Recensione Pocophone F1 dopo un mese di utilizzo: non il top ma ottimo acquisto

Ho passato un mese con il recente Pocophone F1, la prima proposta della cosiddetta “seconda linea” di Xiaomi. Il produttore cinese replica infatti il modello di Huawei e accanto alla sua linea principale oggi ha creato anche una proposta alternativa low cost, che viene lanciata proprio con questo nuovo modello.

La promessa del brand Pocophone è di distribuire prodotti molto avanzati dal punto di vista tecnologico, mantenendo  però un prezzo molto aggressivo.

In effetti, nel modello F1 è stato inserito il processore più potente del mercato al prezzo di soli 329 euro: ma basta questo dettaglio per rappresentare una valida alternativa a ciò che già è disponibile sul mercato?

COSA MI PIACE

  • Software molto veloce
  • Processore Top
  • Batteria di lunga durata

COSA NON MI PIACE

  • Materiale scocca
  • Qualità fotografica

Recensione Pocophone F1: come funziona?

Vi racconto questo mio mese di esperienza. Pocophone F1 si comporta bene, direi benissimo, se guardiamo la velocità del software, mentre se il parametro di valutazione è la fotocamera, allora la valutazione diventa meno brillante.

Andiamo con ordine: ci sono due versioni del Pocophone F1, una con scocca in materiale plastico, che ha 6 gb di RAM e 64 o 128 gb di memoria interna, mentre quella con il case in Kevlar ha 8 gb di ram con 256 gb di memoria interna. Il processore è lo stesso per entrambi i modelli, ovvero lo Snapdragon 845.

Si può usare una doppia sim, ma solo se rinunciate alla microSD, perché il cassettino ha solo due slot.

Pocophone F1 è velocissimo ed è molto reattivo. Il software assomiglia molto a quello di Xiaomi, ma con un Launcher diverso che introduce il cassetto delle applicazioni ed è compatibile con i pacchetti di icone che trovate sul Google Play Store.

E’ una soluzione molto semplice, che richiama l’aspetto “stock” di Android e sarà molto apprezzato da chi non ama personalizzazioni pesanti.

Dal punto di vista delle prestazioni, quindi, non si può proprio dire niente a questo smartphone, che per il prezzo richiesto (329 euro) è davvero un mostro di regolarità.

C’è un connettore USB Type-C, con standard USB 2.0. 

Il notch alloggia il sensore ad infrarossi per la lettura del viso.  Volendo, potete nasconderlo dalle impostazioni.

Fotocamera ok, ma non il massimo

Non posso esprimere lo stesso entusiasmo se vi parlo della fotocamera.

Il Pocophone F1 ha una fotocamera posteriore con un sensore doppio da 12 e 5 mpx, il principale ha pixel da 1.4 µm, con  l’opzione dual pixel autofocus, ma il risultato del suo lavoro non è granché.

Le immagini sono belle quando c’è molta luce, ma se si sfida il buio o la penombra il gradimento scende drasticamente. Non possiamo parlare di un risultato scarso, ma di sicuro non all’altezza dei top, semplicemente nella media rispetto ai prodotti di media gamma che ci sono in circolazione.

Il sensore frontale è da 20 mpx: non c’è il flash e per l’illuminazione viene usata la luminosità dello schermo.

Sia la fotocamera anteriore che posteriore hanno il supporto dell’intelligenza artificiale, grazie alla potenza del processore adottato.

Per entrare in qualche tecnicismo in più, la fotocamera anteriore ha apertura F/1.9 nel sensore da 12 mpx, mentre quello di profondità ha un valore F/2.0, uguale a quello della fotocamera frontale.

Sia sul fronte che sul retro c’è l’HDR automatico, ma avete anche diverse modalità di scatto e filtri colore da usare anche in tempo reale.

Scattata con Pocophone F1

La batteria è da competizione

Questo è il vero punto di forza di Pocophone F1 insieme alla velocità del processore. Ci sono 4.000 Mah da usare per arrivare in serenità a fine giornata, senza mai rischiare di rimanere a secco.

Questo è uno dei dettagli che fanno davvero la differenza nell’uso di tutti i giorni: potete dimenticarvi il caricabatterie a casa e arrivare a fine giornata anche se siete maniaci del telefono e ne fate un uso smodato.

Recensione Pocophone F1: altri dettagli

Pocophone F1 vi offre un programma per la manutenzione del telefono, in grado di ottimizzarne il funzionamento. Come sui prodotti di Xiaomi potete gestire un “secondo spazio”, una sorta di installazione parallela che potete sfruttare per dividere la configurazione da lavoro e quella per il tempo libero. 

C’è anche la radio Fm, che come sempre accade sugli smartphone funziona solo se ci sono gli auricolari collegati.

Conclusioni

Il nuovo PocoPhone F1 è davvero un prodotto in grado di spaccare il mercato, al prezzo di 329 euro? Ho qualche dubbio, pur essendo un prodotto di buona qualità.

Xiaomi ha scelto di sfruttare il richiamo del processore Snapdragon 845 per migliorare la percezione di un prodotto del tutto “normale”.  Processore a parte, usando PocoPhone F1 vi accorgerete che il telefono vi dà esattamente quello che pagate, ovvero un’esperienza nella media.

Dovendo scegliere, preferisco di gran lunga il nuovo Honor Play, più bello da vedere, migliore nei materiali e (allo stesso modo) con un processore da top di gamma.

PocoPhone F1 è un buon dispositivo, ma nulla di rivoluzionario o di straordinario.

Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.
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