Le differenze tra Immuni e Corona Warn App

Italian Technological Innovation and Digitalization Minister, Paola Pisano shows her phone, featuring a contact tracing app that Italy launched nationwide in its efforts to contain COVID-19âÄ™s spread, during an interview with The Associated Press in Rome, Thursday, June 11, 2020. Pisano told The AP that so far 2 million people have downloaded the Immuni app, that uses Bluetooth technology to notify users they have come into close, prolonged contact with an app user who has tested positive to the new coronavirus. (AP Photo/Domenico Stinellis)

Quali sono le differenze tra Immuni e Corona Warn App, la versione tedesca dell’applicazione di Contact Tracing per il contenimento del Covid 19?

Perché in Italia ci sono stati 4 milioni di download e in Germania, pur con due settimane in meno a disposizione, l’hanno già scaricata in 16 milioni?

Cosa c’è che non funziona nel nostro paese rispetto alla Germania? Oddio, messa così la domanda, rischiamo di fare una lista lunga tre settimane, forse non sarebbe utile a capire qualcosa di più su Immuni.

La nostra applicazione è stata sviluppata a tempi di record, basandosi sul software reso disponibile da Google e Apple per il tracciamento dei contatti, grazie ad una variazione del sistema operativo che ha introdotto una soluzione “incorporata” negli smartphone, di cui le applicazioni devo solo raccogliere i dati per la trasmissione ai server che li conservano.

Da noi, gratuitamente, la app è stata sviluppata da Bending Spoons, una delle aziende di maggior successo al mondo nella realizzazione di applicazioni sull’AppStore di Apple, mentre in Germania, con una spesa intorno ai 20 milioni di euro, ci si è affidati ad un gigante delle consulenze e delle soluzioni informatiche.

Ma la differenza, a parte il prezzo, qual’è?

Potremmo invocare la differente composizione del mercato sul fronte dei sistemi operativi disponibili: da noi primeggia Huawei, al secondo posto c’è Samsung e al terzo Apple. Questo rende il numero di dispositivi potenzialmente incompatibili più elevato, perché le condizioni da soddisfare nei telefoni con Android sono teoricamente di più e gli utenti di Android sono (altrettanto teoricamente) meno “evoluti”.

Stiamo parlando dei macro-numeri, evitiamo di fare valutazioni pensando solo a noi stessi. Basta guardarsi in giro su un autobus o su una metropolitana. Sembra difficile, ma il numero di prodotti android con la versione 6 del sistema operativo è ancora nutrita e questo significa che c’è una buona fetta di consumatori che è tagliata fuori.

Non è colpa di Apple, di Google, nè di Bending Spoons, perché per fare una app che perseguisse questo scopo non c’erano alternative davvero efficienti se non l’uso del cosiddetto BLE, il bluetooth a basso consumo.

In questo modo, l’applicazione può funzionare senza avere un impatto significativo sulla batteria.

In Germania, Samsung è prima, Apple seconda e Huawei terza, la spesa media degli utenti è più elevata e il ciclo di ricambio degli smartphone più contenuto nel tempo.

Ma non basta la tecnologia per spiegare il divario tra noi e la Germania nell’adozione di Immuni/Corona Warn App.

La vera differenza sta nei cittadini e nella loro percezione delle stato, che per molti in Italia non è un partner, non è un sostegno, ma un nemico di cui diffidare.

Se in Germania si arrivano a fare 500.000 test alla settimana e il risultato arriva in due giorni, se Frau Merkel ha organizzato centri territoriali a cui si può chiedere un test se si ha il sospetto di avere il covid 19, da noi i tempi sono incerti e in caso di dubbio bisogna andare dal medico, che a sua volta rimanda all’ATS, ancora una volta con tempi indefiniti e procedure che paiono un po’ farraginose.

In questo contesto, piuttosto che rischiare di rimanere chiusi in casa nel pieno dell’estate, me glio rischiare di non sapere, nessuno scarica l’app.

Perché il covid 19 non ci ha insegnato niente e da noi la comunicazione di alcune parti politiche più imbarazzanti stanno diventando quasi criminali.

Immuni non è l’unica soluzione al coronavirus, nè può da sola bastare per il contenimento della pandemia, ma è uno strumento utile, che, unito ad un mix di soluzioni, può contribuire alla salute di tutti e scongiurare il rischio di un nuovo lockdown.

Ma noi siamo fatti così: piuttosto che rischiare di rimanere imprigionati in piccoli cluster a seguito dei contatti, meglio fregarsene. Poi, però, se torneremo indietro come sta capitando in molti paesi del mondo e tutti perderanno le loro libertà per il disinteresse di pochi, non ci lamentiamo.

Aggiungo anche che il governo ha comunicato poco e male, in mezzo a mille voci, molte delle quali di totali incompetenti che non sanno nemmeno di cosa parlano.

Ho sentito una nota giornalista tirolese con i capelli rossi dire in tv che chi non vuole la app sullo smartphone la può sempre scaricare sul tablet. E’ evidente che non sapesse di cosa stesse parlando.

Purtroppo, ancora una volta, guardando alla Germania dovremmo provare un po’ di imbarazzo. Con lo stesso numero di smartphone circolanti, con un contesto tecnologico simile, un quarto dei cittadini ha deciso di dare il proprio contributo alla società facendo un gesto banale come scaricare una app, che non raccoglie dati sensibili, quando ogni giorno ne usiamo a decine che sanno tutto di noi.

Tranquilli, se dopo l’estate torneremo a stare tutti in casa, ci sarà tempo per usare quelle app e guardare video di gattini.

E magari pubblicare nostre foto seduti sulla tazza del bagno, salvo poi invocare la propria privacy quando c’è da difendere la nostra salute.

Quindi, che differenza tra Immuni e Corona Warn App?

Nessuna, solo che la prima la usano gli italiani e la seconda i tedeschi. I primi arrancano, i secondi guidano il mondo e pare che si preoccupino più delle soluzioni ai problemi che delle seghe mentali. Forse, anziché pontificare nella convinzione di essere migliori, potremmo studiare e imparare.

Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.
Post collegati