L’intelligenza artificiale Microsoft contro coronavirus
Ho ricevuto un interessante comunicato che annuncia come venga usata l’intelligenza artificiale artificiale Microsoft contro coronavirus.
Grazie agli assistenti virtuali dell’azienda, le attività ospedaliere saranno supportate nella diagnosi e nell’assistenza remota dei pazienti.
Un altro esempio di come la tecnologia sia in questo momento uno dei supporti essenziali nella battaglia che tutto il mondo sta combattendo contro questo nemico invisibile.
L’aiuto di Microsoft contro coronavirus
Microsoft conferma il proprio impegno per la trasformazione digitale della Sanità Italiana e si schiera al fianco delle strutture sanitarie del Paese, mettendo a disposizione le proprie tecnologie e le proprie competenze per aiutarle a reagire all’emergenza Covid-19, anche attraverso l’ecosistema di partner attivi sul territorio.
La piattaforma di collaborazione Microsoft Teams, che a livello globale conta 44 milioni di utenti giornalieri e che nell’ultimo mese in Italia ha registrato un incremento del +775% in termini di chiamate e meeting, è già gratuitamente a disposizione di tutte le strutture e i professionisti della sanità per abilitare smartworking ed esperienze di telemedicina.
La collaborazione con Inail
Inoltre, grazie alla collaborazione con INAIL, Microsoft ha reso in questi giorni disponibile il proprio Healthcare Bot, che può essere facilmente adottato o personalizzato da istituti di qualsiasi dimensione per affrontare la pandemia attraverso una migliore autovalutazione dei sintomi.
Come funziona
Facendo leva sulla piattaforma cloud Azure e sull’Intelligenza Artificiale di Microsoft, il Chatbot integra set di informazioni sul Covid-19 in riferimento a valutazione del rischio, triage clinico, FAQ e metriche globali e può rispondere in modo interattivo alle domande dei pazienti e aiutarli a discernere le azioni da intraprendere, liberando così il tempo del personale medico e ospedaliero ed evitando rallentamenti nell’erogazione delle cure.
Tra le prime realtà del Paese ad attivare il Chatbot per supportare le persone nell’autovalutazione dei sintomi del Coronavirus spicca l’Istituto Nazionale Malattie Infettive IRCCS “Lazzaro Spallanzani”, che sulla sua home page ha reso accessibile il nuovo assistente virtuale.
Eccellenza in ambito virologia, lo Spallanzani è stato da subito in prima linea nella gestione dei primi casi di Covid-19 in Italia e ha ricevuto un sempre crescente numero di richieste da parte dei cittadini.
Per riuscire a offrire risposte immediate e a garantire un servizio puntuale ai pazienti, ha quindi scelto di introdurre il Bot come canale informativo a disposizione di tutti gli utenti online.
Grazie al supporto degli esperti Microsoft in collaborazione con il team IT, è stato possibile attivare la soluzione in poche ore senza defocalizzare le risorse interne dalle priorità del momento.
Nella fase attuale il focus della struttura resta sul servizio ai pazienti e sulla gestione dell’emergenza sanitaria in corso: nel giro di pochi giorni il Bot si sta già rivelando utile per offrire indicazioni sucome comportarsi in caso di sospetto Coronavirus e sulle precauzioni che tutti, in particolare i soggetti a rischio, devono adottare.
Quando i tempi lo consentiranno, il progetto evolverà a più ampio raggio e si prevede già di arricchire il Bot con informazioni utili per l’utenza tipica dell’istituto, come ad esempio gli immunodepressi.
Il bot è estremamente discreto e, nel massimo rispetto delle norme su sicurezza e privacy, consente di ottenere informazioni chiave in pochi click.
Un supporto strategico non solo nella relazione con i pazienti, ma anche in una prospettiva più ampia di valorizzazione del patrimonio informativo per l’analisi epidemiologica e la sorveglianza sanitaria proattiva.
“Il Chatbot abilitato da Microsoft si è rivelato uno strumento semplice ma concreto. La standardizzazione delle informazioni è fondamentale per la gestione dell’emergenza, per ridurre gli accessi inutili alle strutture sanitarie e per ottimizzare il carico di lavoro.
In questo modo è inoltre possibile abilitare l’analisi delle risposte al questionario che può rappresentare un’interessante base dati su cui sviluppare nuovi studi”, ha affermato l’ingegnere Gabriele Rinonapoli, U.O.S.D. Sistemi Informatici e Telecomunicazioni dell’IRCCS Lazzaro Spallanzani.
“Ci aspettiamo che in poco tempo sempre più utenti possano utilizzarlo e in una prospettiva di più lungo termine questo ci porterà ad ottimizzarlo anche per altri servizi ospedalieri.
Stiamo già valutando l’utilizzo di strumenti analoghi nella gestione di pazienti cronici coinvolti in percorsi clinici continuativi e immaginiamo che nei prossimi mesi il ruolo del Bot sarà sempre più centrale.
Se tutte le aziende sanitarie si dotassero di tali strumenti, si garantirebbe l’uniformità delle informazioni fornite ai cittadini e si faciliterebbe la raccolta in tempo reale di dati utili anche per analisi epidemiologiche e per azioni di sorveglianza sanitaria proattiva”.
Altro esempio virtuoso arriva dall’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata, che, attraverso INAIL, ha potuto adottare rapidamente il Microsoft Healthcare Bot come ulteriore canale per l’autovalutazione del Covid-19, sia a vantaggio dei cittadini, sia a supporto degli operatori sanitari.
Uno strumento che si è da subito rivelato efficace, perché in grado di gestire molte più richieste del call center e perché integra un meccanismo di verifica dei sintomi in linea con i protocolli medici.
Il progetto su più fronti
Il progetto del San Giovanni Addolorata va oltre il Chatbot e si articola su più fronti, grazie all’impiego estensivo della piattaforma per la collaborazione Microsoft Teams.
La soluzione era già in uso ma in modo circoscritto, mentre in 3 giorni è stata estesa a tutto lo staff amministrativo: 170 persone sono ora attive attraverso Teams ed è stato possibile portare avanti in virtuale perfino i concorsi e le assunzioni di personale necessario in questa fase di emergenza.
È inoltre la piattaforma cloud ad abilitare in modo sicuro l’Unità di Crisi attivata per gestire l’epidemia, una task force di 24 dirigenti sanitari e amministrativi che si confrontano ogni giorno attraverso riunioni online per decidere come affrontare la situazione e programmare le attività.
Non solo, grazie a Microsoft Teams, e in particolare al modulo Bookings, è stata data vita a un’esperienza di Telenursing per seguire anche a distanza i pazienti risultati negativi a un primo tampone e che, in attesa di sottoporsi al secondo, devono rientrare al domicilio: un gruppo di infermieri resta in contatto con loro, offrendo sia supporto psicologico, sia indicazioni sui passi successivi.
Interessante anche l’esperienza di TeleMidwifery, nata contestualmente, che vede un gruppo di ostetriche restare in contatto virtuale con le future mamme, dando seguito al corso di preparazione al parto in videoconferenza, proprio per non abbandonare le donne in un momento delicato come quello della gravidanza e per limitare i rischi legati a possibili contagi.
“Stiamo affrontando una situazione senza precedenti, ma le nuove tecnologie si rivelano un alleato prezioso per aiutarci a rispondere in modo tempestivo e garantire una buona sanità. L’innovazione è una scelta di lungimiranza strategica”, ha commentato Massimo Annicchiarico, Direttore Generale dell’A.O. San Giovanni Addolorata.
d sL’Ingegnere Francesco Saverio Emmanuele Profiti, Dirigente Responsabile UOSD ICT che ha guidato il progetto di adozione di Teams e di attivazione del Bot ha aggiunto: “Il nuovo assistente virtuale accessibile sul nostro sito ci consente d21i facilitare l’accesso alle informazioni, fornendo indicazioni sul tema Covid-19 e offrendo un ulteriore canale in questo senso ai cittadini.
Il progetto di Telenursing, che ruota intorno a Microsoft Teams, ci permette poi di assistere in televisita i pazienti dimessi da pronto soccorso nella fase di transizione verso la presa in carico da parte dei servizi territoriali.
Ormai la tecnologia è matura, tutte le organizzazioni sanitarie dovrebbero dotarsi di strumenti analoghi”.
Interessante anche l’esperienza dell’ASL Napoli 3 Sud, che con 8 plessi ospedalieri in 57 comuni gestisce un bacino di 1.070.000 utenti, e che grazie alla collaborazione con Microsoft è stata in grado di attivare sulla propria home page il bot per l’autovalutazione del Coronavirus in tempi rapidissimi, così da ottimizzare la gestione dell’ingente mole di richieste provenienti dalla cittadinanza e focalizzare le risorse sui pazienti realmente critici.
Il Chatbot, basato su piattaforma cloud Azure dell’ASL, è ora in fase di personalizzazione grazie alla cooperazione con l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, che sta contribuendo a tradurre linee guida e protocolli del Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie degli Stati Uniti, in modo da arricchire sempre più l’assistente virtuale e perfezionare l’interrogazione con domande libere.
Non solo, l’ASL sta utilizzando in modo estensivo la piattaforma Teams, già in uso presso la struttura, per abilitare sempre più la collaborazione di tutto il personale in questo momento di emergenza.
Mentre nel rapporto con i pazienti si sta rivelando strategico Skype, grazie a cui è possibile continuare i percorsi di cura e riabilitazione.
In particolare, un team di logopedisti sta proseguendo l’attività con i piccoli pazienti che si collegano da casa e un team di psichiatri sta dando continuità alle proprie terapie attraverso video-sedute con i pazienti, che mai come in questo momento stanno affrontando una situazione di particolare stress.
“Il Cloud Computing e l’Intelligenza Artificiale di Microsoft si stanno rivelando strategici per gestire in modo più rapido ed efficace le richieste.
“La cooperazione con l’Istituto Spallanzani, il San Giovanni Addolorata e l’ASL Napoli 3 Sud s’inscrive nel più ampio impegno di Microsoft per offrire supporto al mondo della sanità alle prese con l’attuale pandemia.
In questo scenario è importante garantire la continuità operativa attraverso strumenti di collaborazione digitale, che consentano alle équipe mediche e al personale amministrativo di interagire con colleghi e pazienti per fornire i consueti servizi.
La piattaforma cloud Microsoft Teams sta aiutando molte realtà italiane a gestire al meglio la complessità del momento, abilitando lo smartworking in modo sicuro, ma anche interessanti esperienze di telemedicina.
In questo scenario erogare cure mediche appropriate è la priorità, ma è altrettanto importante fornire informazioni adeguate ad aiutare le persone a prendere decisioni più consapevoli, evitando intasamenti delle strutture sanitarie.
MICROSOFT HEALTHCARE BOT
Il servizio Microsoft Healthcare Bot fa leva sull’AI per aiutare le strutture sanitarie a rispondere più efficientemente alle richieste, liberando così il tempo del personale medico e amministrativo alle prese con cure prioritarie.
L’Healthcare Bot è un servizio scalabile, basato sul public cloud di Azure, che consente alle organizzazioni di sviluppare e implementare rapidamente bot abilitati dall’AI su siti o applicazioni, che possono offrire ai pazienti accesso personalizzato a informazioni sanitarie attraverso un’esperienza di conversazione naturale.
Il Bot può essere facilmente customizzato per rispondere agli scenari e ai protocolli propri di ogni organizzazione.
Per supportare le realtà sanitarie nella rapida adozione di Bot tarati sul COVID-19, Microsoft sta rendendo disponibile un set di template con risposte predefinite sulla nuova epidemia, che gli ospedali possono facilmente utilizzare e modificare: Valutazione del rischio COVID-19, Triage clinico COVID-19, Risposte aggiornate alle FAQ sul COVID-19, Metriche globali sul COVID-19.
In linea con l’impegno di Microsoft in ambito Cybersecurity, il servizio offre massime garanzie di sicurezza e privacy in conformità con i più elevati standard di settore, come ISO 27001, 27018, CSA Gold e GDPR.