Spesso mi viene chiesto come funziona Sky Q, il sistema “multiroom” di Sky Italia, che permette di trasportare i canali satellitari e il digitale terrestre in tutta la casa.
Il principio è semplice, ora esistono più versioni della piattaforma, a seconda delle proprie esigenze: Sky Q Black è la versione “base” con un solo ricevitore, che è un semplice upgrade rispetto al ricevitore MySky.
Esistono poi Sky Q Platino e Sky Q Fibra: la differenza tra i due è che uno riceve i programmi via satellite, il secondo invece con un collegamento internet.
Al ricevitore centrale vengono poi abbinati fino a 4 ricevitori Sky Q Mini, che si sincronizzano con il sistema centrale per ricevere sia i canali del pacchetto Sky che quelli del digitale terrestre.
La configurazione può prevedere anche l’uso di uno Sky Booster, una sorta di router potenziato, che distribuisce dentro casa una rete wifi dedicata.
L’eccezionalità (in teoria) del sistema è che è possibile portare i programmi satellitari e la tv tradizionale in ogni angolo della casa senza la necessità di stendere i cavi dell’antenna. In teoria, è sufficiente una presa di corrente per mettere la tv anche nel punto più remoto della casa.
La qualità video è 4k sul ricevitore Sky Q Black o Platino, mentre arriva a fullHD sui dispositivi periferici.
Per completare l’architettura, c’è anche l’applicazione Sky GO, che riconosce la presenza di Sky Q e si sincronizza con le registrazioni effettuate sul ricevitore principale.
Come funziona Sky Q, un sistema bello ma imperfetto
Per rispondere alla domanda originale, come funziona Sky Q, devo purtroppo dire che dopo circa un anno e mezzo di utilizzo sono vicino alla disdetta del servizio, il cui costo è di 21 euro al mese (da aggiungere al costo dei pacchetti).
Il mio sistema ogni due o tre giorni richiede di togliere l’alimentazione dal ricevitore principale o dai dispositivi Sky Mini, per resettare l’hardware e far funzionare nuovamente la sincronizzazione.
Bisogna raggiungere l’apparato che non risponde, togliere fisicamente il cavo della corrente e attendere che il software faccia un processo di riavvio.
Una volta è il ricevitore centrale, una volta il Mini, sono più le volte in cui decidere di guardare la tv corrisponde alla necessità di un intervento di manutenzione di quelle in cui premo il pulsante e guardo ciò che voglio.
Ho chiesto un’intervento dei tecnici, che hanno individuato il problema nella convivenza sulla parabola condominiale del mio Sky Q con un MySky del mio vicino di casa.
Ho installato un apparato sulla parabola, il cui costo era di circa 70 euro, con la promessa che i problemi sarebbero scomparsi, il giorno sono tornato a staccare la spina e riavviare il mio set top box. Non era cambiato nulla.
Anche in questi giorni di uso intenso, ho riscontrato spesso questi problemi, ho quindi chiesto un nuovo intervento. Il tecnico è arrivato ha constatato che i log del mio Sky Q segnalano decine di blocchi, ha cambiato un dettaglio sulla configurazione relativa allo spegnimento automatico, quindi mi ha detto che di più non si può fare e mi ha salutato.
E’ un vero peccato perché il sistema è sulla carta splendido ma del tutto immaturo, probabilmente troppo complesso perché funzioni al 100%, senza contare che la temperatura dei dispositivi è sempre altissima, si potrebbe usare la superficie per tenere in caldo il cibo.
A fine anno dovrebbe arrivare una nuova versione del ricevitore, con la speranza che i problemi di gioventù vengano risolti. Per chi cerca una soluzione “multi stanza” forse al momento ha più senso optare per Now TV, che permette la visione a due utenti in contemporanea.
Come funziona Sky Q? Sulla carta benissimo, nella pratica peggio di quanto ci si aspetta per un servizio da 20 euro mese.
Non è forse carino dirlo, ma con quella cifra, vi abbonate a Netflix, Disney+ e Apple TV+.