Avete dato un occhio ai prezzi Android proposti per gli smartphone di ultima generazione? Sfiorare i 1.000 euro ormai pare la normalità, andare oltre sembra la prospettiva che abbiamo davanti a noi.
Si può prendere un brand a caso e guardare il cartellino del prezzo per sfondare quella cifra o per avvicinarsi in modo pericolo: Samsung S20+, Huawei P40 Pro, Galaxy Note 10+, OPPO Find X2 Pro, Xiaomi MI 10 Pro galleggiano tutti appena sopra o appena sotto quella cifra.
I prossimi LG V60 e il nuovo Sony Xperia 1 II non andranno molto lontano.
Pare che anche il prossimo OnePlus 8 Pro sfonderà quella cifra o ci andrà vicino.
Ovviamente, i produttori adducono motivazioni che sono da ricercare nel cresciuto costo dei componenti, in particolare processore, modem e fotocamera, oltre alle diverse nuove tecnologie oggi introdotte.
Ancora più nel dettaglio, il nuovi processore di Qualcomm viene venduto ai produttori solo ed esclusivamente con il modem 5G, per cui va pagata una licenza più costosa e questo spinge ulteriormente il prezzo in alto.
Prezzi Android: la migliore promozione per Apple
Da mesi, se non da anni, mi chiedo quale sia la strategia dei produttori di smartphone che realizzano prodotti con Android all’interno. Per capirla fino in fondo, molto probabilmente, bisogna conoscere bene il mercato a livello globale.
L’acquisto di un dispositivo “cash in hands”, cioè con un pagamento immediato, che sia con contante o carta di credito, è un fenomeno molto ridotto e l’Italia è forse uno dei paesi al mondo con la percentuale più alta del comportamento.
Nel resto del pianeta, invece, il dispositivo viene sistematicamente sussidiato o rateizzato dall’operatore, quindi il prezzo totale non incide particolarmente, nel momento in cui la differenza di una rata diventa di 5 o 10 dollari mese.
Però c’è il tema percezione: in passato l’idea era “vorrei l’iPhone, ma con Android prendo un telefono super a metà prezzo”. Una soluzione di ripiego.
Se però il prodotto più appetibile ha addirittura un costo inferiore, vuol dire che il mercato degli smartphone usa leve economiche sconosciute al resto del pianeta, in cui la dinamica di base è quella del rapporto tra domanda e offerta.
Più un prodotto è richiesto ed è percepito pregiato e più costa; se richiesta e valore attribuito non sono al top, la leva prezzo diventa fondamentale per competere.
E’ difficile comprendere la logica di tentare di imporsi sul mercato, da inseguitore, ad un prezzo superiore rispetto al leader di mercato.
Negli Stati Uniti, Apple ha una penetrazione dell’85% nel mercato dei teenager, ambito in cui il mondo Android è in calo verticale.
Le “intenzioni di acquisto” ci dicono che la quota è destinata a salire, sempre a discapito di Android.
Le nuove generazioni vogliono iPhone, lo apprezzano e lo vogliono acquistare nuovamente. Il 52% dei teenager americani possiede gli AirPods, la quota è destinata a crescere del 15/20%.
In un contesto del genere, i prezzi dei nuovi smartphone Android sono il miglior assist per Apple, il cui prodotto più venduto costa ufficialmente 889 euro nella versione 128 gb, meno di qualunque prodotto presentato in questi giorni.
Sì, certo, ci sono le versioni “normali” ma sempre a quote come 799 euro, pericolosamente vicine a quelle che oggi si trovano online per il best seller di Cupertino.
Non riesco davvero a trovare risposte alle domande sulle strategie in campo, ho la sensazione che anziché generare competizione nei confronti di Apple siano in realtà un assist strategico al concorrente più temuto.
Nota: in questo contesto, io comprerei ad occhi chiusi Galaxy S10+, che è il miglior affare di questo momento. Aggiornato con tutte le novità di S20, più bello, più leggero, ancora perfetto. Best buy.
Vero, ma se come scrivi, negli USA l’85% dei teen compra Apple vuol dire che la strategia usata fino ad ora non ha funzionato. Offrire prodotti a prezzi simili ad Apple vuol dire tentare di togliere quell’aurea di esclusività a quel marchio. Ciò non vuol dire che funzionerà, ovvio. Oltre al S10 plus consiglio anche il P30 pro, soprattutto per la batteria. P. S. sono contento che tu stia meglio.
grazie!