La BBC oggi riporta notizia che potrebbe cambiare gli scenari futuri della tecnologia: ARM interrompe i rapporti con Huawei da quanto si evince da un memo interno all’azienda.
Non credo serva ricordarlo, ma rammento che ARM è la società che realizza l’architettura alla base dei processori usati negli smartphone.
E’ una società britannica il cui lavoro è fondamentale per lo sviluppo dei chip e la cui tecnologia è sfruttata tanto da Qualcomm quanto da HiSilicon, la società di Huawei che realizza il processore Kirin.
Era il grande interrogativo dei giorni scorsi: cosa farà ARM, inglese, davanti allo scenario che si prospetta sul suolo americano?
La risposta a questa domanda è la chiave per conoscere il futuro di Huawei, che può realizzare un sistema operativo indipendente, ma non può certo pensare di sostituire ARM in poco tempo, soprattutto perché quest’ultima possiede decine di brevetti, senza i quali le prestazioni attuali sono inimmaginabili.
Cosa dice la BBC
L’emittente di stato inglese cita un memo interno alla società, che ricorda come i prodotti di ARM contengano tecnologia di origine americana e per questo motivo non siano cedibili a Huawei in forza dell’interdizione emessa da Trump.
Il rischio sarebbe altrimenti quello di rimanere coinvolti nelle ritorsioni promesse dagli americani nei confronti di chi fa business con Huawei.
Tutto suona sempre più come qualcosa di surreale, difficile da decifrare e anche da capire, perché solleva molteplici interrogativi su come possa rispondere la Cina e su quali contromisure possa prendere nei confronti degli americani.
Un blocco della produzione dei dispositivi americani pare un po’ difficile da supporre, perché alla fine danneggerebbe le aziende cinesi e i suoi lavoratori.
C’è sempre il tema delle materie prime necessarie per la costruzione di apparati tecnologici, che potrebbero finire al centro di diatribe, ma siamo sempre davanti a scenari di fantapolitica oggi difficili da comprendere.
Cosa è ARM?
La società è di casa a Cambridge, in Inghilterra, ma da qualche tempo è proprietà di un fondo giapponese, che fa capo al colosso delle telecomunicazioni Softbank.
Ha circa 6.000 dipendenti, di cui molti basati negli 8 uffici aperti negli Stati Uniti.
Nel 1990 ha cominciato a disegnare chip, di cui i produttori acquisiscono in licenza l’architettura, non necessariamente il prodotto “fisico”: sono i comandi che il processore è in grado di interpretare.
In altri casi, i produttori prendono in licenza anche l’organizzazione dei componenti del processore, oppure la loro combinazione con gli elementi di trasmissione.
Samsung, Apple, Qualcomm e Huawei usano tutti architetture di ARM nei propri processori, senza il cui apporto i prodotti non potrebbero essere sviluppati.
Copiare quelle architetture è tema complicato da affrontare, perché si profilerebbe la violazione di brevetti prodotti a livello internazionale.
Insomma, per sintetizzare l’argomento in modo elegante, che implichi conoscenza giornalistiche di pregio, è ‘nu casino.
Questa decisione, più del blocco americano, può essere fatale per il domani di Huawei.
Io continuo a pensare che tutto questo sia surreale. Un giorno ci sveglieremo e vedremo il finale di questa serie TV più strampalata di Twin Peaks.