Vivere senza cash per un mese, edizione 2019

E’ possibile vivere senza cash per un mese? Vi presento l’edizione 2019 di un reality che guarda solo chi lo fa, ovvero io.

Ci tengo a sottolineare un dettaglio importante: “vivere senza cash” significa vivere senza denaro contante, con l’utilizzo della sola moneta elettronica, attraverso carta di credito, bancomat e mobile payment, sfruttando contemporaneamente Apple Pay, Samsung Pay, Satispay e Google Pay.

Si può fare, ma con un po’ di attenzione

Durante questo mio mese “cashless” ho fatto qualche viaggio: una trasferta ad Alassio, due a Londra, diverse giornate a Milano, un salto a Como, una giornata a Matera, un weekend a Ponte di Legno.

Di Londra vi parlo diffusamente in seguito, nelle città italiane ho trovato quasi ovunque la stessa situazione.

L’unica vera insormontabile difficoltà è il caffè. Entrare in un bar e presentare il bancomat per pagare un euro è ancora un’azione complicata, non tanto perché sia impossibile tecnicamente, ma per il fatto che i commercianti ti guardano così male da farti pensare di aver tentato di commettere un crimine.

In realtà c’è anche una seconda difficoltà, importante per chi si muove molto: i parcheggi.

Sono una vera giungla, soprattutto a Milano: anche a fronte di tariffe da 5 o 6 euro l’ora la risposta è stata spesso: “mi spiace, solo contanti”.

Adesso che sono abituato a questo fenomeno, ho imparato ad individuare parcheggi dove il pagamento elettronico sia disponibile in cassa, per evitare situazioni spiacevoli.

In un caso particolare, in cui il gestore del parcheggio era particolarmente sgradevole, mi sono impuntato: “ho solo la carta di credito“.

Dopo qualche resistenza, pur di non incassare denaro elettronico, mi ha regalato un ora di sosta.

Londra è il paradiso Cashless

Nell’ultimo mese ho visitato Londra un paio di volte e l’esperienza cashless è incredibile: potete pagare qualunque cosa, in qualunque posto senza che nessuno ponga alcun tipo di obiezione. Anzi, è vero il contrario: il denaro contante spesso non è gradito.

Come a Milano, anche a Londra in metropolitana basta estrarre la carta di credito e appoggiarla alle piattaforme, che una volta erano uso esclusivo dei possessori di una Oyster Card: l’accesso è garantito senza dover passare dalla biglietteria per l’acquisto, a fine giornata il sistema calcola la tariffa migliore per voi.

Se avete fatto un solo passaggio vi farà pagare il singolo biglietto, se ne avete fatti diversi e il mini abbonamento giornaliero è più conveniente della somma dei singoli biglietti, vi verrà addebitato il daily ticket.

Questo vale per uso personale, quando si viaggia con la famiglia è necessario passare dalla macchinetta che emette i biglietti: ovviamente funziona con carta di credito senza alcun tipo di problema.

Bar, negozi di alimentari, supermercati, taxi, autobus: non esiste condizione in cui l’uso della carta di credito o del mobile payment sia un problema.

Contribuisce anche il fatto che il 99% dei locali appartenga a catene commerciali, la cui gestione è standardizzata: l’uso del denaro elettronico è preferibile a quello contante.

Quando poi capita di vedere che gli artisti di strada accettano pagamenti cashless e contactless è facile capire come questa sia la capitale di un mondo un po’ lontano dal nostro.

Vivere senza cash a Milano

L’erba del vicino è sempre molto bella, ma bisogna ammettere che anche da noi le cose vanno molto bene.

E’ ufficiale, Milano è una città quasi cashless. Il tema dei parcheggi si fa un po’ più “acuto”.

Trovarne uno che non abbia bancomat o carta è facilissimo, soprattutto se si usano garage del vecchio tipo, quelli in cui il personale gioca a Tetris con le auto, spostandole in continuazione.

La situazione migliora nei grandi silos moderni, come quello di corso Matteotti o della Rinascente, così come quello di Piazza Diaz.

Per il resto, anche a Milano, così come nelle altre città visitate, è possibile fare qualunque cosa senza particolari difficoltà.

Sono riuscito anche a comprare il pane con il bancomat, superando lo sguardo piuttosto spaventoso del signore che stava alla cassa, che ha visto come il mio fosse ancora più aggressivo del suo. La legge del più forte.

Il vero segreto è sempre il colpo d’occhio alla cassa appena si entra nel negozio, ovviamente quando si parla di attività di piccole dimensioni.

Ormai ho imparato ad individuare in un attimo gli impensabili angoli in cui il bancomat viene nascosto. Ho la sensazione che molti commercianti adottino la strategia di nasconderlo per scoraggiare i clienti meno fastidiosi di me.

In realtà in questo mese ho imparato a chiedere senza paura di pagare con il bancomat anche quando la cifra è bassissima ed ignoro totalmente messaggi che indicano come l’uso del bancomat sia consentito solo oltre una certa cifra.

Interessante un dettaglio: Milano non è solo una città cashless dove vivere senza contante, ma anche una città contactless, perché ovunque c’è l’opzione di pagare senza toccare il POS e questo rende il mobile payment molto semplice.

Perché non usare il contante?

Per svariati motivi, il primo dei quali è girare più leggero possibile, sostituendo il portafogli con il telefono.

E poi perché il denaro elettronico uccide l’evasione. Pagare tutti per pagare meno. Ovviamente parlo di tasse.

Perché è più sicuro, non avere denaro addosso mette al riparo da qualunque rischio.

Per fare tutto più facilmente: poter pagare con denaro elettronico spesso significa usare servizi “automatici”, altrettanto spesso significa andare più spediti.

C’è un unico rischio

Il vero rischio nel vivere senza cash è non avere pieno controllo delle proprie spese.

Consiglio di usare una singola carta di credito e di gestire il controllo delle operazioni usando la relativa app, dopo aver garantito tutte le autorizzazioni e rimanendo sempre “loggati” ai server della carta stessa.

In questo modo avrete report preciso di quanto state spendendo con una gestione più oculata.

Altro comportamento “pericoloso” è il mix tra bancomat e carta di credito, per la stessa ragione. Scegliete uno strumento tra i due e tenete sempre sotto controllo il flusso.

Distrarsi un attimo e perdere il controllo di ciò che esce dalle proprie tasche è facilissimo.

Il denaro elettronico più che liquido a volte sembra trasparente, ma quando poi arriva il prelievo dal conto corrente il peso specifico rimane invariato.

E’ bene ricordarlo sempre.

Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.

Leggi i commenti (2)

  • Ciao Luca, domanda. io ormai vivo da anni a Milano senza contanti, a meno di non averne proprio estrema necessità, ma alcuni mi contestano il fatto che, sotto una certa cifra (solitamente 5€, quindi dal classico caffè alla colazione) non gli convenga prendere i soldi con la carta di credito o bancomat perchè la commissione (circa 0.90€, a detta loro) è troppo alta. Verità?

    • parzialmente vero, ma anche andare in banca, fare i versamenti, gestire il contante ha i suoi costi "invisibili"...

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