Ha fatto il giro del mondo ieri la notizia che Joni Ive lascia Apple, un rapporto durato quasi 30 anni, durante i quali il designer ha messo la firma su tutti i prodotti iconici del brand.
Ma siamo sicuri che sia davvero un male per Apple?
Joni Ive è stato premiato centinaia di volte, ha messo nella sua bacheca privati riconoscimenti di ogni genere per il suo lavoro di designer, ma c’è un tempo per tutti.
Gli ultimi lanci importanti di Apple ci hanno mostrato che la mano rimane ancora di altissimo livello, ma la concorrenza ha cominciato a correre seriamente e per questo motivo un rinnovamento del team di designers di Apple non è necessariamente un passaggi negativo, anzi.
In realtà, è molto probabile che nel primo periodo non cambi molto, anche perché Joni Ive apre una sua società “LoveFrom”, il cui primo cliente sarà proprio Apple.
Difficile immaginare scossoni in un’azienda che in realtà ormai da anni stava preparando la sua successione, con la promozione a ruoli più rappresentativi e meno operativi.
Il suo team riporterà direttamente a Jeff Williams, che lavorerà a più stretto contatto con il gruppo del design, ma le redini operative rimangono nelle mani di Evans Hankey, vice president per l’industrial design e quelle di Alan Dye, vice presidente per la Human Interface.
Certo, è un pezzo di storia che lascia l’azienda, un professionista che negli anni è diventato anche baronetto, scelto personalmente da Steve Jobs.
Ma per qualche ragione ho la convinzione che questo sia un passaggio di rilancio per il design di Apple, anche se i leak di questi giorni sul prossimo modello di iPhone stanno riscontrando reazioni contrastanti.