Vi siete mai chiesti quanto valgono i pagamenti innovativi in Italia? La risposta “No” non è contemplata, per cui vi chiedo cortesemente di fingevi interessati al tema.
Sono stati pubblicati oggi i dati relativi ai pagamenti innovativi, raccolti dall’osservatorio mobile payment: il valore è salito drasticamente nel corso degli ultimi mesi per arrivare fino a 80 miliardi di euro.
Cresce anche il numero dei POS che accettano i pagamenti contactless, ormai superano i 3 ogni 4 dispositivi.
Ci sono tre elementi che stanno guidando la crescita dei pagamenti in mobilità:
- Open API: le banche devono obbligatoriamente aprirsi ad attori terzi, consentendo di accedere ai conti correnti per poter disporre un ordine di pagamento, raccogliere e aggregare informazioni da più conti o verificare in tempo reale la presenza di fondi a copertura dell’importo richiesto. L’Open API è già una realtà: la banca spagnola BBVA ha creato un API Market aperto a terzi per poter offrire ai suoi clienti servizi a valore aggiunto, dando accesso alle informazioni dei conti o permettendo di inizializzare pagamenti e trasferimenti di denaro.
- Intelligenza Artificiale: il suo sviluppo riguarda la creazione di algoritmi e regole in grado di interpretare i dati di pagamento e facilitare la gestione del back office e il miglioramento dell’interfaccia utente. Lato back office, questa innovazione permette di prevenire e gestire le transazioni sospette di frode, con algoritmi sempre più precisi e sofisticati che analizzano decine di parametri durante la navigazione dell’utente e consentono di automatizzare la decisione di bloccare o consentire una transazione (utilizzato ad esempio da Mastercard con il servizio Decision Intelligence). Lato interfaccia utente, invece, è sempre più utilizzata per la creazione di assistenti in grado di comprendere il linguaggio naturale delle persone, sia esso scritto o parlato, e di rispondere alle richieste dei clienti durante tutte le fasi del processo di acquisto, compreso il pagamento.
- Wearable e Smart Object: possono abilitare i pagamenti tutti quei dispositivi che spaziano dagli anelli agli orologi (Apple Watch, Samsung Galaxy Watch, Swatch Pay), dai portachiavi ai fitness tracker, fino ad arrivare nei casi più estremi agli occhiali da sole (frutto della collaborazione tra Visa e Local Supply in Australia). Con l’apposito chip qualsiasi oggetto può trasformarsi in una carta contactless, anche una tazza per il caffè. Questi oggetti sono di solito legati ad applicazioni per smartphone che permettono di ricevere notifiche sul pagamento, cambiare i massimali, bloccare i pagamenti e rivedere lo storico delle transazioni.
Ma quali sono i dati più interessanti della ricerca svelata oggi?
- Nel 2018 i pagamenti con carta in Italia valgono 240 miliardi di euro, pari al 37% dei pagamenti delle famiglie italiane, con una crescita del 9%.
- Gli italiani usano sempre di più la carta: il numero di transazioni pro capite è oggi di 69,6 rispetto alle 60 del 2017. Confermando il trend degli ultimi anni, scende il valore medio di ogni transazione che si attesta intorno ai 57 €/transazione rispetto al 60,5 €/transazione registrati nel 2017
- I New Digital Payment (ovvero i pagamenti innovativi nel complesso) continuano a crescere ad un ritmo elevato (+56%) e arrivano a rappresentare un terzo del totale dei pagamenti digitali con carta per un totale di 79 miliardi di €. Questa crescita è trainata in particolar modo dalla componente di prossimità delle carte Contactless e dei pagamenti in prossimità da Mobile (Mobile Proximity Payment), crescita che si stima possa proseguire nei prossimi anni superando nel 2021 i 125 miliardi di euro
I pagamenti contactless
- Nel 2018 in Italia sono state effettuate oltre 1 miliardo di transazioni senza contatto da parte dei possessori di carte contactless per circa 47 miliardi di euro di transato complessivo.
- A ricoprire un ruolo fondamentale è anche la crescita del numero di carte e POS abilitati: oltre 1 carta su 2 (60 milioni, +17%) di carte a fine 2018, con un incremento del 17% rispetto al 2017) e più di 3 POS su 4 (1,7 milioni, +21%) sono contactless.
- Si stima che i pagamenti contactless entro il 2021 potranno valere tra i 75 e i 100 miliardi di euro
- Lo scontrino medio delle transazioni “tap & go” è sceso nell’ultimo anno, passando dai 48 €/transazione del 2017 ai 45 €/transazione. La cifra è più bassa rispetto ai 57 € delle transazioni tradizionali, il contactless sta quindi intercettando una quota delle micro-transazioni. Tuttavia, l’ampia distanza dalla soglia dei 25 € (per cui non viene richiesto di inserire PIN o firma) conferma anche che chi ha l’abitudine a usarlo ormai lo utilizza indistintamente per importi micro o macro.
I pagamenti contactless
- I pagamenti da smartphone in prossimità del punto vendita (Mobile Proximity Payment) crescono in maniera esponenziale (+650%) e raggiungono i 530 milioni di euro transati nel 2018.
- Raddoppiano, inoltre, sia il numero di persone che l’hanno utilizzato (1 milione in totale a fine 2018) sia la spesa annuale media, che supera i 500€ per persona.
- La sensazione è che questo 2018 sia stato un anno di transizione verso numeri sempre più interessanti per il Mobile Proximity Payment. Se verranno rispettate le attese, nel 2021 il valore potrebbe arrivare tra i 5 e i 10 miliardi di euro.
Acquisti su siti e mobile app
- Il valore degli acquisti online di beni e servizi tramite sito Mobile o App (Mobile Remote Commerce) è cresciuto del 40% per un totale di 8,4 miliardi di euro: un valore pari al 31% del totale eCommerce, in crescita rispetto al 25% del 2017.
- Le punte di penetrazione del Mobile si registrano nella vendita di prodotti (tra il 32% del Food&Grocery e il 45% dell’Abbigliamento), mentre è minore nella vendita di servizi (tra il 9% delle Assicurazioni e il 18% del Turismo e trasporti).
- Si stima che nei prossimi tre anni il potrà raggiungere un valore tra i 17 e i 20 miliardi di euro, con una penetrazione che sfiorerà il 50% del totale eCommerce.
I pagamenti delle ricariche, la sharing economy
- Il mercato del Mobile Remote Payment (pagamenti di ricariche telefoniche, bollette, bollettini, parcheggi, biglietti del trasporto, noleggi auto, taxi, etc. attraverso il cellulare) raggiunge i 900 milioni di euro di transato con una crescita del 10%, confermando il rallentamento nell’incremento già mostrato nel 2017.
- Tra le sue componenti, i pagamenti delle ricariche telefoniche e dei bollettini rimangono pressoché stabili, con un valore totale di circa, rispettivamente, 570 e 130 milioni di euro. Continuano a crescere, invece, i mercati legati alla mobilità (+53%): il pagamento di parcheggi, di biglietti dei mezzi pubblici, di taxi, di servizi di car sharing e bike sharing. In totale valgono oltre 180 milioni di euro e sono presenti in oltre 460 comuni (il 5,8% del totale, era il 4,6% nel 2017), abitati dal 39% circa della popolazione italiana (era l’37% nel 2017).
- La componente che pesa maggiormente rimane quella del car & bike sharing con oltre 90 milioni di euro transati e una crescita del 49%, nonostante il bike sharing faccia registrare una contrazione molto forte in termini di numero di città servite (-30%) a causa della dismissione in diverse piccole città del servizio a postazione fissa. Raddoppiano il loro valore complessivo, invece, i pagamenti delle corse del taxi da app con un valore di 40 milioni di euro anche grazie a convenzioni aziendali che permettono ai dipendenti il rimborso delle spese. Il pagamento del parcheggio via app, che permette agli automobilisti di pagare solo i minuti effettivi di sosta senza passare da un parchimetro, si dimostra il servizio più capillare con oltre 360 comuni serviti e un transato che supera i 35 milioni di euro. Cresce dell’11%, infine, il pagamento dei mezzi di trasporto pubblici da app o con sms, raggiungendo un valore di quasi 15 milioni di euro.
- Tenendo conto dello sviluppo che questa componente potrà avere nei prossimi anni, si stima che nei prossimi tre anni il Mobile Remote Payment varrà tra 1,2 e 1,6 miliardi di euro.
I mobile POS
- I Mobile POS (collegati allo smartphone dell’esercente) sono riusciti a ritagliarsi negli ultimi anni una piccola ma importante fetta di mercato, composta prevalentemente da esercenti non ancora dotati di terminali per l’accettazione di pagamenti con carta. La crescita del 38% del valore del transato rispetto al 2017 (per un totale di oltre 1,5 miliardi di euro) dimostra come le politiche di pricing legate a questi strumenti – solitamente basati su bassi costi fissi di attivazione e di canone e su costi variabili per transazione più elevati – risultino molto attraenti per quella parte di commercianti che intendono dotarsi di un secondo terminale e per coloro che processano solo poche transazioni nel corso del loro lavoro.
- Il numero di transazioni (100 transazioni annue per POS) e il valore di transato per POS (9.000 € annui per POS) risultano, infatti, di un paio di ordini di grandezza minori rispetto ai POS tradizionali.