Ho preparato la recensione Meizu 16th in un periodo molto affollato di prove e test e non vi nascondo che il dispositivo mi ha piacevolmente colpito per la completezza della proposta e per la dotazione tecnica molto avanzata.
Traccio subito quello che per me è il tratto distintivo di questo smartphone: la compattezza, che si traduce anche in leggerezza. In mezzo a prodotti enormi con pesi proibitivi, il nuovo Meizu 16Th
Non rinuncia però ad una scheda tecnica completissima, con tutte le caratteristiche dei migliori top di gamma attuali.
Probabilmente niente, se non la certificazione IP67 o 68, per la protezione da acqua e polvere, ma è come cercare il pelo nell’uovo e si può vivere anche senza. Un po’ più rilevante la mancanza di NFC, non potrete utilizzare Google Pay, che per me è un compagno importante nella vita di tutti i giorni, per pagare usando il telefono al posto della carta di credito.
Non è il primo produttore cinese a rinunciare a questo particolare, è evidente che in Asia sia meno rilevante.
Quello che vi piacerà molto di questo smartphone è l’impatto di look and feel: materiale lucido che tende a catturare un po’ le ditate, ma che risulta elegante e discreto.
Bella l’idea dell’audio stereo, anche volume del suono e definizione delle frequenze lasciano un po’ a desiderare. C’è il jack delle cuffie
Il software è velocissimo, grazie al processore Snapdragon 845, mentre va tenuto conto quando lo si acquista che non c’è espansione di memoria tramite microSD, quindi bisogna valutare bene se scegliere il modello da 64 o da 128 gb.
Lo schermo da 6 pollici, grazie alla tecnologia superAMOLED ha colori molto nitidi e neri perfetti, c’è di bello che non il notch!!!
Il sensore di impronte sotto il display non è rapidissimo e altrettanto preciso rispetto a quelli “tradizionali”, ma è comunque sufficientemente reattivo. Si sblocca nel giro di 0.25 secondi, che è comunque la velocità più bassa attualmente disponibile.
La Fotocamera posteriore funziona molto bene: gira video in 4K a 30 frame al secondo con una discreta stabilizzazione. Ha un sensore doppio che si comporta benissimo quando c’è molta luce, quando si è al buio i risultati sono un po’ altalenanti, non avrete la certezza di uno scatto perfetto al primo colpo, ma tutto sommato il risultato è discreto.
La fotocamera anteriore invece è meno performante e il ritratto che ha il bokeh creato via software lascia un po’ a desiderare.
Per il resto c’è tutto quello che serve, dall’always on display, anche se non è interattivo, fino al led di notifica.
La batteria ha buona autonomia, con il caricatore in dotazione da 30W si ricarica il 60% nel giro di mezzora, ci vuole circa un’ora per andare da 0 a 100.
Quello che mi piace meno è il sistema operativo, perché la personalizzazione FlymeOS
C’è però da dire che l’interfaccia è veloce e reattiva.
Un dispositivo discreto, che non vedrete forse mai nella lista dei successi di stagione, ma che non per questo vale meno. Compatto, leggero, performante, chi deciderà di comprarlo avrà un dispositivo per le mani di ottima qualità.
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