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Huawei abbandona Android? Harmony OS nel 2021?

Dalla conferenza degli sviluppatori di Huawei, la Huawei Developer Conference, che si è tenuta in Cina il 10 e 11 settembre, abbiamo appreso informazioni importanti sul rapporto con Android e lo sviluppo di Harmony OS.

Tutto si concentra in una frase dell’amministratore delegato, Richard Yu: anche nella notte più buia si possono vedere le stelle.

E’ probabilmente la visione dell’azienda sintetizzata in poche parole nel contesto piuttosto curioso che stiamo vivendo in quelli che una volta erano mesi ormai sono anni di contrapposizione tra Stati Uniti e Cina.

Cosa cambia con il nuovo Presidente in USA?

Sono convinto che i manager cinesi abbiano raggiunto le mie stesse convinzioni, ovvero che la situazione attuale non cambierà solo perché ci sarà un nuovo inquilino alla casa bianca, sempre che il cambio della guardia si verifichi davvero.

I rapporti esistenti tra americani e cinesi sono probabilmente figli di un’intensa attività di lobby in suolo americano, in cui il ruolo del presidente Donald Trump risulta quasi marginale.

Lui si è preso i meriti di questa contrapposizione, perché sa molto bene che questo è un tema particolarmente sensibile in terra americana e conosce bene le dinamiche del suo popolo, che ha storicamente bisogno di costruire un nemico a cui opporsi.

Alla fine, l’identità americana si costruisce proprio intorno al principio di avere tutti lo stesso nemico, più che per le similitudini tra i cittadini che provengono da ogni angolo del mondo e hanno radici, culture, visioni della vita completamente diverse.

Gli analisti sono convinti che non cambierà molto

Ecco perché molti analisti non sono convinti che lo spauracchio della Cina sparirà semplicemente con un cambio di presidente, ci saranno toni probabilmente diversi, ci saranno approcci più morbidi e con un uso più intenso della diplomazia, ma la sostanza potrebbe non cambiare.

Davanti a questa prospettiva, inevitabilmente un’azienda gigante come quella cinese non può guardare gli eventi aspettando le decisioni degli altri: da qui viene la scelta di ultimare lo sviluppo del proprio sistema operativo e di annunciare che sarà disponibile già all’inizio del 2021.

Tutti i telefoni attualmente in circolazione con la piattaforma EMUI 11 saranno in grado di installarlo; questa prospettiva non cambia di una virgola la situazione sul mercato cinese, perché i servizi di Google sono da sempre assenti da quell’area del mondo e quindi per gli utenti le differenze saranno molto limitate. Però apre le porte ad un arrivo indolore di Huawei all’addio di Android.

Discorso diverso invece è quello che riguarda l’Occidente e la prospettiva di un’espansione verso il continente americano, perché queste sono zone dove l’utilizzo della piattaforma gratuita di Google ormai è un’abitudine consolidata e non è detto che gli utenti siano disposti a rinunciare.

Tanto più, che i concorrenti primo poi cominceranno a premere sull’acceleratore promuovendo la disponibilità di servizi che qualcun altro non può offrire. Il tema, però, non si limita solo ai servizi di Google ma in generale alla possibilità di trovare lo spazio per un terzo sistema operativo.

Nel tentativo di imporre una novità di questo genere abbiamo visto naufragare realtà gigantesche come Microsoft e realtà più piccole ma ben consolidate nel segmento degli smartphone come BlackBerry.

Riuscirà Huawei dove tutti gli altri hanno fallito? Questa è la vera sfida, non credo che qualcuno possa oggi offrirvi una risposta corretta; dal mio canto io sono profondamente convinto che la mossa di questi giorni sia soprattutto un messaggio agli americani, lo scenario di Huawei senza Android è plausibile, ma non è una scelta convincente. Ma serve anche un po’ di tattica.

“Non abbiamo bisogno di voi, a mali estremi opporremo estremi rimedi.” Perché alla fine un’azienda come questa è anche un’opportunità di business per migliaia di fornitori americani e di aziende occidentali.

in questa lunga partita a scacchi, questa settimana abbiamo assistito ad una mossa importante, ma l’esito finale della partita è ancora tutto da scrivere.

Per voi che avete un telefono Huawei una rassicurazione: per il momento non cambia niente.


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Luca Viscardi

Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.

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Luca Viscardi

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