Non perdete tempo, cambiate la vostra password di Facebook e Instagram adesso, ma soprattutto se questa password fosse condivisa con altri servizi, modificate anche le altre che utilizzate abitualmente, perché siamo nuovamente davanti ad un caso surreale che coinvolge la piattaforma di Mark Zuckerberg.
Con quel faccione lì, con quel bel nasone da patatone, ci frega sempre tutti, la realtà è che Zuckie & Co sono un pericolo costante che incombe, per una ragione o per l’altra, sulle nostre teste.
Lo avrete letto in queste ore su tutte le testate del mondo: centinaia di milioni di password degli utenti di Facebook sono state conservate per anni senza alcun tipo di criptaggio, dentro elenchi che erano consultabili da chiunque sui server interni dell’azienda.
In pratica, un gigantesco file Excel, con nomi utenti e password scritti senza alcuna forma di protezione, che era disponibile per chiunque lavorasse alla piattaforma, una condizione che durava dal 2012 ed è stata svelata solo 3 mesi dopo che è stata rilevata.
La risposta di Facebook
To be clear, these passwords were never visible to anyone outside of Facebook and we have found no evidence to date that anyone internally abused or improperly accessed them. We estimate that we will notify hundreds of millions of Facebook Lite users, tens of millions of other Facebook users, and tens of thousands of Instagram users. Facebook Lite is a version of Facebook predominantly used by people in regions with lower connectivity.
Fonte: il blog di Facebook
Ovviamente, da parte di Facebook si minimizza, ma a quanto pare 600 milioni di password sono state a disposizione degli oltre 20.000 dipendenti dell’azienda e nessun può escludere copie o altre pratiche che metterebbero a rischio la sicurezza degli account.
La soluzione
E’ una sola: cambiate le password di Facebook e di Instagram, usate possibilmente combinazioni differenti e cercate di diversificare le password a seconda del servizio che utilizzate, senza condivisione delle parole chiave.
L’invito è quello di cambiare immediatamente la password e dove possibile di attivare l’accesso a due fattori, che è una tutela fondamentale per impedire usi fraudolenti di qualunque vostra “proprietà digitale”.
Non siete un po’ stanchi?
Quante bugie abbiamo letto di Facebook negli ultimi anni? Quante volte l’azienda è stata beccata con le mani nella marmellata quando si parla di gestione dei dati e di sicurezza dei suoi utenti? Quante volte abbiamo visto prendere direzioni diverse rispetto a quelle promesse pubblicamente?
Siete veramente disposti a sopportare tutto questo pur di sbirciare quello che fa la vostra ex (o il vostro ex) e per farvi i fatti dei vostri vicini di casa o colleghi?
Se la risposta è “comunque sì”, mi chiedo fino a quando. Perché quando in un muro si apre una crepa, prima o poi la struttura cede…