Recensione iPhone 11 Pro Max a “lungo termine”

Sono già passati 4 mesi dal suo arrivo e vi propongo oggi una recensione Phone 11 Pro Max a “lungo termine” con il racconto dell’esperienza d’uso maturata in questo periodo.

Dal giorno in cui ho cominciato ad usarlo, credo di avere muscoli delle mani e delle braccia più allenati, perché i suoi 226 grammi sono forse l’unico tratto rilevante negativo che posso segnalare di questo smartphone.

Per il resto, a distanza di un terzo del percorso tra un modello di iPhone e quello successivo, il tasso di soddisfazione è molto elevato.

Se dovessi valutare la mia customer satisfaction l’indice probabilmente sarebbe molto vicino al 100.

Un design che è ormai iconico

Apple l’ha fatto di nuovo. Quando sono stati presentati i modelli della serie iPhone 11, il web è stato invaso da meme che ne sbeffeggiavano le forme delle fotocamere.

Oggi, quello stesso design tanto vituperato è diventato quasi iconico e sfoggiare i tre cerchi è un modo per identificarsi come utente Apple.

Casualmente, la concorrenza si sta adeguando allo stesso posizionamento dei sensori, con la scelta di un blocco fotocamere squadrato nello stesso punto della scocca posteriore.

Se volete, l’unico appunto che si può fare oggi ad iPhone è che nel mondo degli schermi curvi, il suo design frontale non è particolarmente innovativo, ma per contro è molto più pratico nell’uso di tutti i giorni e più saldo nell’impugnatura.

Ma quando girate il telefono, siete di nuovo di fronte ad un piccolo capolavoro. La corona intorno ai sensori delle fotocamere richiama quello del frame del telefono, mentre la finitura opaca della parte posteriore si incrocia con quella lucida del blocco fotocamera.

Potete vedere uno smartphone da 100 metri di distanza e riconoscere la lavorazione di iPhone 11.

Il colore “verde” (lo chiamo così per praticità) è di una bellezza imbarazzante, ma anche le altre colorazione sono distintive e molto gradevoli.

La batteria

Voglio esprimere le mie sentite condoglianze ai produttori di power bank, perché la loro esistenza ha i giorni contati.

Il mercato delle batterie esterne è nato e cresciuta all’ombra di iPhone. Ho negli le immagini dei discografici al festival di Sanremo con un iPhone in mano e due battery pack in tasca per arrivare a fine giornata.

In pratica è storia antica, perché riuscire a consumare tutta la capacità di un iPhone 11 o di un iPhone 11 Pro dovrebbe sollevare forti interrogativi sulla socialità di una persona e sulla sua dipendenza dallo smartphone.

Difficilmente in questi quattro mesi ho concluso una giornata anche intensa, sfruttando ogni tipo di servizio del mio iPhone 11 Pro Max andando al di sotto del 20% di carica residua.

La batteria dei nuovi iPhone ha fatto un tale salto in avanti da rendere questo argomento praticamente sterile. Forget the battery, it’s not an issue.

Vogliamo disquisire sul fatto che la carica wireless potrebbe essere più veloce? Forse.

Dobbiamo litigare sul dettaglio relativo alla tensione erogata dal caricatore? Anche no.

Ci sono soluzioni più potenti con carica più veloce là fuori, ma quello che conta è che una volta caricato nel corso della notte, il vostro iPhone 11 sarà accanto a voi per un’intera giornata senza alcun tipo di problema.

La fotocamera

Quando si parla di fotocamera bisogna ammettere che questa è un’area in cui Apple ha dovuto inseguire la concorrenza e recuperare terreno.

Secondo me con iPhone 11 la rincorsa è terminata, ma per una corretta valutazione delle immagini ci vuole una buona conoscenza della fotografia, perché all’occhio inesperto alcune “furbate” dei concorrenti cinesi potrebbero risultare più appaganti.

Huawei, Xiaomi e OPPO, per citarne alcuni, di solito saturano molto le immagini e caricano in modo innaturale i colori: questo funziona quando si condividono le immagini sulle piattaforme social, ma se confrontate ciò che vede il vostro occhio con ciò che la fotocamera cattura, vi trovate davanti ad una curiosa distonia.

I colori sono spesso completamente diversi.

Se invece catturate una foto con iPhone, a volte avete la sensazione che sia un po’ più “flat”, un po’ meno contrastata, ma per contro ha una fedeltà nell’imprimere un’immagine che difficilmente troverete su altri smartphone.

Ecco perché io trovo che la fotocamera di iPhone 11 Pro sia davvero eccellente e che il risultato sia ottimo anche quando usato lo scatto notturno.

Vorrei dirvi lo stesso anche per la soluzione deep fusion, ma non ho ancora capito quando interviene davvero. E probabilmente qui sta la sua forza.

Deep Fusion interviene con immagini “mosse” con poca luce, sommando svariati scatti e correggendo le distorsioni e il rumore. Il punto è che lo fa senza che l’utente se ne accorga, quindi non saprei proprio dirvi quanto efficace sia.

In effetti, questo è perfettamente in linea con lo stile Apple nella fotocamera.

C’è da dire che con i nuovi iPhone è stata introdotta una nuova interfaccia della fotocamera, che permette di accedere a più controlli e di gestire finalmente la dimensione della foto. Ma se volete controlli “pro” dovete usare una delle decine di applicazioni esterne.

La fotocamera frontale è ora da 12 mpx, si adatta automaticamente all’uso in verticale oppure orizzontale. Vorrei dirvi di avere usato anche gli slofies, slow motion selfies, ma mentirei.

Tra le opzioni introdotte è forse quella che mi ha attratto meno.

L’uso di tutti i giorni, la performance

Dobbiamo parlarne davvero? Il nuovo processore A13 Bionic è mostruosamente veloce e a distanza di 4 mesi non è cambiato di una virgola, a differenza di alcuni android che rallentano con il passare dei mesi e l’accumularsi di “scorie” nel software.

La potenza di iPhone 11 Pro e del processore A13 Bionic si nota soprattutto quando lo mettete alla prova ad esempio per l’editing del video.

Se proprio devo cercare un punto a sfavore, penso alla mancanza del 3D Touch, perché lo usavo tantissimo, anche se la nuova opzione che permette di premere a lungo sul display offre praticamente gli stessi risultati.

In ogni caso, l’apertura delle app è fulminea e mediamente le operazione vengono svolte in modo molto semplice.

Ho provato anche la eSIM, aggiungendo la scheda di TIM al telefono, in abbinamento a quella tradizionale di Vodafone.

La combinazione è funzionale e la gestione della doppia SIM è pratica ed immediata, come sugli altri telefono che supportano la stessa tecnologia.

Parlando di iPhone 11 Pro Max bisogna sottolineare un dettaglio, condiviso con gli altri modelli di Apple: la dettatura vocale è superlativa. Non sbaglia praticamente mai. Capisce la punteggiatura, impara i nomi che avete in rubrica, riesce ad interpretare il 98/99% delle parole che dettate.

C’è invece una cosa piuttosto curiosa, che ancora non è stata risolta: è impossibile usare Apple Maps con i comandi vocali quando ci si trova all’estero, perché SIRI non riesce a comprendere i nomi delle vie in lingue diverse da quella in uso e si incasina.

Recensione iPhone 11 Pro Max “lungo termine”, conclusioni

Amo sempre tornare “sul luogo del delitto” a distanza di qualche mese, perché è solo nel medio e lungo periodo che si coglie l’essenza di un dispositivo, quando si riesce ad andare oltre l’euforia iniziale.

iPhone 11 Pro Max è un prodotto davvero notevole, che forse non piacerà a coloro che “amano la libertà di Android” (sto ancora cercando di capire cosa significhi questo stucchevole ritornello), ma che risulterà superlativo per la maggior parte di coloro che decideranno di comprarlo.

Batteria, schermo, fotocamera, software, non c’è un solo aspetto di questo dispositivo che presenti lacune o su cui si possano muovere critiche.

Siete voi a scegliere quale dispositivo comprare, ma nel caso la vostra preferenza dovesse cadere su iPhone 11 Pro max non ve ne pentirete. (E lo stesso giudizio vale per il modello più semplice e meno costoso, iPhone 11).

Questo rimane il dispositivo da battere.

Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.

Leggi i commenti (3)

  • Io a livello di sistema operativo sono tecnologicamente agnostico: da un lato mi piace la flessibilità di Android, specie se abbinata ad un terminale Pixel, dall'altra apprezzo la consistenza di iOS abbinata a un ferro di altissimo livello.
    Detto questo, dopo avere per anni tenuto il piede in due scarpe (ho 2 sim e ho sempre avuto contemporaneamente 2 telefoni con a bordo i 2 OS citati) ho deciso di mollare definitivamente Android per questioni di privacy.
    Come ultimo acquisto, per questioni di maneggevolezza/portabilità, ho optato per 11 Pro in versione "liscia" e sono estremamente soddisfatto: iOS in abito nero mi piace molto, il terminale (al netto di qualche buco imputabile più al sistema operativo che al ferro) è eccezionalmente valido sotto tutti i punti di vista.
    Davvero impressionante l'efficienza energetica: a parità di utilizzo l'autonomia eguaglia se non sorpassa XS Max sul quale ho la seconda sim.
    Spero soltanto che l'oramai consolidata abitudine di sfornare una major release all'anno del sistema operativo, possa essere accantonata in favore di una migliore qualità, perché da qualche anno in qua, sia iOS che OSX, stanno lentamente ma inesorabilmente peggiorando, forse perchè non c'è tempo sufficiente per risolvere i vecchi bug, prima di sfornare la versione nuova che li eredita e ne porta di nuovi.

    • sono d'accordo... i bug qua e là erano pratica a cui non eravamo abituati...

    • Da incorniciare il tuo commento. Ormai i sistemi operativi mobile sono talmente maturi e ricchi di funzioni che andarli a stravolgere ogni anno col solo scopo di peggiorarli dal punto di vista della stabilità sta diventando una pratica inutile oltre che dannosa.
      Io farei come Microsoft: butti giù il nuovo Windows, lo tieni per anni, in questi anni ti limiti ad affinarlo con aggiornamenti minori e tutto il resto è vita.

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