Se in città ci sono ancora molte incertezze sul loro futuro, i monopattini di Circ fanno muovere il Kilometro Rosso, innovation district che è alle porte di Bergamo.
Come è probabilmente facile intuire, il kilometro rosso occupa un’area molto vasta; è un parco tecnologico che ospita molte aziende, tra cui Brembo, Italcemente ed Enginsoft, oltre a molteplici startup.
Da qualche giorno per i 1.700 dipendenti è possibile usare (gratis) i monopattini elettrici di Circ, usando la stessa piattaforma di Ride Sharing che è possibile usare in moltissime città europee.
Io ho usato i mezzi di Circ qualche giorno fa a Berlino e ho trovato l’applicazione comoda e facile da usare, in linea con le altre oggi disponibili sul mercato.
Quello che ho trovato molto interessante dell’esperimento del kilometro Rosso è il fatto che la velocità dei dispositivi cambia a seconda della zona dove vengono usati.
E’ il GPS a leggere la posizione e moderare a 6 km/h il limite massimo raggiungibile quando si è in aree pedonali, mentre consente di arrivare a 20 km/h quando si accede alle zone di collegamento dove ci sono strade.
Un po’ un’anticipazione di ciò che potrebbe accadere anche nelle nostre città, se il regolamento cittadino dovesse chiederlo.
I 1.700 lavoratori impiegati nel parco tecnologico potranno fruire del servizio gratuitamente, mentre di solito si paga un euro per lo sblocco e circa 20 centesimi per ogni minuti di utilizzo.
Quello che ho trovato fenomenale durante il test che è stato fatto qualche giorno per i rappresentanti della stampa è il caschetto realizzato da CIRC, che “collassa” e diventa così piccolo da poter essere inserito nello zaino senza problemi.
Molto comoda la scelta di Circ che ha posizionato sul manubrio un supporto per lo smartphone, che può essere molto utile quando serve tenere sotto controllo lo schermo per fruire delle mappe e magari delle istruzioni per raggiungere la propria destinazione.
Amo la condivisione dei mezzi e trovo che il modo migliore per coprire l’ultimo miglio sia quello dei monopattini.
Possibile che non siamo ancora riusciti a mettere ordine, mentre si usano già in tutte le grandi città del mondo?
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