Proprio nel giorno piĂą nero per le azioni di Apple, arriva la notizia del nuovo record dell’Appstore nel periodo compreso tra il 24 e il 31 dicembre 2018.
E’ il segnale che probabilmente dobbiamo abituarci a fonti di reddito diverse per l’azienda, grazie al mercato immenso costituito da piĂą di un miliardo di dispositivi oggi presenti sul mercato.
Certo, non è come vendere un iPhone a 1.000 euro, con una marginalità superiore al 30%, ma è comunque una prospettiva interessante.
I clienti di Apple hanno infatti speso in circa 7 giorni una cifra record di 1.22 miliardi di dollari, a cui si aggiunge un altro record stabilito il primo gennaio, quello della cifra mai alta spesa in un singolo giorno, ovvero 322 milioni di dollari.
Facendo due conti, sono circa 1.5 miliardi di dollari incassati in 8 giorni. Non bastano per compensare la flessione nelle vendite di iPhone, ma sono la prova che i numeri degli ultimi giorni non sono il segnale di un abbandono del marchio, ma probabilmente di un ciclo diverso di acquisti, condizionato dal prezzo dei dispositivi.
Come dire: cambiamo il telefono meno spesso, ma quando lo facciamo rimaniamo fedeli al marchio Apple. Questo, apparentemente, sembrano direi i numeri anche quando controlliamo le percentuali di diffusione dei diversi sistemi operativi nelle diverse aree del mondo.
I giochi e la cura personale sono le categorie che hanno avuto il sopravvento nella settimana del record, ma ci sono due titoli che hanno fatto il vuoto quando si parla di download e sono Fortnite e PUBG, il cui successo rimane incredibile anche a distanza di tempo dalla loro uscita.
I numeri relativi all’appstore portano la divisione “servizi” di Apple ad un record storico, grazie ai servizi come Apple Music, iCloud e Apple Pay che crescono con una progressione che pare inarrestabile.
Questi stessi dati potrebbero confermare la teoria che Apple ha presentato quando ha deciso di non rilasciare piĂą le statistiche relative alle vendite di iPhone. L’idea della società è che con la saturazione del mercato raggiunta da iPhone, le vendite dei dispositivi non rappresentino una corretta valutazione dell’andamento del business.
Bisogna solo capire se i mercati siano d’accordo.