Recensione Realme Watch, sì saturimetro no GPS

La lettura delle recensione Realme Watch non impiegherà molto del vostro tempo, perché sto per parlarvi di un prodotto semplice ed immediato.

Realme Watch è la prima proposta del brand nel segmento smartwatch e viene proposto al mercato ad una cifra intorno ai 50 euro.

Non vi nascondo che è un posizionamento che mi sorprende un po’, in proporzione ai costi degli smartphone Realme oggi sul mercato.

Questo prodotto non ha uno dei sistemi operativi noti, bensì ha un software proprietario, grazie a cui misura l’esercizio fisico, il numero dei passi fatti e in aggiunta a ciò è in grado di rilevare l’ossigenazione del sangue, sostituendo di fatto un saturimetro.

A prima vista, Realme Watch richiama le forme di Apple Watch, in realtà la misura è inferiore e il display è in realtà molto più piccolo.

C’è un unico pulsante laterale, che serve per accendere e spegnere il quadrante, che si governa poi grazie alle funzioni touch.

Un movimento dal basso verso l’alto fa accedere alle “app”, cioè saturimetro, misurazione battito cardiaco, controllo della fotocamera, misurazione del sonno, avvio del tracking di attività fisica.

L’orologio è in grado di misurare corsa interna ed esterna, bicicletta interna ed esterna, camminata, body building, esercizi aerobici, ellittica, calcio, basket, ping pong, badminton, ellittica, yoga e cricket.

Movimenti orizzontali attivano invece una sorta di loop, con meteo, dati sul sonno, storico delle misurazioni del battito, riassunto delle attività.

Un funzionamento super basico, che si può assimilare a quello di una smartband con l’unica differenza che il quadrante è un po’ più grande.

Realme Watch è in grado di controllare i dispositivi del brand, ma anche di gestire i controlli musicali da inviare al telefono, così come attivare lo scatto delle foto quando la app fotocamera è aperta.

Con un movimento dall’alto verso il basso si accede alle notifiche in arrivo dall’orologio: vengono gestite quelle di Facebook, Messenger, Whatsapp, YouTube, TikTok, Gmail, Twitter ed Instagram.

Tutte le informazioni raccolte e le impostazioni di Realme Watch passano dall’applicazione Realme Link, che curiosamente non è disponibile sul Play Store in Italia, ma si trova comunque facilmente on line, anche su ApkPure.

Non c’è invece supporto per iOS, almeno per il momento.

Diciamo che Realme Watch compete nella categoria di prodotti che occupa anche Huami con i suoi Amazfit.

Non c’è il GPS, questo è un dato che è bene sapere, perché per alcuni runners potrebbe essere fondamentale.

Lo smartwatch è invece dotato di bluetooth 5.0 per le connessioni con lo smartphone.

La batteria

Realme Watch ha una batteria di 160 mah, che garantisce una settimana di utilizzo con la misurazione del battito cardiaco accesa 24/7, se invece si misura solo “a richiesta”, allora la durata della batteria arriva a 9/10 giorni.

Per la ricarica, c’è un piccolo supporto con cavo USB che si collega a due piccoli connettori sul retro.

Recensione Realme Watch, conclusioni

Realme watch introduce il brand in un segmento che si avvicina più alle smartband che agli smartwatch veri e propri dotati di sistema operativo e di app scaricabili, come quello di Samsung, l’Apple Watch, oppure un dispositivo WearOS.

E’ un prodotto discreto, in linea con il suo prezzo di vendita, che svolge le funzioni principali che probabilmente il 90% degli utenti si aspetta da un oggetto indossabile.

Se volete saturimetro, battito del cuore e il monitoraggio delle attività, è perfetto. Se volete qualcosa di più complesso dovete guardare ad un prodotto più completo. E più costoso.

Se volete spendere meno e cercate più o meno le stesse opzioni, c’è Honor Band 5, che trovate CLICCANDO QUI a 36 euro.

Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.
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