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Oggi era una sorta di “doom’s day”, giorno del giudiziose, per TikTok e WeChat, che avrebbero dovuto condividere il destino di essere rimosse dagli store di Google e Apple.
In realtà , alla fine della giornata, possiamo dire che il pericolo è stato scampato, o quanto meno spostato nel tempo, per motivazioni diverse tra loro.
Sul fronte di TikTok, come giĂ riportato questa mattina, è stato annunciato un accordo tra lo societĂ cinese Bytedance da una parte, Oracle e Walmart dall’altra.
E’ stata creata una newco, TikTok Global, sotto il controllo di capitale americano; Oracle fornirĂ il cloud sicuro per la gestione dei dati dei clienti americani, mentre l’algoritmo che controlla la piattaforma rimarrĂ sotto il controllo dei cinesi.
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A seguito di questo accordo, Donald Trump ha dichiarato di aver dato la sua benedizione alla soluzione trovata e ha dichiarato di aver raggiunto il suo obiettivo di un controllo americano delle attivitĂ , anche se in realtĂ l’amministrazione avrebbe desiderato che avvenisse un’acquisizione totale di Bytedance da parte di un’azienda statunitense.
Per ora, la scadenza è spostata di una settimana, tempo che le parti in gioco dovranno sfruttare per definire gli accordi e formalizzarli.
Per WeChat invece, la situazione è molto diversa, perchĂ© la rimozione dal Google Play Store e dall’appstore di Google è stata bloccata da una sentenza di un giudice californiano, che ha accolto il ricordo si alcuni utenti negli Stati Uniti, che si sono appellati contro l’embargo del presidente Donald Trump.
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Il giudice Laurel Beeler, che ha firmato il provvedimento, ha richiamato addirittura il primo emendamento tra le ragioni che l’hanno portato a decidere di difendere WeChat dal blocco in USA.
Ma non solo, perchĂ© il testo del ricorso contesta anche che il presidente abbia l’effettivo potere di emulgare una decisione di questo tipo.
Per ora, è tutto rimandato, ma i problemi sia di TikTok che di WeChat non sono per nulla risolti.
1 thought on “TikTok e WeChat salvate sul filo di lana per motivi diversi”
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