Arriva un nuovo capitolo nella presunta spy story che coinvolge alcune aziende cinesi: vodafone sospende gli acquista da Huawei di componenti per la rete 5G in attesa di chiarezza dalle autorità.
Riassunto delle puntate precedenti: il Canada a dicembre arresta la CFO e numero due dell’azienda, su richiesta degli USA.
In Polonia viene arrestato un dipendente Huawei accusato di spionaggio insieme ad un dipendente del governo; l’azienda lo licenzia immediatamente e si dichiara completamente estranea alle sue attività illecite, che vengono classificate come personali.
La Germania introduce una variazione nella propria legge in fase di discussione per estromettere i produttori cinesi (Huawei e ZTE) dalla costruzione di Reti 5G nel paese.
La teoria, tutta da confermare, è che il governo cinese sfrutti la propria influenza sulle aziende del proprio territorio per esercitare attività di spionaggio sulle comunicazioni in occidente.
Sottolineo che siamo davanti ad un caso in cui non ci sono certezze, né sentenze di alcun genere, ma i casi delle ultime settimane hanno sollevato un ondata di scetticismo e acceso una discussione a livello europeo sul da farsi.
In questo contesto di incertezza, Vodafone ha deciso di sospendere gli acquisti in Europa dei dispositivi di rete per il 5G forniti da Huawei, per il rischio di trovarsi per le mani dispositivi banditi dalla commissione o da alcuni dei suoi componenti e quindi di fatto inutilizzabili.
In realtà, il provvedimento è valido solo per il vecchio continente, perché i rapporti commerciali tra Vodafone e il colosso cinese continuano nelle altre aree di interesse dell’azienda, come Turchia e Africa.
Ora resta da capire cosa succederà davvero in Europa e quali decisioni saranno prese a livello collettivo, se ce ne saranno, nei confronti dei “costruttori di rete” cinesi.
Alla prossima puntata.