Torna nuovamente alla ribalta il tema del cosiddetto “Huawei Ban”, il blocco americano che impedisce alla aziende USA di fare business con Huawei.
Secondo quanto riporta Bloomberg, il segretario del commercio americano, l’equivalente di un nostro ministro, Wilbur Ross ha dichiarato che vuole inasprire le ritorsioni e allargare il numero di componenti che non potranno essere forniti a Huawei.
Secondo il politico americano “Ci sono lavori in corso, il cui risultato si vedrà nel breve termine”. Non sappiamo cosa questo significhi davvero e quanto possa impattare ulteriormente sul fronte del Huawei Ban.
Di certo, l’azienda non è immobile nell’attesa che la situazione si risolva, ma ha cominciato ad attuare misure e siglare accordi che la portano sempre più lontano dagli Stati Uniti e dai suoi produttori di Software.
Il tema rilevante potrebbe arrivare proprio sul fronte software: potrebbe mai il governo americano impedire di installare App statunitensi sui telefoni Huawei?
Ma non è solo questo: c’è un piccolo cavillo relativo alle esportazioni che potrebbe rendere più complicato l’acquisto di componenti. Attualmente, per alcuni soggetti USA è possibile vendere componenti ai cinesi, se il 75% della fase di produzione e realizzazione è fatta fuori dal suolo americano.
A quanto pare, quella percentuale sarà alzata al 90%, con il risultato che prodotti con un minimo intervento americano potrebbero diventare “invendibili” a Huawei.
Ho provato qualche giorno fa Huawei Mate 30 Pro e ho trovato il dispositivo semplicemente bellissimo; bello da vedere, bello da usare, bello da mostrare.
Ma, purtroppo, per la maggior parte degli utenti è un prodotto castrato, perché senza le google apps la sua utilità frana inesorabilmente.
Vero, si possono installare seguendo alcuni tutorialmente sul web, ma non è come avere il telefono pronto all’uso in tutto il suo potenziale.
Molto probabilmente vedremo un P40 che sarà un passo intermedio tra la combinazione di Android Opens Source Project e software di fornitori diversi da Google, prima di quello finale verso HarmonyOS, il sistema operativo di Huawei, ma ci sono mille temi da affrontare.
Vale la pena usare un prodotto Android senza Android Auto? E se ci sarà Android Auto, tutte le app realizzate nel telefono saranno compatibili?
Quando arriverà HarmonyOS ci sarà una soluzione simile ad Android Auto compatibile con le auto già esistenti? Insomma, le domande sono veramente tantissime e forse la strada più semplice per trovare una risposta è sperare che l’impeachment faccia il suo corso e finisca questa storia del tutto surreale.
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