Recensione Bose Frames Tempo Style, il futuro oggi



La recensione Bose Frames Tempo Style mi ha dato la possibilità di sperimentare quello che prova Tom Cruise quando gira “mission impossible”.

Come sempre, lasciatemi inquadrare la situazione per chi non sapesse di cosa si parla: questa è la seconda generazione degli occhiali smart con cui si può ascoltare musica, oppure conversare al telefono ed è realizzata da uno dei marchi più prestigiosi nel mondo dell’audio, Bose.

Sono costruiti con lenti da sole di ottima qualità: quelle in dotazione nella confezione di acquisto sono di color grigio scuro, ma ci sono sfumature alternative che vengono vendute come accessorio e si adattano alle diverse condizioni di utilizzo.

A breve dovrebbe essere possibile anche utilizzare lenti da vista, ma devo capire bene quali siano le opzioni disponibili. In ogni caso, quelli che si trovano in confezione sono in policarbonato nero e sono polarizzate con un filtro UVA/B che arriva al 99%

La struttura è realizzata in nylon ultra resistente e particolarmente leggero, è stata studiata perché sia particolarmente aerodinamica e si adatti quindi alle diverse discipline sportive.

In più i naselli, che nella scatola si trovano di tre misure, contribuiscono a stabilizzare l’occhiale anche durante la corsa: la ragione è fondamentale trovare la misura adatta quando li si indossa la prima volta.

Non bisogna, infine, temere sudore, umidità o pioggia, perché i Bose Frames sono costruiti con una certificazione IPX4, a cui si aggiunge la costruzione della griglia degli altoparlanti, effettuata in modo che gocce d’acqua e detriti non possano penetrare.

Il suono

Bose Frames sono realizzati con una tecnologia che permette di ascoltare musica, senza che gli altri la possano sentire, pur non coprendo i padiglioni e senza la necessità di posizionare un auricolare.

Ma come è possibile? Viene usata una piccola magia: si chiama Bose Open Ear Audio; il suono viene indirizzato verso le orecchie attraverso piccoli altoparlanti che sono posizionati sulle astine degli occhiali, mentre verso il resto del mondo viene inviato un segnale per la cancellazione del rumore.

Solo l’1% del suono prodotto può essere udito da chi sta intorno all’utente che indossa gli occhiali: in effetti durante la mia prova chi mi è stato vicino ha colto solo dei piccoli “sussurri” e solo quando il mio volume era molto alto.

In condizioni di volume basso, chi si era seduto accanto a me non ha sentito la musica che ascoltavo, nemmeno un piccolo cenno.

La qualità del suono è più che buona e il volume è ottimo anche senza dover spingere al massimo: l’unico limite è che non c’è soppressione del rumore esterno, per cui in condizioni complicate non si sente benissimo la musica.

Questo modello in particolare è studiato per lo sport e quindi ha un volume più pronunciato, mentre i modelli dello scorso anno soffrivano un po’ dell’ingerenza dei suoni della strada o dei mezzi di trasporto.

In tram, per esempio, era faticoso superare il rumore della ferraglia, così come in un’area con lavori rumorosi (un cantiere) era difficilmente vincere contro le interferenze di una ruspa.

Ma quante volte nella vita ci si troverà ad ascoltare musica guardando un cantiere in attività? Non è un po’ troppo presto per fare gli “umarell”?!?

Questa settimana, mentre provavo i nuovi Bose Frames, mi sono fermato spesso davanti ai cantieri, ma nessuno degli spettatori indossava questo tipo di occhiali.

Con la versione tempo style, che nasce per le attività sportive, il problema è parzialmente risolto perché il volume è sensibilmente più alto.

Per darvi un’idea della qualità di ascolto, bisogna pensare ad un paio di auricolari di quelli leggeri, che non ostruiscono l’orecchio e di conseguenza non hanno dei bassi molto pronunciati.

Per una questione prettamente fisica, il livello delle frequenze basse non può essere elevato, per cui l’impatto dei bassi è molto “morbido”, mentre c’è una buona definizione di medi e alti.

Ho apprezzato i Bose Frames soprattutto per la visione dei video. Guardare Netflix nei momenti di break è stato sempre super gradevole; purtroppo non ho potuto farlo a lungo perché ho bisogno di lenti da vista, ma ho comunque apprezzato la qualità del suono, soprattutto perché l’elaborazione non genera ritardi e la sincronizzazione audio immagini è perfetta.

Questo è uno degli aspetti che fa la differenza tra prodotti di qualità e dispositivi che invece usano algoritmi che definirei da supermercato.

Anche la qualità delle conversazioni telefoniche è eccellente, comunque superiore a quella di quasi tutte le cuffie provate in questi mesi, con un ottimo suono sia in ricezione che in trasmissione. Il mio interlocutore mi ha sempre sentito bene anche se leggermente “cupo”, con un po’ di alti in meno rispetto ad un telefono con HD Voice.

Bose ha invece abbandonato il suo progetto di realtà aumentata attraverso il suono, che era stato lanciato con la prima generazione di questi occhiali. Non vi nascondo che ho profondamente apprezzato l’approccio dell’azienda, che ha riconosciuto il fatto che semplicemente la proposta della realtà aumentata attraverso il suono non ha riscosso negli utenti il successo sperato.

Per questo motivo, le applicazioni che erano disponibili sono state ritirate e il progetto è stato chiuso.

Nonostante questa scelta, che immagino sia stata non semplice, Bose ha comunque continuato a sviluppare questa linea di prodotti e i miglioramenti in questa seconda generazione sono evidenti.

Recensione Bose Frames Tempo Style, i comandi

Usare i Bose Frames Tempo Style è semplicissimo: per l’accensione c’è un piccolo pulsante sotto l’asta degli occhiali, lo stesso con cui si attiva o si ferma la riproduzione di musica o si risponde ad una chiamata.

Il pulsante va premuto più volte per avanzare, arretrare le tracce o mettere in pausa le telefonate.

Per il controllo del volume, basta sfiorare l’asta degli occhiali sulla destra, con un movimento in orizzontale. Se non è un prodotto degno di Matrix questo, quale potrebbe esserlo?

Lo spegnimento è un altro passaggio da prestigiatore. Basta capovolgere gli occhiali per due secondi e il gioco è fatto. Manca solo di far sparire un coniglio nel cilindro!

In questo periodo storico, ovviamente un oggetto tecnologico non può esimersi dal collaborar e con gli assistenti virtuali, succede anche per questo curioso accessorio musicale, che si interfaccia perfettamente sia con l’assistente di Google che con Siri.

Questa non è l’unica proposta sul mercato di oggetti di questo genere, ma bisogna francamente ammettere che il livello raggiunto da Bose è fantascienza rispetto a quello della concorrenza.

Se vogliamo, l’unico difetto che trovo in questo oggetto è il fatto che la custodia non serva anche per la ricarica.

La batteria

In questo modo, si apre l’ultimo capitolo della recensione, quello della durata della batteria. Bose promette otto ore di riproduzione continua della musica, io mi sono fermato a qualche minuto in meno ma tutto sommato il risultato è molto vicino alle aspettative.

La ricarica, che avviene attraverso un cavo USB C, dura circa un’ora, un tempo tutto sommato molto contenuto, anche se sarebbe stato davvero utile avere la possibilità di utilizzare la custodia come ulteriore riserva di energia per caricare senza bisogno di una presa elettrica.

È evidente che ci fossero compromessi da accettare che l’azienda ha preferito evitare.

La app Bose Music

L’utilizzo, la configurazione, l’aggiornamento di Bose frames passa attraverso l’uso dell’applicazione Bose Music, molto semplice nel suo funzionamento e immediata in tutte le opzioni che offre.

È disponibile su Android, iOS, quindi su tutte le piattaforme oggi presenti sul mercato, mentre non è ancora presente nella app Gallery di Huawei.

Recensione Bose Frames Tempo Style, le conclusioni

Come tutte le precedenti, anche la recensione Bose frames tempo style primo poi doveva arrivare ad un finale. Ed è un finale positivo, perché questi oggetti molto curiosi, che ho approcciato con un po’ di sana confidenza mi hanno del tutto conquistato.

Come sempre, valutando un prodotto tecnologico, bisogna tenere conto dei possibili compromessi che possono essere richiesti.

Questi occhiali permettono di ascoltare musica lasciando le orecchie libere, questo è un vantaggio assoluto per chi vuole farsi accompagnare dai propri artisti preferiti, senza però isolarsi dal mondo; una condizione che per i ciclisti, coloro che fanno Running, ma anche semplicemente per i pedoni che girano per strada in città può essere molto utile.

Questo vantaggio comporta il compromesso, quello cioè di un suono che è molto gradevole ma non raggiunge la definizione dei bassi che avrebbero degli auricolari true wireless o delle cuffie sovraurali.

Non esiste una valutazione assoluta nel decidere quale opzione sia migliore, dipende molto dalle necessità di ciascun utente.

Io trovo che i diversi modelli disponibili siano esteticamente carini e che possano essere utilizzati anche da spenti, perché non hanno un aspetto grossolano o un impatto eccessivo per le loro dimensioni.

Molto probabilmente, insieme ai Bose Frames vorrete utilizzare anche un paio di auricolari tradizionali, o magari un paio di cuffie, per quando volete ascoltare musica senza distrazione e con la massima qualità del suono.

Rimane però il fatto che questo sia un oggetto tecnologicamente molto avanzato, qualitativamente assolutamente eccellente, dettagli che rendono meno problematici i piccoli compromessi che dovete accettare.

Il prezzo di questo modello è un po’ più alto rispetto alle proposte dello scorso anno, parliamo di 279 €, contro i 199 dei modelli della prima generazione. Anche gli altri modelli usciti quest’anno, Tenor e Soprano, vengono venduti allo stesso prezzo.

Se vi piace particolarmente l’idea, ma la spesa è troppo impegnativa, potete sempre optare per i modelli della prima generazione che sono tuttora un’ottima scelta.

Ci sono ovviamente anche alternative meno costose, che arrivano dall’infinito mondo cinese, costano un po’ più di 100 €, ma volete davvero confrontare quel tipo di prodotti con la qualità assoluta di Bose?

Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.
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