Nel corso di questi anni ho provato diverse soluzioni disponibili, ma le migliori luci smart sono quelle di Signify, che una volta conoscevamo come Philips Hue.
Dopo aver convertito tutta la casa ai prodotti di signify già qualche anno fa, ho provato nei giorni scorsi ad aggiungere anche ultiori elementi alla mia installazione, sfruttando il sensore di movimento e usando alcune lampadine “multi color” con l’attacco E14, cioè quello più piccolo.
L’installazione è “Dummy Proof”
Installare il sistema Signify è davvero semplice, a partire dal suo “bridge” che viene identificato nel giro di qualche secondo dall’applicazione, quando il telefono è connesso alla stessa rete domestica.
L’unico vincolo di cui essere a conoscenza viene dal fatto che l’Hub di Signify va installato con una connessione cablata, non funziona infatti con il solo wifi.
Il bridge o hub è l’unico elemento di tutto il sistema che va collegato con il cavo, tutti gli altri pezzi invece funzionano senza fili.
Una volta installata l’applicazione è facilissimo trovare il bridge sulla rete, confermando l’associazione con la semplice pressione di un pulsante.
Da quel momento in poi, abbinare le lampadine o gli accessori è facile quando mettere una lampadina dentro una lampada e alimentarla con l’energia elettrica, la app fa il resto.
Vale anche per gli accessori.
L’interruttore è utile ma non indispensabile
Tra gli accessori di Signify c’è anche un interruttore smart, in grado di accendere e spegnere le luci, ma anche di governare l’intensità dell’illuminazione.
E’ utile, può essere assegnato ad una singola lampada, ad un gruppo di lampadine o anche all’intera casa, che potrebbe essere accesa e spenta con un unico clic.
Ma volendo può essere sostituito dagli interruttori tradizionali. C’è un dettaglio molto carino, che finalmente è stato messo a punto nella app di Signify: potete scegliere cosa succede quando viene spenta la luce con un interruttore tradizionale.
Il sistema può “resettare” la luminosità portandola al massimo tutte le volte che accendete la luce, oppure ricordare il livello di intensità e mantenerlo quando alimentate di nuovo la lampadina.
L’installazione migliore è senza interruttori o con i relè
Ho installato le lampadine a casa con un impianto tradizionale, pieno di deviatori meccanici e con infiniti punti di accensione, che possono essere usanti in modo indipendente.
Accendo da una parte, spengo dall’altra, ma se tolgo l’alimentazione, per accendere la luce serve necessariamente premente nuovamente l’interruttore.
Ecco perché la soluzione migliore sarebbe quella di una casa in cui i punti luce sono stabilimenti collegati alla rete elettrica, oppure con interruttori a relè.
Nel caso in cui gli interruttori siano eliminati del tutto, le lampade si possono accendere con la app, con la voce usando uno degli assistenti virtuali, oppure sfruttando gli interruttori smart che sono molto comodi perché funzionano a batteria.
Il sensore di movimento è utilissimo
Quando si ha una casa in cui le lampadine sono sempre alimentate, il sensore di movimento è incredibilmente comodo, perché anch’esso funziona a batteria.
Attraverso la app si può configurare il comportamento del sensore, l’orario di funzionamento e l’intensità dell’illuminazione quando le luci si accendono.
Ora è anche compatibile con HomeKit, ragion per cui si sfrutta al massimo quando il proprio smartphone è un iPhone.
Il prezzo è alto, come la qualità
Lo scoglio più grande per l’adozione di un sistema di illuminazione signify è il prezzo, perché le soluzioni di Ikea e quelle di Xiaomi sono sensibilmente meno costose, senza contare le decine di prodotti che si trovano in circolazione di provenienza cinese.
Però c’è un elemento fondamentale di cui tenere conto: la qualità. Siginify ha un’applicazione che funziona alla perfezione, non ho mai avuto un solo problema con il “bridge”.
Tutti i sistemi di comando, da Alexa all’assistente di Google, passando per Siri, funzionano perfettamente quando usati con Signify.
Mai un’indecisione, mai un errore anche quando ho usato i sistemi in remoto.
Questo dettaglio vale per me la differenza di prezzo rispetto alle alternative in circolazione, che spesso hanno software a corredo di dubbia qualità.
Perché scegliere le lampadine smart
Quella che conoscevamo come Philips Hue e oggi ha il nome di Signify offre un intero ecosistema di prodotti smart per l’illuminazione della casa, dalle lampadine più semplici alle lampade da tavola, le strisce Led e anche plafoniere con due o tre faretti LED.
Prodotti che possono avere solo una variazione del tipo di bianco, oppure un’intera scala colore per una perfetta personalizzazione degli ambienti.
Ovviamente, le lampadine a colori sono più costose di quelle che invece offrono solo le tonalità di bianco.
E’ possibile quindi regolare colore ed intensità, controllando attraverso gli assistenti vocali gli scenari che possono essere completamente personalizzati.
Si può fissare un orario di accensione e spegnimento delle luci, oppure seguire le fasi alba e tramonto, piuttosto che governare alcune configurazioni, come le luci dimezzate quando si guarda un film.
Io, ad esempio, quando dico “Alexa, guardiamo un film” riduco al 50% l’intensità di tutte le luci del soggiorno.
Le migliori luci smart, una volta provate…
Una volta che avete provato le migliori luci smart, sarà difficile tornare indietro. Se state pensando ad una conversione della vostra casa, tenete in considerazioni i prodotti Signify. Non troverete di meglio sul mercato attuale.