I nostri smartphone stanno migliorando drasticamente la loro qualitĂ , motivo per cui si sta allungando clamorosamente la loro vita media, ma quanto dovrebbe durare uno smartphone per funzionare sempre al top?
Secondo una ricerca appena pubblicata, i peggiori incubi dei costruttori si stanno materializzando, perché il 55% degli intervistati dichiara che la vita media del proprio smartphone va dai 3 ai 5 anni.
Allarme rosso! Perché i produttori vorrebbero invece un approccio molto differente e gradirebbero un turnover molto più frequente che alimenti il business del settore.
Quanto tenere uno smartphone?
Gli autori dell’indagine hanno chiesto ad un numero abbastanza elevato di persone con quale frequenza cambiano lo smartphone.
Questa indagine, quindi, non rappresenta uno studio su quanto tempo tenere uno smartphone, dato che dovrebbe arrivare dagli esperti piĂą che da una ricerca di mercato. In questo caso, invece, i ricercatori hanno cercato di misurare i comportamenti dei consumatori, per capire la loro propensione al cambio del cellulare.
La ricerca ha contorni che non sono definiti con molta precisione, per cui non sappiamo quale sia l’affidabilitĂ del dato; hanno risposto alla domanda circa 3640 persone, che sono utenti di smartphone.
Questo significa che la durata media a livello globale è cresciuta di un anno rispetto al passato, grazie anche alla maggiore qualità garantita dai dispositivi.
Una sorta di circuito vizioso (per le aziende) la cui migliore offerta si traduce in un calo degli acquisti. Sempre meglio che l’obsolescenza programmata.
After so many years of people being pressured into upgrading to a new phone when their old phone was perfectly functional, it’s encouraging to see that so many of our survey respondents are hanging on to their devices for longer.
The data from our survey indicates that people are more conscious about things like price and basic phone functionality. They don’t care so much about having the latest, coolest tech — something that might not be great news for the big manufacturers this year.
Andrew Moore-Crispin, Ting Mobile
Ting Mobile è la societĂ che ha realizzato l’indagine, che ha avuto risultati interessanti.
Quanto tempo dura uno smartphone?
Alla domanda: PER QUANTO TEMPO PENSI DI TENERE IL TUO SMARTPHONE? gli utenti hanno risposto così:
- 54% dai 3 ai 5%
- 30% almeno 3 anni
- 15% due anni
- 1% meno di due anni
Il risultato è molto diverso da quello che le aziende hanno cercato di fare negli ultimi periodi, ovvero portare il ciclo di vita a circa 2 anni. Ma d’altro canto questo dato (che probabilmente i costruttori conoscono bene da tempo) ci spiega anche perchĂ© il ciclo del design di alcuni prodotti viene tenuto in vita così a lungo.
Quanto dura uno smartphone Android?
Probabilmente questa è la vera domanda che dovremmo farci, perchĂ© esiste una spaccatura nettissima tra la vita media di uno smartphone Android e quanto dura invece un cellulare Apple. La vita media di iPhone, infatti, risulta mediamente molto piĂą lunga di quella di uno smartphone Samsung, Xiaomi o Huawei, complice il fatto che gli aggiornamenti sono garantiti per un periodo piĂą lungo e perchĂ© mediamente l’obsolescenza dei processori di Apple è piĂą lenta rispetto a quelli utilizzati sui prodotti Android.
Quando ci si chiede quanto dura uno smartphone Android, la risposta cambia in modo drastico, a seconda del fatto che si prenda in considerazione un cellulare al top della gamma, con il miglior processore possibile, oppure un telefono di gamma media o bassa, perché in questo caso i processori sono meno potenti e quindi durano meno nel tempo.
L’ultimo aggiornamento software di Apple, quello con iOS 15, è compatibile con tutti gli iPhone in circolazione, fino al modello iPhone 6s. Significa che è possibile aggiornare anche gli smartphone Apple usciti nel 2015, con ben 7 anni di vita.
Android, invece, garantisce due aggiornamenti di sistema operativo e tre anni di aggiornamenti di sicurezza, limite che ultimamente è stato spostato a tre anni di updates e 4 anni di patch di sicurezza. Verosimilmente, al di là del comportamento di molti, se dovessimo pensare alla durata media di un cellulare e immaginare quanto tempo dura uno smartphone perché funzioni al massimo delle sue possibilità , probabilmente la risposta corretta è quella di tre anni, quattro al massimo. Stiamo parlando di quanto dura uno smartphone Android, di fascia medio alta.
Quali telefoni durano di piĂą?
Sgombrato il campo dalle differenze tra iPhone e Android, chiarito il fatto che gli smartphone di Apple generalmente hanno una vita molto piĂą lunga, per capire quali telefoni durano di piĂą, bisogna fare sicuramente riferimento alla propensione dei produttori ad aggiornare gli smartphone dopo la loro commercializzazione.
Se uno dei parametri che consideriamo è quello dell’introduzione di nuove funzioni anche molto tempo dopo la loro commercializzazione, i telefoni che durano di piĂą sono sicuramente quelli di Samsung. Basti pensare che Galaxy S10, in circolazione da marzo 2019, quest’anno è stato aggiornato con le funzioni del piĂą recente Galaxy S22. Nessun altro produttore del mondo Android può garantire una cura di questo tipo per i suoi cellulari.
Strategy Analytics: la media è di 33 mesi
Quello che ci piace molto è avere notizie certe e fugare i dubbi: è per questo che apprendiamo con una certa felicità che Strategy Analytics ha pubblicato informazioni completamente diverse, secondo cui la vita di uno telefono è di 18 mesi quando si parla di iPhone e la clientela è giovane, mentre scende a 16.5 mesi per i Galaxy.
Ma vale per i piĂą giovani. Per i piĂą adulti la media sale a 33 mesi, in entrambi i casi, comunque, il risultato di questa recente indagine fornisce indicazioni che sono compatibili con la vita ideale dei cellulari, analizzando le loro prestazioni.
Per coloro che non hanno la necessità di prestazioni particolarmente elevate, la raccomandazione ultima per capire quanto può durare mediamente un cellulare, è quella di non usare mai uno smartphone dopo che sono stati interrotti gli aggiornamenti di sicurezza. I nostri telefoni contengono una quantità tale di dati sensibili, che è opportuno usarli solo quando sia la certezza di non avere vulnerabilità .