Vi presento oggi la recensione video Google Pixel 4a, la prova che ancora una volta la scheda del telefono non dice tutto del modo in cui poi si comporta.
Sgombriamo subito il campo da ogni dubbio: il processore di questo smartphone è una scelta che non condivido, perché parliamo di una soluzione datata, che oggi ha sostituti di una nuova generazione estremamente più potenti, eppure alla prova dei fatti, Pixel 4a non ne esce particolarmente penalizzato. Anzi.
Quello che però conta veramente è l’ennesima dimostrazione di Google che quando si gestisce una fotocamera non è il numero dei sensori a fare la differenza, ma come si gestiscono le foto con l’hardware a disposizione e come si elaborano con il software.
Spesso parliamo di prodotti che offrono 4 fotocamere, di cui (di solito il sensore di profondità e la macro) non servono a niente e sono puro marketing spiccio.
Questo telefono si basa su alcuni “pilastri” fondamentali:
- la perfetta interazione con i servizi di Google
- la fotocamera eccellente
- la batteria di grande resistenza
Potrei aggiungere anche il display OLED, perché su questa fascia di prodotti non è una dotazione così scontata.
Tra i pregi di questo dispositivo, che per alcuni al contrario potrebbero essere un punto di debolezza, metto le dimensioni: display inferiore ai 6 pollici (5,81 per la precisione) e 143 grammi di peso, quasi un sogno.
Tutte le volte devo “palpare” le tasche per capire dove l’ho messo, nell’era degli smartphone che pesano più di 200 grammi, è una meraviglia. In più c’è anche il jack delle cuffie, gradito a molti.
A cosa bisogna rinunciare rispetto al pixel 4? Al radar, perché non c’è sblocco con il volto, al bordo che si può spremere per avviare l’assistente e ai sensori supplementari della fotocamera, ma non ve ne renderete nemmeno conto.
Ho postato solo alcuni degli scatti che sto facendo in questi giorni e vi assicuro che la resa è generalmente davvero buona.
Il telefono è in linea di massima reattivo, con le applicazioni un po’ più esose è a volte un pelo più lento nei caricamenti, ma tutto sommato non ci si può lamentare della performance.
Come anticipato, altro elemento interessante è la batteria, che sulla carta non è proprio da fantascienza, sono “solo” 3.140 mAh, ma in realtà la prova sul campo dice che può resistere anche a sollecitazioni importanti.
Google ha fatto una scelta un po’ vintage con il posizionamento del sensore per le impronte sul retro, ma bisogna ammettere che alla fine è il posto più comodo dove mettere il sistema di sblocco.
Non c’è invece quello con il volto, perché evidentemente la sola fotocamera frontale, senza radar o infrarossi, non è considerata abbastanza sicura per tutto quello che oggi si può fare con lo smartphone.
E poi c’è il piacere di usare Android allo stato puro, con il solo rammarico che alcuni servizi avanzati purtroppo funzionano solo in inglese e per questa ragione, rimaniamo un po’ ai margini dell’impero.
Un vero peccato, perché le live caption sono una figata pazzesca, con la capacità di tradurre in real time il testo dei video che si guardano, oppure usando il registratore trascrivono quanto si sta catturando con il microfono.
Speriamo che prima o poi queste meraviglie arrivino anche da noi; non credo serva invece sottolineare che l’assistente virtuale è sempre più potente e che apre possibilità infinite nell’uso del vostro telefono.
Credo abbiate colto che la recensione video Google Pixel 4a vi racconta le caratteristiche di un telefono che a me è piaciuto molto. Peccato doverlo aspettare ancora a lungo…