Fatico a capire per quale ragione i media siano così accaniti nei confronti dei difetti di Galaxy Fold, ancora indisponibile sul mercato italiano.
Non passa giorno senza che venga riportato qualche episodio di cronaca che ne evidenzia i difetti e amplifica qualunque inconveniente, come se fosse una catastrofe.
Il trattamento riservato a Galaxy Fold non è una novità, perché spesso quando c’è un nuovo prodotto all’orizzonte si tende a sottolinearne i difetti più che esaltarne le qualità, ma mi pare con il pieghevole di Samsung si sia schierata l’artiglieria pesante.
A volte, ho quasi l’impressione che il popolo dei “giornalisti” tecnologici sia in realtà una schiera di reazionari, di quelli che “si stava meglio quando si stava peggio”.
E non è un caso se ho scritto “giornalisti” con le virgolette ben in vista, perché nella generazione del copia e incolla, sono pochissimi quelli che possono vantare una preparazione adeguata per la produzione di informazione.
Sottolineo la parola “informazione”, perché cambiano gli strumenti, si accelerano i tempi ma le regole deontologiche dovrebbero essere sempre le stesse, a partire dalle 5 “W”: Who, What, When, Where, Why.
L’ultimo “scandalo”
Scusate, mi è partito il pippone, ma è arrivato spontaneo dopo aver visto l’ultimo caso sbattuto in prima pagina: “Al Galaxy Fold si cancellano le lettere del logo”.
Leggi bene l’articolo e scopri che UN SOLO UTENTE ha dichiarato via twitter di aver “perso” un paio di lettere, che hanno un effetto olografico, dopo qualche settimana di utilizzo.
Ripeto: 1 utente. Può diventare un caso significativo per la cronaca?
Vallo a spiegare a chi legge solo i titoli…
Un prodotto bello ma imperfetto
Sia chiaro, queste considerazioni non cancellano i difetti di Samsung Galaxy Fold, che come ogni dispositivo innovativo ha lati positivi e negativi, ma come potremmo mai “alzare l’asticella” senza passare da alcuni prodotti che possono presentare criticità?
Capisco anche l’obiezione di chi sostiene “A 2.000 euro mi aspetto un telefono perfetto!” ma vogliamo parlare dei vecchi televisori al plasma che costavano una follia e duravano relativamente poco?
Potremmo fare un elenco infinito di oggetti imperfetti, che hanno aperto la strada a nuove tecnologie, il costo elevato è il prezzo da pagare per essere tra i primi a godere della novità.
Al di là di tutto, in ogni caso, continuo a non capire questa forma di accanimento per un prodotto bello, innovativo, anche un po’ sfrontato, che a chi si occupa di tecnologia dovrebbe piacere tantissimo.