettoniche.

Vedremo nei prossimi giorni altri esempi di foto e video, ma già dalle prime ore vi posso dire che le sensazioni sono più che positive.

Il sensore principale da 12 mpx, ha pixel con la dimensione da 1.4 µm con apertura F/1.75, con stabilizzazione ottica abbinata alla stabilizzazione elettronica. Nei video che possono arrivare a 4K con 60 frame al secondo il risultato è semplicemente eccezionale!

E’ vero, non c’è il super slow motion, ma diciamo la verità: vi serve veramente?

La fotocamera del nuovo HTC U12+ è una delle migliori in assoluto e credo che solo Pixel 2 XL e Huawei P20 Pro sappiano fare di meglio, perché Pixel è più preciso all’aperto, mentre P20 Pro scatta da paura con poca luce. Ma siamo comunque ad un livello di eccellenza assoluto.

Tra le cose buone c’è anche la velocità del software, ma su questo tema torneremo dopo perché la reattività è l’unica cosa buona che trovo in un’interfaccia che per il resto è un disastro. Ne parliamo dopo.

Continuo a vagare tra gli aspetti positivi e cito la famosa “liquid surface”, la finitura ultra lucida con bordi molto “morbidi”, che conferisce al telefono un aspetto molto gradevole, ma è anche una sorta di calamite per le ditate. Guardate il vostro smartphone quando è nuovo, ammirate la sua lucentezza e poi scordatevela perché nel giro di pochi minuti avrete una raccolta di impronte digitali.

Ma nelle cose belle sta anche qualche rischio, perché la superficie di questo telefono è una specie di saponetta, che rischia di scivolarvi dalle mani in qualunque momento, per cui dotatevi (se lo comprate) immediatamente di una cover. Sarà come mettere il burka a Miss Universo, ma verserete meno lacrime amare.

La dimensione complessiva. Pur con l’effetto saponetta di cui sopra, il nuovo HTC U12+ è comodo da impugnare se pensiamo alla diagonale del display da 6 pollici, che vi ricordo essere senza “notch”, la ratio è 18:9.

Lo schermo è un super LCD con una definizione 1440 x 2880 pixel, che ha buona leggibilità, ma attenzione all’always on display, perché consuma un po’ di più dei pannelli OLED.

Prime impressioni su HTC U12+: quello che non mi piace

Come forse saprete, il futuro di HTC è incerto. Il team del design è stato “prelevato” da Google e tra un anno questo marchio potrebbe non esistere più. Ho la chiara percezione che qualcosa sia già successo nel gruppo di lavoro perché l’interfaccia di HTC U12+ non ha fato evoluzioni particolari rispetto al passato. Al contrario, pare che lo sviluppo di HTC Sense abbiamo subito una battuta d’arresto significativa.

Non ho una particolare predilezione per la grafica scelta per questo telefono e aggiungo che uno dei componenti più importanti, HTC sense companion, dà la sensazione di essere un software di terzi, per quanto è poco coerente con il resto.

Può essere che stia un po’ esagerando, ma è come se avessi scoperto che la fidanzata mi tradisce. Ho sempre considerato HTC un gioiello nel design dell’interfaccia utente, ma devo farmi una ragione del fatto che non lo sia più.

Un altro dettaglio per me incomprensibile, che si traduce in un disastro completo nella fruibilità del telefono sono i bottoni, descritti come “solid state”.

Si tratta di una soluzione che HTC ha implementato per sostituire la struttura meccanica dei pulsanti. Il principio del bordo che si spreme è stato sfruttato anche per questo tipo di funzione. Voi sfiorate il bottone, che trasferisce il vostro comando, senza bisogno della struttura meccanica, che è passibile di rottura.

Il risultato è una semplice catastrofe. Si sfiora il telefono che si comporta come se aveste schiacciato il bottone, non sono mai riuscito ad attivare la fotocamera con il doppio tocco del volume perché prima che io faccia il secondo tocco il bottone ha già reagito come se avessi schiacciato una volta sola.  La domanda che vorrei rivolgere direttamente al product manager di HTC U12+ è: perché?!?

Questo dettaglio si accompagna all’Edge Sense, la soluzione per cui spremendo i lati del telefono potete attivare funzioni che configurate voi, con reazioni differenti a seconda che voi premiate brevemente, più intensamente o in modo prolungato.

Continuo a chiedermi a cosa serva veramente, ma devo essere io un caso isolato se Google ha raccolto l’idea e la proporrà anche nel prossimo modello Google Pixel 3.

Infine, la tastiera. Vero che su Android si cambia in un nano secondo. Ma perché TouchPal, la soluzione più schifosa che il mercato offra?!? E’ incredibile quanto brutta sia. Certo, si cambia, ma perché presentarsi con un software che è un handicap?

Prime impressioni su HTC U12+: gli altri dettagli hardware

Il sensore delle impronte digitali è veloce, mentre lo sblocco con il volto è meno preciso e funziona male quando c’è poca luce.

La batteria mi pare che si comporti discretamente, ma per questo dettaglio ho bisogno di qualche giorno in più. Mi serve ancora un po’ di tempo per poter dare qualche indicazione più precisa, perché per provare l’autonomia degli smartphone non amo benchmark e app esterne, ma preferisco usare il telefono con le mie abitudini e vedere come si comporta con la sua capacità da 3500 mAh, che abbinati a 6 pollici di display dovrebbero garantire una giornata di lavoro “normale”. Sono però curioso di vedere cosa succede se usate molto il display, con YouTube o Netflix.

Il telefono è compatibile con Google Assistant e con Amazon Alexa, mentre in Cina supporta l’assistente virtuale di Baidu.

Devo invece ancora approfondire meglio il tema dell’audio, perché non ho ancora avuto il tempo di fare le prove necessarie, ma di certo è un peccato che HTC abbia rinunciato anche quest’anno al jack audio. Le cuffie nella confezione hanno un connettore USB Type-C che le rendono inutilizzabili su altri dispositivi. peccato. Ma HTC U Sonic rimane una delle migliori implementazioni audio del mercato.

Non vi fate trarre in inganno dalle mie eccezioni su alcuni degli aspetti del telefono, perché questo è uno smartphone con molti pregi, che piacerà tantissimo agli appassionati del marchio HTC, ma purtroppo penso che non riuscirà ad attirare utenti che non siano particolarmente legati al brand.

Se il nuovo HTC U12+ vi piace, vi rimando alla recensione video che pubblicherò nei prossimi giorni. Se volete acquistarlo, lo trovate su Amazon a 799 euro, basta CLICCARE QUI!!

Luca Viscardi

Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.

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Luca Viscardi

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