Recensione Google Pixel 4, non è la scheda tecnica che conta

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Ho preparato la recensione Google Pixel 4, anche se dovrei probabilmente considerare “prime impressioni” quelle che ho raccolto in video.

Faccio ancora una volta un accorato appello a voi che siete appassionati di tecnologia: non vi fate travolgere dalla cattiva abitudine di valutare un telefono dalla scheda tecnica.

E’ come giudicare un disco guardando la copertina, una pratica che trovo quanto meno singolare.

La premessa è doverosa, perché ho visto molti commenti sui diversi canali social, che in molti casi erano molto caustici per quelle che sarebbero gravi carenze di Google Pixel 4.

In realtà, impugnando il telefono, scoprirete subito che questo è un vero mostro di regolarità e non conta se il processore è Snapdragon 855 oppure 855+, perché Google Pixel 4 è velocissimo, affidabile e sempre super reattivo.

Conta se la fotocamera è da 12.2 mpx oppure da 64 quando il risultato finale è comunque ottimo?

Per la cronaca, non sono tanto d’accordo con DxOMark e la sua valutazione degli scatti di Pixel, ma è evidente che i parametri usati nei loro test non siano allineati a ciò che vedono i miei occhi.

Android come dovrebbe essere

Google Pixel 4 non è una scelta di massa, non lo è mai stato in Europa, a differenza di quello che accade in USA dove è un acquisto molto popolare, ma non per questo ha un valore inferiore.

Fatico a capire perché la qualità di un prodotto dovrebbe essere vincolata alla sua diffusione. La McLaren, secondo questo principio, dovrebbe essere un’auto scarsissima.

Insisto su questo tema, perché trovo Pixel 4 bello e potente, nei giorni in cui l’ho provato si è rivelato un compagno quotidiano efficiente e performante, con l’unica pecca dello sblocco con il volto che funziona anche ad occhi chiusi.

Google ha però promesso una soluzione a breve con un aggiornamento del software ma non si sa ancora quando arriverà.

Al netto di questo svarione, il software è la migliore versione di Android che si possa trovare oggi e vi assicuro che è meglio anche dei cosiddetti “nearly stock” come OnePlus o Xiaomi.

Fotocamera da competizione, nonostante DxOMark

Ieri pomeriggio DxOMark ha assegnato punteggio 112, quasi dieci punti in meno di Huawei Mate 30 Pro, ma è difficile capire il giudizio quando si hanno foto da guardare davanti a sè.

Ottimi anche i video, che offrono una buona stabilizzazione: non sono secondo me al livello di quelli di iPhone ma comunque di buon livello, mentre superlativo è il livello dei selfie con l’elaborazione software dell’effetto bokeh.

A volte non è super preciso nello scontornare le immagini, ma chi di noi spacca così il capello? Nel 99,99% dei casi scatterete una foto e la condividerete sui social, conta l’effetto “emozionale” più che il dettaglio tecnico.

Per me è promosso.

Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.

Leggi i commenti (3)

  • Ti ringrazio per la recensione oggettiva e sono d’accordo sul fatto che “un libro non si giudica dalla copertina”. Ci terrei per questo a farti una domanda, come ben si nota molti criticano soprattutto la batteria, togliendo di mezzo mAh e dati tecnici, come si comporta effettivamente durante l’uso quotidiano? Nel senso, l’ottimizzazione c’è e si sente o effettivamente è un suo limite? (Mi riferisco al Pixel 4 e non alla versione XL)
    Grazie in anticipo per l’attenzione.

    • Purtroppo ho solo l’esperienza di XL e pur non avendo autonomia da competizione arrivo a fine giornata senza stress.
      Forse Andrea Galeazzi li sta provando entrambi...
      mi spiace di non avere info utili!

  • A voler pignolare più che dalla copertina io direi dal numero e dalla lunghezza dei brani. :)

    La copertina non è cosa tecnica ma estetica ed è più assimilabile al design dello smartphone

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