Mentre preparavo la recensione Sony WH-1000XM4, ovvero le nuove cuffie lanciate dal colosso giapponese, mi sono reso conto che ancora una volta ho un parere positivo sul prodotto.
Lo so, ho fatto spoiler del finale della recensione, ma non era difficile immaginarlo, dato che già il prodotto precedente era uno dei più apprezzati in assoluto sul mercato e ha riscontrato un successo di pubblico e di critica veramente strepitoso.
La ragione per così tante recensioni positive non va cercata in un improvviso attacco di buonismo, ma in un oggettiva crescita qualitativa dei prodotti in circolazione, che oggi sono mediamente di gran lunga migliori rispetto al passato.
Lo specifico perché non ci sia l’impressione che i giudizi di Mister Gadget siano “blandi” e sbilanciati a favore delle aziende: i test sono rigorosi, le prove prolungate, molto empiriche e poco teoriche, perché non mi interessano i millisecondi di risposta di un dispositivo audio, ma la qualità del suono che viene ascoltato e magari, nel caso di cuffie, quella della conversione telefonica.
Dopo la doverosa premessa, possiamo procedere all’esplorazione delle Sony WH-1000XM4.
Recensione Sony WH-1000XM4 cosa cambia
L’elemento più curioso di questa nuova versione delle cuffie è che a prima vista sembrano identiche alle precedenti, in realtà ci sono diverse ottimizzazioni che le rendono ancora più performanti.
In primo luogo è stata cambiata la costruzione dell’archetto che adesso è più comodo da indossare e riduce l’impatto del “volume” delle cuffie. Sto parlando di dimensioni, non di livelli del suono.
È un po’ difficile da spiegare con le parole, sarebbe più facile da vedere, essenzialmente queste cuffie oggi sono meno invadenti e non hanno quell’effetto “extra terrestre” che i modelli molto voluminosi producono.
Sono cambiati i padiglioni, che sono stati ulteriormente ammorbiditi e sono incredibilmente comodi da indossare anche per un lungo periodo.
A questo, si aggiunge il sensore che è stato inserito in uno dei padiglioni che attiva e disattiva le cuffie quando le si mette e le si toglie.
Infine, ci sono due dettagli sul fronte tecnico, il primo è quello di un ulteriore miglioramento della soppressione del rumore, che oggi è aiutata dall’intelligenza artificiale, che legge il rumore che ci circonda e agisce di conseguenza.
Il risultato è quello di una soppressione del rumore straordinariamente efficiente, senza però creare quella sensazione di pressione sulle orecchie che a lungo termine diventa davvero fastidiosa.
Per concludere le innovazioni più macroscopiche, bisogna segnalare la presenza di una batteria più performante, che ora arriva a 30 ore di riproduzione continuativa.
Parlo di innovazioni “macroscopiche”, perché in realtà ci sono tantissime altre novità nel nuovo modello, che ne migliorano il funzionamento e la qualità audio.
Come si usano
Parto dalla possibilità di collegare due dispositivi contemporaneamente: è utilissimo quando utilizzate le cuffie con telefono e tablet, telefono e computer o magari due smartphone.
Il passaggio dall’uno all’altro è quasi sempre indolore, anche se ogni tanto c’è qualche indecisione che probabilmente richiede semplicemente una messa a punto e un conseguente aggiornamento software.
Per poter usare le cuffie con due dispositivi ci vuole un piccolo compromesso: le Sony WH-1000XM4 offrono un collegato Hi-Res Audio Wireless, quindi con qualità elevata quando si è connessi via bluetooth, ma si può sfruttare quando si connette un solo dispositivo.
Nell’uso di tutti i giorni, dovete scegliere tra Hi Res Audio o doppio collegamento, ma potete cambiare idea in qualunque momento, semplicemente con un clic nella app di gestione.
Come già per i modelli precedenti, la app Sony Headphones vi permette di gestire tutti i dettagli relativi all’equalizzazione, l’amplificazione dei bassi, oppure l’attivazione di funzioni come il suono adattivo, ovvero la gestione del suono delle cuffie in relazione al posto in cui vengono usate.
C’è una novità molto interessante, ma devo capire bene come si comporta all’aria aperta. E’ un’opzione che entra in azione quando c’è la riduzione del rumore attiva e cominciamo a parlare: basta pronunciare una parola, perché le cuffie attivino il microfono e ci permettano di parlare con chi è vicino a noi.
Come anticipato, voglio provare un po’ più a lungo questa funzione perché mi sono reso conto che quando poi gli ambienti sono particolarmente rumorosi il microfono tende a rimanere aperto anche quando non ce n’è più bisogno. Però l’idea è fortissima ed è veramente utilissima quando ad esempio si viaggia e si vogliono chiedere informazioni o si vuole attivare il microfono per ascoltare quello che succede intorno a noi.
Altra funzione davvero accattivante è quella dell’ottimizzazione dell’annullamento del rumore. Questi dettagli sono quelli che fanno la differenza rispetto a cuffie low cost, che hanno un algoritmo di eliminazione del rumore piuttosto approssimativo. In questo caso basta attivare il test perché il software sia in grado di misurare il rumore che ci circonda e quindi adeguare il tipo di intervento che viene effettuato.
Questo particolare test, funziona davvero alla grande in particolare quando ci si trova in aereo, perché la diversa pressione cambia il tipo di lavoro che le cuffie devono fare per annullare correttamente i suoni fastidiosi.
L’audio a 360°
Non solo, perché queste cuffie, come gli ultimi prodotti di Sony, supportano l’audio a 360°, e ragion per cui sono in grado di effettuare un’ottimizzazione che parte dall’analisi dell’orecchio.
Quando questa funzione era stata presentata, era quasi inutilizzabile semplicemente per il fatto che fotografare il proprio orecchio era particolarmente complicato. Adesso è stata introdotta una procedura guidata, che richiede un po’ di pazienza e di tentativi, ma tutto sommato funziona bene e permette di ottimizzare il suono dei brani a 360°.
Queste particolari produzioni, sono disponibili su poche piattaforme, tra cui TIDAL, Deezer, nugs.
Online, ovviamente, si trovano diversi esempi di audio a 360° e sono sempre di più gli artisti che stanno sperimentando, insieme alle proprie case discografiche, questa nuova possibilità espressiva nella produzione musicale.
Quando si entra in TIDAL, per fare un esempio, c’è una sezione dell’applicazione che è dedicata proprio ai brani realizzati con l’audio 360 reality. Non pensate di trovare solo produzioni astruse di artisti impossibili, perché ci sono anche opere contemporanei, come quella di Dua Lipa.
La differenza fondamentale ascoltando musica a 360° e quella del posizionamento spaziale degli strumenti e anche dell’artista, piuttosto che dei cori.
È una sensazione che avvicina molto all’esperienza dell’ascolto della musica dal vivo. Onestamente è una figata, per usare un termine molto tecnico.
Il catalogo al momento non è ancora infinito, ma c’è comunque una discreta scelta: Space Oddity di David Bowie inversione 360 è veramente tanta roba. Ma il top è quello di alcuni brani live in cui avete l’impressione di essere in piedi davanti al palco.
Recensione Sony WH-1000XM4: il suono
Sul fronte del suono bisogna ammettere che Sony in questi anni ha fatto un lavoro eccezionale e questa linea di prodotti rappresenta forse il meglio in questo momento a disposizione sul mercato.
Se proprio non vogliamo dare valutazioni assolute, ci possiamo comunque riferire a Sony WH-1000XM4 come ad uno dei prodotti più belli del mercato, dal mio punto di vista superiori anche a quelli di altri marchi molto più costosi.
Quello che trovo molto interessante in queste cuffie e che il controllo del suono è assoluto, non solo con l’equalizzazione ma anche con il livello di accentuazione dei bassi.
Questo permette di adattare l’ascolto al proprio gusto in modo impeccabile, sempre che un utente abbia voglia di cimentarsi in questo tipo di regolazioni. Se così non fosse, basta utilizzare uno dei set preconfezionati che trovate all’interno dell’applicazione.
Esplorare l’applicazione richiederà un po’ di tempo perché parliamo di una soluzione incredibilmente completa, che vi permette ad esempio di personalizzare anche l’utilizzo di un pulsante che viene definito “custom”.
È uno dei due bottoni fisici che trovate sulle cuffie, a cui potete assegnare una funzione a seconda che si prima una volta, due volte o si faccia una pressione prolungata. Io ad esempio ho scelto di usare l’assistente di Google come funzione primaria.
Per chi volesse evitare il rischio di toccare inavvertitamente le cuffie e quindi attivare il pannello a sfioramento si può disattivare la funzione touch.
E’ possibile controllare anche l’accensione e lo spegnimento automatico delle cuffie quando vengono tolte dalla testa, così come la pausa e il successivo avvio della riproduzione musicale, sempre dalla app.
Quando dico che l’applicazione è veramente ricchissima, lo faccio a ragion veduta, perché tra le tante cose che si possono fare c’è anche quella di cambiare la lingua di riferimento con cui le cuffie danno informazioni sulla ricarica della batteria, sul dispositivo collegato e così via.
Una cosa che non mi piace molto, ce ne deve essere per forza una, è la lentezza di alcune operazioni, come l’aggiornamento del software o proprio il cambiamento della lingua di cui scrivevo poco fa.
La modifica della lingua inglese alla lingua italiana ha richiesto quasi 20 minuti, un tempo un po’ eccessivo per la quantità di dati che vengono trasferiti. Purtroppo questa è sempre stata una delle caratteristiche distintive di Sony.
In realtà c’è anche un secondo dettaglio che secondo me non è esagerato: é la qualità in conversazione, perché l’interlocutore ha la chiara percezione che si stia parlando in vivavoce, mentre l’equalizzazione della voce è piuttosto cupa. È incredibile come nessun produttore sia riuscito a risolvere il tema di avere conversazioni telefoniche o attraverso applicazioni di messaggistica che siano qualitativamente all’altezza dell’ascolto musicale.
Ho già raccontato dell’autonomia di queste cuffie, che arriva fino a 30 ore, mentre la ricarica richiede un paio di ore e può essere effettuata utilizzando il cavo con il connettore USB C, quindi per molti di voi sarà possibile sfruttare il cavetto che viene già usato per lo smartphone.
Recensione Sony WH-1000XM4, le conclusioni
La valutazione di un paio di cuffie è dal mio punto di vista fortemente personale, perché incide molto il gusto e anche la passione per un certo genere musicale.
La bellezza di queste cuffie secondo me sta nel fatto che si possono adattare in modo semplice a qualunque tipo di utilizzo e a qualunque genere musicale, a patto che venga speso qualche tempo per la loro messa a punto.
Come tutte le cose belle, anche le cuffie Sony WH-1000XM4 richiedono un prezzo significativo, stiamo parlando di 379 €, che non sono pochi, ma sono in linea con tutti i prodotti concorrenti dello stesso livello. È una spesa importante, ma stiamo parlando di un oggetto che è pronto a durare nel tempo e rappresenta una delle massime espressioni nella sua categoria.
La recensione Sony WH-1000XM4 non può non tenere conto del prezzo, ma anche dopo aver considerato questa variabile è ampiamente positiva.
Eh.. dopo 2 paia di XM3 difettose allo stesso modo per un fruscio alla cuffia dx ho mollato Sony per le Jabra elite 85h, anc e bassi un pelo inferiori alle Sony, ma comunque secondo me migliori per il reparto chiamate via skype e cellulare. Purtroppo per me è stato più odio che amore..
Ciao Stefano, il fruscio si accanisce su di te… ?
Però, bisogna dire che sei passato ad un altro prodotto strepitoso, di altissima qualità… sei caduto benissimo!
Davvero, mi sono sentito un po’ in star wars, “ che il fruscio sia con te “. Il primo paio poteva starci, ma col secondo volevo piangere. Allora ho cambiato sponda, anche perché le jabra gestiscono 2 device contemporaneamente mentre con le altre dovevo switchare tra pc e telefono, e preferisco i comandi meccanici al posto del touch. Ok adesso smetto altrimenti ti rubo il lavoro.. 🙂
caspita, davvero sfortunato, ma diciamo che sei caduto in piedi… le Jabra sono stupende!