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L’Inghilterra per il contact tracing sceglie Google/Apple

Pochi idee e confuse, sembrerebbe quasi la descrizione di un’iniziativa italiana e invece a pasticciare sul contact tracing è l’evoluta Inghilterra.

Una prova in più della bontà del lavoro di Bending Spoons e del nostro governo sul fronte del tracciamento dei contatti, attività seguita dal ministro per l’innovazione, Paola Pisano.

Faccio un passo indietro per spiegarvi perché si parla di pasticci. Il governo inglese, come molti altri, per essere sinceri, aveva ipotizzato di sviluppare un’applicazione “proprietaria” per gestire i contatti tra i cittadini e scongiurare i rischi legati al coronavirus.

Però nel mese di aprile è arrivato l’annuncio dell’accordo tra Google e Apple per sviluppare una soluzione inserita nel sistema operativo delle due aziende, in grado di risolvere in modo più efficiente, più sicuro e con una migliore gestione della privacy il contact tracing.

Una delle differenze fondamentali tra le soluzioni governative e quella di Google/Apple è che i dati vengono conservati con sistemi decentralizzati e polverizzati su server differenti.

Nessuno, in pratica, detiene tutti i dati disponibili e quindi anche violazioni della sicurezza avrebbero effetti molto scarsi.

Il punto relativo alla conservazione dei dati è stato uno di quelli più controversi anche nella dialettica tra il governo italiano e l’accoppiata G&A.

Alla fine, anche da noi è stata accettata (non si poteva fare altrimenti) la policy dei due colossi.

L’Italia è stato il secondo paese al mondo a diffondere la app, appena due settimane dopo il rilascio definitivo del software da parte di Google e Apple.

In Inghilterra, invece, prima hanno dichiarato di voler continuare lo sviluppo di un’applicazione proprietaria, poi hanno cambiato idea, annunciando che avrebbero abbracciato la tecnologia nota di Apple e Google.

Uno dei vantaggi è che le API (il software che permette di usare la tecnologia) interagiscono anche con le app di altri paesi, quindi andando in Svizzera, Immuni scambierà dati anonimi con gli utenti locali e in caso di contagio avviserà gli utenti dopo il loro ritorno a casa.

Qualche giorno fa, però, il colpo di scena: il ministro della sanità inglese ha dichiarato che il suo paese sta sviluppando una soluzione ibrida che integri la soluzione di Apple & Google con quella già ipotizzata dal governo britannico.

Peccato che Apple non ne sappia niente e che il mancato rispetto di regole molto chiare comporti la mancata pubblicazione nell’appstore.

Dovremmo per una volta riconoscere che siamo stati bravi, efficienti e anche veloci: poi possiamo discutere se si voglia scaricare la app oppure no, ma flagellarci tutte le volte pensando di essere i più brutti della compagnia è una pratica che dovremmo smettere di adottare sistematicamente.

Mi sorprende invece la confusione che regna sovrana in Inghilterra, dall’immunità di gregge fino al dettaglio di questa app, la condotta del governo è stata disastrosa e i risultati si vedono.

Luca Viscardi

Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.

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Luca Viscardi
Tags immuni

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