Concept of sending e-mails from your computer
Come proteggere la posta di Gmail ed evitare che altri la leggano è da oggi una priorità, dopo un articolo del Wall Street Journal che ci dà la certezza su quello che fino a ieri era un dubbio, ovvero che altri soggetti possono leggere la nostra corrispondenza, per altro senza commettere reati, perché il permesso glielo diamo noi.
Facciamo un passo indietro: circa un anno fa abbiamo scoperto che Google scansionava la nostra posta per indirizzare la pubblicità collegata a Gmail. Nessun dipendente aveva però accesso ai contenuti e il sistema era completamente automatico.
Il Wall Street Journal ci svela oggi che esistono alcune società che analizzano migliaia di email ogni giorno per gli scopi più diversi, quasi sempre collegati al marketing. Ad esempio Return Path scansione quasi 100 milioni di messaggi al giorno; il lavoro è svolto da sistemi di intelligenza artificiale, ma in realtà circa 8.000 email al giorno sono lette dai dipendenti per seguire il training dei sistemi informatici.
Non solo. Edison Software ha accesso a centinaia di mail al giorno per supportare lo sviluppo delle proprie app.
Secondo quando indicato dal WSJ ci sono regole molto ferree per i dipendenti su cosa possono fare e cosa no dopo aver letto la corrispondenza altrui, ma rimane il tema dei rischi connessi alle scelte del singolo dipendente, quando magari scansiona (per caso) la casella di un personaggio pubblico.
Non sono state raccolte prove di abusi o di uso scorretto dei dati raccolti, ma non ci sono certezze una volta che i dati stessi sono usciti dall’ambito della segretezza e messi in pasto a sistemi informatici di sconosciuti.
Ma c’è un aspetto che è importante sottolineare: queste aziende non compiono frodi o atti illeciti, perché questi permessi li diamo noi, installando app, sottoscrivendo abbonamenti, nascosti nelle mille righe che noi scorriamo velocemente e che invece dovremmo leggere parola per parola. Cosa che non faremo mai.
Google verifica che le app richiedano solo i dati strettamente necessari per lo svolgimento delle proprie funzioni, ma i controlli sono fatti per essere aggirati e solo noi possiamo davvero garantire la sicurezza dei sistemi e prevenire accessi indesiderati.
Big G sottolinea che verifica periodicamente che i termini di contratto vengano rispettati, ma se noi diamo accesso ai dati, da parte loro c’è poco da fare, perché l’attività diventa più che legittima.
C’è un modo semplicissimo per capire chi vede cosa nel nostro account di Google: CLICCATE SU QUESTO LINK e raggiungerete lo strumento per il controllo di sicurezza, che vi mostra le eventuali criticità e vi dà una lista completa di chi può accedere ai vostri dati e vi elenco cosa può leggere.
Con un click, in pochi secondi, potete controllare che sia tutto ok. Se non lo fate e le mail con gli insulti a vostra suocera vengono messi on line, ve lo meritate! 😀
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