L’unione europea è ossessionata da Apple

Dopo le ultime notizie riportate da alcuni organi di stampa, bisogna considerare l’ipotesi che all’unione europea siano seriamente ossessionati da Apple.

Conosciamo bene la vicenda della contestazione fiscale che qualche tempo fa a portato l’azienda di Cupertino ad un procedimento che inizialmente sembrava dovesse sfociare in un pagamento di 14 miliardi di euro per evasione fiscale.

Come probabilmente saprete, quella vicenda in realtà è finita con un nulla di fatto, perché in appello è stata riconosciuta la liceità del rapporto tra Apple e il governo irlandese.

Immediatamente dopo, sono partite in giro per l’Europa diverse indagini relative al tema del monopolio sulla distribuzione di applicazioni.

Su questo argomento non c’è ancora stata una decisione definitiva, però è singolare che all’azienda che ha aperto un mercato e permesso a centinaia di migliaia di sviluppatori di creare un nuovo business ora sì contesti di controllarlo.

Comincio a pensare che nei confronti di Apple ci sia una vera e propria ossessione da parte dell’Unione Europea, ora che circolano voci su una nuova indagine che riguarda invece il trasmettitore NFC e i pagamenti in mobilità utilizzando lo smartphone.

Chi non ne fosse a conoscenza il trasmettitore NFC si traduce con Near field communication, ovvero una trasmissione accortissimo raggio che permette a due dispositivi di dialogare tra loro. È un piccolo pezzo di tecnologia che è inserito nelle carte di credito e ora anche negli smartphone: la sua presenza è fondamentale perché un telefono possa essere utilizzato per pagamenti Contact Less.

Apple autorizza l’utilizzo di iPhone per quel tipo di transazioni solo quando si usa Apple Pay, strumento che è particolarmente sofisticato, per la gestione della sicurezza e della privacy.

Allo stesso modo, su Android è possibile utilizzare Google pay, ma solo su Samsung si può sfruttare Samsung pay.

Dal mio punto di vista è la logica conseguenza del fatto che ogni azienda investe in sicurezza, in infrastrutture, anche nello sviluppo di nuove tecnologie e vuole difendere i propri vantaggi tecnologici.

Fatico a capire per quale ragione bisognerebbe imporre di liberare l’accesso anche ad altri, un po’ come se ad un produttore di automobili si imponesse di installare parti dell’auto costruite da un concorrente.

O, se vogliamo un esempio più vicino a quello di Apple Pay, e come se si volesse imporre ai commercianti di accettare tutte le carte di credito, anche quelle con le commissioni meno vantaggiose che sono meno gradite.

L’altro canto, quando si acquista un telefono le condizioni sono chiare. Chi sceglie un iPhone sa che non potrà fare alcune cose ed utilizzare alcuni strumenti, perché bisognerebbe imporli?

Cerco di fare un altro esempio: Tesla ha creato la rete dei cosiddetti Supercharger, a cui hanno accesso gratuito solo i suoi clienti. Seguendo la stessa logica, bisognerebbe imporre a Tesla di aprire i rubinetti per chiunque abbia un’auto elettrica.

In realtà, credo che ancora una volta ci siano delle sollecitazioni di lobby, nei confronti di legislatori che in realtà conoscono molto poco la materia. Apple Pay non è solo un modo per utilizzare i pagamenti Contact Less, ma è uno strumento fortemente integrato nelle app, nei siti Internet, comunque va bene oltre I semplici pagamenti elettronici.

Fatico a capire cosa cambierebbe se si dovesse aprire l’utilizzo del trasmettitore NFC anche a terzi, perché chiunque volesse utilizzare quello strumento lo farebbe in nome di percentuali sulle transazioni.

Per il momento siamo ancora nel campo delle ipotesi, ma onestamente trovo che il tempo dell’unione europea dovrebbe essere impegnato in modo più efficiente e soprattutto più utile per la nostra vita di tutti giorni.

Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.
Post collegati