Dopo qualche giorno di utilizzo, proviamo a condividere le prime impressioni su iOS 14, che abbiamo installato sia su iPhone 11 Pro Max che iPhone SE 2020.
Stiamo parlando della prima beta, per cui la velocità e l’affidabilità non si possono commentare, sarebbe sbagliato e anche superficiale, nel momento in cui queste versioni del software nascono proprio per individuare i potenziali problemi ed eventualmente risolverli prima della distribuzione ufficiale.
Se pensiamo alla fine del mese di settembre come finestra abituale per il rilascio dei software, possiamo aspettarci almeno 5 o 6 versioni beta prima della pubblicazione definitiva.
Ciò premesso, iOS 14 è già molto stabile e pur con qualche incertezza si usa senza grossi problemi. Nonostante questo sconsiglio caldamente l’adozione del software beta in questo stadio di sviluppo.
Se non ci sono interessi legati alla realizzazione di app, o necessità connesse ad attività professionali, ma solo il desiderio di usare i nuovi widget, consiglierei di attendere.
La qualità del nuovo sistema operativo si vede comunque anche nei primi giorni di utilizzo: è vero, non è una versione rivoluzionaria, ma d’altro canto pensiamo che sia ancora possibile stravolgere un sistema operativo da un anno all’altro?
Questo è un miglioramento incrementale, che prosegue il percorso tracciato nel solco della semplicità d’uso e della diffusione di strumenti digitali anche tra coloro che non sono abituati ad usarli.
E’ la differenza tra produrre tecnologia fine a sé stessa ed innovare: Apple ci ha abituati nel tempo alla seconda attività.
Realizza prodotti complessi, ma di facile comprensione per tutti: in questo ambito si inseriscono anche le nuove versioni dei sistemi operativi appena presentate.
Ecco perché è fortemente riduttivo scrivere che i widget sono una bieca copia di ciò che Android offre da anni, per la semplice ragione che quelli di Apple funzionano meglio e con un principio più smart.
Molto carina la “pila” di Widget che cambiano a seconda dell’ora della giornata o del luogo in cui ci si trova, ma in fondo trovo che quella dei widget sia la novità più impattante dal punto di vista estetico, ma meno rilevante da quello funzionale.
Molto meglio invece la gestione dello smartphone sul fronte dell’ordine, grazie alla nuova App Library: è l’opzione che classifica automaticamente le app e le raccoglie in cartelle compatte.
Contestualmente, è possibile ridurre il numero di pagine che mostrano le applicazioni installate a beneficio di un’usabilità di gran lunga superiore.
La versione “mini” di Siri e la nuova grafica per le chiamate in arrivo sono più funzionali nell’uso quotidiano dello smartphone e impattano meno sulle attività che si stanno eventualmente svolgendo.
Molto funzionale l’uso del Picture in Picture anche per le app di comunicazione video e non solo per i contenuti multimediali: interessante l’opzione grazie a cui si ridimensiona facilmente la finestra con il contenuto multimediale.
Noi purtroppo non potremo godere della funzione dei percorsi in bici su Mappe, che è limitata ad altri paesi. Vale anche per i percorsi con le auto elettriche, per cui dovremo pazientare ancora un po’.
Sono davvero curioso di provare le App Clips, di cui oggi conosco solo la disponibilità teorica: applicazioni che si attivano solo per il tempo strettamente necessario al loro utilizzo, ad esempio per noleggiare un monopattino elettrico, oppure per accedere al menù di un ristorante, senza scaricare una app che poi non useremmo più.
Non vedo l’ora di provarle sul campo, perché sono idealmente una soluzione superlativa.
Entrando nel campo di ciò che è futile, è carina l’idea del Memoji con la mascherina, in linea con ciò che stiamo vivendo in tutto il mondo.
Altra novità che invece cambia l’uso dello smartphone è quella della dettatura del testo in locale, non serve la connessione internet per dettare un messaggio al proprio telefono, il che costituisce un vantaggio non indifferente.
Finalmente potrò dettare anche quando sono in areo o in treno e il wifi non funziona!
Chissà invece quando potremo provare le nuove chiavi elettroniche: la BMW Serie 5 è un po’ fuori dalla nostra portata, dovremo lavorare per scroccare una prova sul campo a chi la comprerà nella versione 2021, con l’accessorio della chiave elettronica.
So far, so good. Fino ad oggi le novità, pur non rivoluzionarie, sono interessanti. Vedremo se le prossime versioni beta aggiungeranno altri dettagli. Per le rivoluzioni, invece, penso non ci sia spazio.