Quello di ieri non è stato solo il keynote di Apple per WWDC 2020: ciò che abbiamo visto in diretta è stato un vero masterpiece, l’inaugurazione di una nuova era per gli eventi globali.
Vi prego di non tirare in ballo come al solito il tema dei “fan boy”: io in modo molto trasparente amo l’approccio di Apple alla tecnologia, perché rende le sue soluzioni facili da usare e contribuisce alla crescita digitale del pianeta, anche di coloro che sono sempre rimasti ai margini dell’innovazione, perché la consideravano tema troppo ostico.
Ma quello a cui abbiamo assistito ieri sera era un vero capolavoro sul fronte della produzione di contenuti e dell’esaltazione dei valori dell’azienda.
Da quando a febbraio sono stati cancellati tutti i grandi eventi di tecnologia abbiamo visto produzioni su palchi scuri, con applausi finti e una sorta di reiterazione del format che di solito veniva usato quando c’era un pubblico presente.
Resta da capire se quel tipo di formula nel 2020 abbia ancora un senso, ma rischiamo di perdere il filo principale del discorso.
In mezzo a questi eventi che riproponevano la stessa formula di sempre, Apple ieri ha reinventato il keynote, trasformando la presentazione di nuove tecnologie in un film con effetti speciali, ambientazioni virtuali che si sommavano a quelle reali, in un’ambientazione per lo più molto luminosa, che dava un sensazione di leggerezza e di freschezza mai viste in un evento di questo tipo.
Tim Cook ha aperto il keynote parlando mentre alle sue spalle si vedevano i posti vuoti dello Steve Jobs Theatre, per poi passare la palla a Craig Federighi.
Questi a sua volta ha coinvolto un numero infinito di colleghi, alcuni dei quali erano i testimoni viventi del principio di inclusione tanto caro ad Apple.
Movimenti velocissimi, piccoli insert con protagonisti diversi per presentare in modo “granulare”, ma anche più spettacolare le diverse funzioni introdotto con i nuovi software.
Cosa dire della collega di Apple che si occupa di Apple Watch, che ha mostrato in prima persona come si misura la danza con la nuova app Fitness a bordo del dispositivo?
Mai un passaggio scontato, mai una battuta “bollita”, mai la sensazione “io avrei saputo fare meglio”, quella che invece in modo prepotente si percepisce in molte altre situazioni.
Non ho contato le persone coinvolte nel keynote, ma penso che il loro numero si avvicinasse a 20, ognuno dei quali ha presentato un aspetto particolare delle novità presenti nei nuovi software.
Una scelta che mi ha fatto immediatamente percepire il lavoro di squadra di Apple, in cui il contributo di ognuno può essere importante.
In mezzo a tutto questo c’era anche la tecnologia, ma di quello possiamo parlare in un secondo momento, perché il tema davvero rilevante qui è come ancora una volta abbia dimostrato di essere anni luce avanti rispetto alla concorrenza nel comunicare ciò che fa e nel promuovere l’immagine e la percezione del proprio brand.
Vogliamo scommettere su come saranno i prossimi keynote dei concorrenti?
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