Venti di guerra (commerciale) tra il mondo occidentale e la Cina , che tornano a soffiare con l’ipotesi che la Polonia sta per bandire l’uso di Huawei per i dipendenti della pubblica amministrazione e per coloro che lavorano in societĂ partecipate dal governo.
La vicenda è piuttosto complessa, ma ha sviluppi che potrebbero diventare imprevedibili, dato che la Polonia è ora pienamente parte dell’unione europea e potrebbe sollevare il tema anche a livello comunitario.
Facciamo un po’ di cronaca.
In Polonia nei giorni scorsi è stato arrestato un dirigente Huawei insieme ad un ufficiale della sicurezza che lavorava per il governo polacco.
L’accusa è quella di spionaggio, con contorni che si stanno delineando meglio in queste ore, ma che di sicuro il governo sta prendendo molto seriamente.
Il capo della cyber-security del governo polacco, Karol Okonski, intervistato ieri ha detto che sono allo studio misure drastiche che potrebbero portare al divieto di utilizzo di dispositivi Huawei per i dipendenti dello stato, mentre sono escluse misure di natura commerciale che riguardino i privati.
We do not have the legal means to force private companies or citizens to stop using any IT company’s products. It cannot be ruled out that we will consider legislative changes that would allow such a move,
Karol Okonski
L’ufficiale arrestato era coinvolto nell’emissione di certificati per i dispositivi usati dalla pubblica amministrazione e ne avrebbe alterato alcuni in accordo con il dipendente Huawei arrestato nei giorni scorsi.
L’azienda ha preso le distanze dal proprio collaboratore, che è stato licenziato e le cui azioni sono state ascritte a decisioni personali.
La Polonia ha presentato un’interrogazione sia in seno all’unione europea che alla NATO, chiedendo agli alleati una posizione comune sul tema, con la richiesta di un blocco delle vendite.
Difficile che accada, ma la partita è aperta.