Come usare Samsung Pay con banca non supportata

Samsung Pay è il servizio di pagamento elettronico di Samsung, che è convenzionato con molti istituti italiani, ma c’è una soluzione anche per chi è cliente di una banca non è compatibile con la piattaforma.



Cosa è e come funziona Samsung Pay

Samsung Pay è la piattaforma di pagamento elettronico, che si trova a bordo di smartphone, tablet e smartwatch Samsung: è inserita in un contenitore più ampio chiamato Samsung Wallet, applicazione che permette di memorizzare biglietti aerei, carte fedeltà e altri documenti personali.

Il servizio Samsung Pay è attivo da diversi anni anche in Italia e va configurato quando si acquista un cellulare Samsung: se la propria banca è supportata dal servizio, la registrazione è estremamente semplice perché basta scansionare la propria carta di credito o la propria carta bancomat con la fotocamera del cellulare. A quel punto verrà fatta una verifica attraverso l’invio di un codice e nel giro di pochi minuti ci si troverà nella condizione di poter pagare i propri acquisti usando il telefono come terminale, avvicinandolo ai sistemi di pagamento contactless.

Quali cellulari sono convenzionate con Samsung Pay?

Se consideriamo il fatto che Samsung pay è disponibile in Italia dal lontano 2018, possiamo considerare che la maggior parte degli smartphone con quel marchio, in circolazione oggi, è compatibile con il servizio. Tutti i nuovi prodotti dell’azienda sono costruiti per essere utilizzati con l’applicazione Samsung Pay.

Bisogna tornare indietro di molti anni per trovare cellulari che non siano compatibili con Samsung pay, il cui requisito fondamentale è la disponibilità di un trasmettitore NFC.

Quando è il momento di pagare, basta sfiorare il display dal basso verso l’alto, verrà richiesto di inserire il codice o di usare lo sblocco attraverso l’impronta digitale e a quel punto sarà come avere per le mani una carta di credito o un bancomat contactless.

Quali sono le banche compatibili con Samsung Pay?

A distanza di anni dall’arrivo in Italia, Samsung pay ha allargato notevolmente il numero di banche compatibili, per cui oggi forse è più facile dire quali banche non siano convenzionate.

L’unico marchio “roboante” del nostro sistema bancario che non aderisce a questa piattaforma è probabilmente Credem, che non ha mai voluto abbracciare il mondo Fintech. Le carte Credem, incredibilmente, non sono compatibili nemmeno con Google Pay e con Apple Pay.

Il modo migliore per testare la compatibilità del proprio istituto bancario è quello di aprire l’applicazione inquadrare la carta di credito e attendere il responso della piattaforma.

Come usare Samsung Pay se la mia banca non è convenzionata?

Se ci si trova nella condizione di usare una banca non convenzionata con Samsung Pay, la prima reazione potrebbe essere quella di cambiarla, perché un istituto che non abbraccia questo genere di servizi probabilmente non si distingue per flessibilità e attenzione al cliente.

Spesso, però, il rapporto con la banca è condizionato da 1000 altre variabili, per cui è più semplice trovare un’alternativa, per aggirare l’ostacolo.

Per chi usa Apple Pay e per gli utenti di Google Pay c’è la soluzione delle carte virtuali Hype e Boon, che invece non sono ancora disponibili per Samsung Pay. 

Ecco perché l’opzione più comoda è quella della carta di credito prepagata, da richiedere direttamente a Nexi Italia, quella che una volta si chiamava Cartasì.

Questo è il tema su cui bisogna spendere qualche parola: spesso, quando vengono presentati i servizi elettronici, come quello di cui parliamo oggi, si fa riferimento ai grandi circuiti delle carte di credito. Samsung Pay, ad esempio, dichiara piena compatibilità con le carte di Next.

C’è un dettaglio importante da sapere: se si usa una carta VISA o Mastercard emessa da Nexi che riporta il nome della Banca, è necessario che l’istituto di credito di cui si è cliente aderisca al servizio Samsung Pay.

Facciamo un esempio: io sono cliente Credem e ho una carta Visa emessa da Nexi. Non funziona, perché Credem non ha sottoscritto accordi con Samsung. (In realtà  non funziona nemmeno con Apple Pay e con Google Pay, ma questo è altro discorso.)

Per aggirare l’ostacolo, basta andare sul sito di Nexi, richiedere una carta prepagata direttamente dal sito e quando la si riceve si sarà in grado di utilizzarla per i pagamenti con il proprio smartphone.

Unica pecca di questo sistema è che ogni ricarica costa circa 2 euro, dettaglio difficile da digerire, pensando che poi quando verrà usato il denaro lo stesso circuito tratterrà dei soldi per le commissioni.

In pratica, si paga una commissione per essere abilitati a pagare un’altra commissione: l’argomento potrebbe portare ad una discussione molto lunga, ma non la affronteremo in questo momento.

Quello che conta è trovare una soluzione semplice, come quella di ordinare direttamente una carta di credito prepagata, che vale anche per gli altri circuiti disponibili, Apple Pay e Samsung pay, ma anche per i circuiti di Fitbit e Garmin.


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Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.
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