La recensione Galaxy note 20 deve necessariamente rompere un po’ gli schemi, rispetto alle mie abitudini, perché il prezzo diventa un elemento prioritario.
Chi leggi le mie recensioni con una discreta frequenza, sa che lascio sempre il costo di un prodotto come elemento secondario, semplicemente per il fatto che nella stragrande maggioranza del pianeta nessuno paga il telefono. Spesso, il posizionamento di nuovi dispositivi viene deciso proprio in funzione di questa situazione.
Ci sono moltissimi paesi in cui la metodologia di acquisto passa attraverso l’operatore di riferimento, la rata è identica per i diversi prodotti di alta gamma in circolazione e quindi il prezzo diventa un dettaglio quasi irrilevante.
Da noi, questo non succede, siamo il paese al mondo con il più alto tasso di penetrazione delle vendite attraverso quello che viene chiamato open market, ovvero i supermercati, i negozi di tecnologia e quelli telefoni.
Ecco perché, affrontando una recensione e facendolo nel nostro paese, a volte l’elemento prezzo torna prepotentemente a galla, come nel caso del Galaxy note 20.
Ho letto alcune recensioni molto severe nei confronti di questo dispositivo, semplicemente per il fatto che molti di coloro che le hanno scritte avevano in precedenza provato il modello ultra.
È inevitabile che, dopo aver provato la fuoriserie di un catalogo prodotti, accomodarsi su un prodotto meno accessoriato dia meno soddisfazione.
Bisogna però comprendere che gli utenti, quando vanno in un negozio e scelgono un telefono, difficilmente fanno un benchmark di questo tipo, passando da un dispositivo all’altro.
Ho fatto una lunghissima premessa, perché se è vero che il confronto tra il modello ultra e quello normale può risultare quasi impietoso, lo è altrettanto che il Samsung Galaxy note 20 in realtà è un prodotto di ottimo livello.
Che però costa 1000 € e per quella cifra propone una struttura in materiale plastico, un vetro piatto e una frequenza di aggiornamento dello schermo che oggi è superata da prodotti che vengono venduti a 200 €.
Il vero punto di forza, il tratto distintivo che mantiene comunque sul mercato con una logica questo prodotto è la presenza del pennino, perché se non ci fosse quello questo modello sarebbe surclassato dal proprio parente Galaxy S20 FE.
COSA MI PIACE
- Pennino
- Performance
- Fotocamera
COSA NON MI PIACE
- Retro in plastica
- Risoluzione display
- Refresh rate 60 hz
Superata questa doverosa premessa, bisogna dire che andando oltre quelle che tecnicamente si possono definire le pippe mentali di alcuni utenti, l’esperienza con il Galaxy note 20 e gradevolissima, il prodotto è bello da vedere, facile da impugnare, comodo da usare.
Se proprio devo dirla tutta, apprezzo di più le dimensioni di questa versione, rispetto al modello ultra; mi chiedo per quale bizzarra ragione non siano state messe specifiche più elevate anche in questa variante.
Comprendo perfettamente che la sola dimensione del display potrebbe essere una differenza insufficiente per giustificare l’aumento di prezzo del modello ultra, ma ci sono dettagli come la fotocamera da 108 megapixel che sanno più di marketing che di sostanza.
Faccio però notare che in questo momento il modello S20+ rappresenta una proposta con schermo migliore, finiture più pregiate e la stessa fotocamera. Ancora una volta è il pennino a spostare la bilancia.
Recensione Galaxy Note 20: design e display
Galaxy note 20 ha un aspetto più ordinario, con la parte posteriore in plastica, ma conserva i bordi in metallo; bisogna riconoscere che la finitura è molto gradevole, tanto è vero che si realizza che sia in plastica solo quando lo si impugna, a prima vista non si nota la differenza.
Samsung chiama questa finitura “Glasstic”, in effetti c’è una sensazione al tatto che è migliore di quella della normale plastica.
È stato scelto uno schermo piatto, con una definizione abbastanza ordinaria è una frequenza di aggiornamento da 60 Herz, onestamente per il prezzo richiesto ci saremmo aspettati di più, ma nell’uso di tutti i giorni non si nota alcuna defaillance.
Il pannello e luminoso, leggibilissimo anche alla luce del sole, con una buona definizione del colore anche se il tratto degli schermi di Samsung è sempre quello di una leggera saturazione.
Il display offre una luminosità massima di 570 Nice, che sono un bagaglio non indifferente; la definizione è fullHD+, dettaglio per cui vale la stessa considerazione già fatta in precedenza. Per il prezzo di acquisto forse ci si potrebbe aspettare di più, l’esperienza d’uso non cambia.
C’è l’HDR per i video, lo standard è ovviamente AMOLED, come anticipato in versione piatta.
Forse è il momento di fare Coming out e di svelare che non considero lo schermo curvo una necessità primaria. In molti casi, al contrario, può rappresentare un peggioramento dell’esperienza d’uso, perché molti telefoni tendono a confondere l’impugnatura dello smartphone con un tocco sul display.
Per completare la descrizione dell’esperienza d’uso con Galaxy note 20, bisogna sottolineare che l’audio è stereo, con una buona qualità del suono, un volume sufficientemente alto e una discreta presenza dei bassi.
C’è un sensore per le impronte digitali, abbastanza veloce, a cui si abbina lo sblocco con il volto, che invece non è sempre super reattivo.
C’è anche una certificazione per la protezione da acqua e polvere IP 68, il che significa che potete immergere lo smartphone per 30 minuti fino ad 1,5 m di profondità, ma è importante sapere che questo non equivale a farlo diventare un dispositivo subacqueo.
Il vostro Galaxy note 20 resisterà agli schizzi e ad una immersione accidentale, ma bisogna tenere presente che i test per la certificazione sono fatti tenendo il telefono immerso senza muoverlo.il movimento che viene fatto sotto acqua aumenta sensibilmente la pressione e quindi riduce i tempi di resistenza.
Le prestazioni
Se per molti altri aspetti la versione base di Note 20 offre dotazione peggiore del suo fratello maggiore, per quanto riguarda il processore siamo invece esattamente in linea, grazie al processore exynos 990, 8 GB di RAM e 256 GB di memoria interna.
Molti utenti avrebbero preferito il processore di qualcomm che viene usato negli Stati Uniti, perché ha una migliore gestione dell’alimentazione e perché offre una GPU migliore.
Una volta avremmo detto che bisogna prendere quello che passa il convento. In realtà, è comunque una proposta interessante perché questo dispositivo è velocissimo in tutte le situazioni, si comporta bene anche con i videogiochi un po’ esosi dal punto di vista grafico, pur non offrendo una velocità di aggiornamento del display molto elevata.
Nel complesso il Note 20 si comporta bene, è reattivo e veloce, può sembrare leggermente più lento del modello ultra, ma ancora una volta è una sensazione che avvertiamo noi che abbiamo provato entrambi.
Il software è quello che conosciamo con la personalizzazione di Samsung che si chiama One UI, nella sua versione 2.5, mentre aspettiamo l’arrivo della versione 3 con Android 11.
Non credo serva sottolineare che un aspetto fondamentale che differenzia questo telefono dalla stragrande maggioranza dei prodotti in circolazione è la disponibilità del pennino.
Oggi c’è una latenza ancora più bassa nella risposta del telefono al movimento del pennino, c’è una sensazione che è sempre più simile a quella che si ha scrivendo sulla carta, ci sono nuove opzioni legate ai movimenti del pennino, sono state aggiornate anche le cosiddette Air Actions.
Sono convinto che non tutti i clienti possano beneficiare della presenza del pennino ma credo che chi comincia ad usare questa soluzione poi non torni più indietro.
Fotocamera
Qualcuno potrebbe scandalizzarsi perché il Note 20, al prezzo richiesto offre “solo” tre fotocamere: la verità è che questi tre sensori, maltrattati da alcuni recensori, fanno il loro ottimo lavoro, grazie a quello principale da 12 megapixel, con un’apertura F/1.8, mentre il grandangolo da 12 megapixel a un’apertura leggermente meno efficiente F/2.2.
Il terzo sensore, ovvero lo zoom è da 64 mega pixel, ma non è un vero e proprio zoom ottico come quello del modello ultra ma ha semplicemente una lunghezza focale leggermente diversa.
In effetti Samsung promette uno zoom ibrido 3X, in cui una piccolissima percentuale è ottica il resto è digitale. Da un punto di vista prettamente teorico esiste anche uno zoom 30X, ma è un esercizio di marketing…
È bello raccontare agli amici di avere uno zoom 30X, diciamo che usarlo non dà le stesse soddisfazioni.
Ovviamente c’è una soluzione con l’effetto bokeh, che è disponibile sia per le foto che per i video e può essere utilizzato con diverse tipologie di effetti.
Le foto in condizioni di luminosità scarsa sono più che buone, direi ottime, non all’altezza forse dei risultati mostruosi che offrono Huawei e Google ma c’è molta sostanza in quello che la fotocamera riesce a fare.
I video possono essere girati in 8K, sfruttando il sensore da 64 mega pixel, la qualità è discreta ma sono molto mossi e ogni tanto perdono anche qualche frame.
Consiglio in assoluto l’uso della definizione 4K, a 60 frame al secondo se è proprio necessario per voi utilizzare questa soluzione, ma i risultati migliori vengono a 30 frame al secondo.
Anche i video con bassa luminosità dovrebbero essere girati con la soluzione dei 30 frame al secondo, perché altrimenti il rischio è quello di avere immagini con un’esposizione errata.
Se usate i quattro Kappa con 30 frame al secondo potete anche passare da una fotocamera all’altra mentre state girando il vostro filmato, opzione che è invece disabilitata con una definizione più elevata.
La selfie cam da 10 megapixel è più che buona: ha qualche difficoltà in più quando c’è poca luce, ma tutto sommato se la cava in tutte le condizioni.
Batteria
La batteria, purtroppo è un tasto dolente, non perché sia tremenda in assoluto, ma perché ancora una volta questa categoria di prodotto dovrebbe garantire un altro livello di autonomia.
All’interno c’è un accumulatore da 4300 mAh, che si può ricaricare con la ricarica wireless, o con il caricatore rapido da 25 watt che c’è nella confezione. In 30 minuti si raggiunge più o meno il 35%, che è un discreto risultato ma bisogna pensare al fatto che oggi realme lanci un prodotto da poco più di 300 € che negli stessi minuti va da zero a 100.
il problema però non è tanto la velocità con cui il dispositivo si ricarica, ma quella con cui si scarica.
Vero che con l’ultimo aggiornamento la situazione è drasticamente migliorata e oggi riesco anche con un uso intenso ad avvicinarmi ad una giornata di utilizzo, però per un telefono di questa caratura mi aspetterei un’autonomia che non pone nemmeno il tema di arrivare a fine giornata.
Quello che però è strano è che se si cercano online i diversi test di durata della batteria, la riproduzione di video o altre funzioni come il gaming danno risultati molto buoni. Ad esempio la riproduzione di 90 minuti di un contenuto FullHD scarica il telefono solo dell’11%, un risultato eccellente.
il Galaxy note 20, invece, tende a scaricarsi molto velocemente quando non fa nulla, o quando viene usato per funzioni meno complicate come una semplice conversazione telefonica.
Ecco perché secondo molti esperti, il problema risiede nell’ottimizzazione del software, ma anche in alcuni specifici aspetti del processore di Samsung, perché a parità di batteria, con il resto dell’hardware che è identico, il modello con il processore snapdragon registra consumi completamente diversi.
Come già accennato, l’ultimo aggiornamento ha drasticamente migliorato la situazione, ma la batteria rimane un elemento al di sotto delle aspettative.
Recensione Galaxy Note 20, le conclusioni
Dopo questo fiume di parole, per concludere la recensione Galaxy note 20, cerco di trovare una sintesi che sia utile per una valutazione complessiva di questo smartphone.
Parliamo di un prodotto completo e potente, con aspetti che sono a livello dei migliori del mercato, ma con qualche mancanza che è difficile accettare per il prezzo che viene richiesto.
Chi vuole acquistare questo prodotto, deve in primo luogo valutare quanto importante sia l’uso del pennino. Chi considera questo dettaglio fondamentale, ha davanti a sé la possibilità di comprare un prodotto di altissimo livello, risparmiando un po’ di soldi rispetto alla versione ultra.
Se però il pennino in dotazione per voi non fa la differenza nell’uso quotidiano dello smartphone, allora probabilmente è meglio ripiegare sul Galaxy S20+, oppure il nuovissimo Galaxy S20 FE.
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