Bending Spoons conclude il lavoro su Immuni

Dopo dieci mesi di lavoro, progettazione e sviluppo, il team di Bending Spoons ha completato il passaggio di consegne relativo al progetto Immuni. 

Come previsto dal contratto senza alcun onere per l’Amministrazione siglato da Bending Spoons, saranno ora i professionisti di Sogei e pagoPA ad occuparsi della manutenzione e degli sviluppi futuri di Immuni, sotto la supervisione del Commissario Straordinario per l’emergenza, del Ministero della Salute e del Ministro dell’Innovazione.

Il primo di questi sarà l’imminente integrazione di Immuni con le altre app europee di contact tracing nel contesto del protocollo di interoperabilità delineato dalla Commissione Europea.

In questi lunghi e difficili mesi, Bending Spoons ha avuto l’onore di lavorare ad un progetto che rappresenta un’importantissima arma contro la pandemia di COVID-19.

A testimonianza di quanto Bending Spoons creda nel potenziale del tracciamento dei contatti digitale, la società ha messo la sua esperienza da primo creatore di app in Italia a disposizione del Paese in modo completamente gratuito, mossa esclusivamente da spirito di solidarietà in un periodo così drammatico.

Grazie al lavoro di Bending Spoons e dei suoi partner, l’Italia è stata tra i primissimi Paesi in Europa a beneficiare del contact tracing digitale.

Immuni ha ricevuto moltissimi apprezzamenti da esperti di diritto, di sicurezza, di tecnologia, e di design digitale, e ha passato a pieni voti lo scrutinio del Massachusetts Institute of Technology.

I dati raccolti in modo completamente anonimo da Immuni mostrano che l’app ha già contribuito a fermare decine di focolai, avvertendo in modo riservato e anonimo persone che, a causa di un contatto a rischio, erano state contagiate dal virus.

Il team di Bending Spoons ha commentato: “Siamo orgogliosi del lavoro fatto e della fiducia che otto milioni di italiani hanno già riposto in Immuni. Speriamo che sempre più italiani installeranno l’app, contribuendo ad accrescerne l’efficacia ogni giorno di più”.

Abbiamo più volte parlato di immuni e di tutto ciò che questa applicazione porta con sé, troppo spesso dal mio punto di vista abbiamo valutato questa iniziativa come se fosse l’unica sul tappeto per combattere il coronavirus.

Purtroppo, abbiamo assistito anche a valutazioni figlie di pregiudizi, piuttosto che di schieramenti politici, che nulla hanno a che fare con l’analisi tecnica e approfondita del software.

Ognuno di noi è ovviamente libero di scegliere se installare o meno l’applicazione, perché in un contesto di piena libertà è giusto che sia così.

Ciò che trovo insopportabile è l’ipocrisia per cui il semplice disinteresse o il semplice spirito da bastian contrario vengono nascosti dietro a motivazioni tecnologiche inesistenti.

Non so più quante volte ne abbiamo parlato, ma l’approccio alla materia e della privacy fatto utilizzando Facebook o Instagram, piattaforme che la parola privacy non sanno nemmeno cosa significhi fa piuttosto sorridere.

Possiamo discutere fino all’infinito sul tema che probabilmente quello che sta intorno all’applicazione immuni non funziona come dovrebbe, ad esempio per il tempo necessario perché vengano fatti i tamponi.

È vero, alcuni prodotti che non supportano le applicazioni di Google non sono compatibili con questa applicazione, ma qual è la loro penetrazione sul mercato? Certo, i vecchi telefoni che non sono smartphone (tipici degli anziani) non sono adatti a questa tecnologia, ma se tutti gli altri comunque scaricassero l’applicazione non forniremmo comunque una protezione a queste persone più deboli?

Rimango però convinto che di fronte a questo genere di difficoltà, dovremmo auspicare una loro risoluzione, con lo spirito collaborativo di chi l’applicazione l’ha comunque già scaricata.

Trovo un po’ deprimente l’approccio alla materia che abbiamo avuto in questi mesi, confido che possa cambiare nelle prossime settimane, non per convinzione, ma perché probabilmente come abbiamo già detto la paura sarà più forte di qualunque altro principio.

Nel frattempo, anziché alimentare polemiche sterili e abbastanza fastidiose, dovremmo avere la lucidità di ringraziare bending Spoons e il suo team per il lavoro svolto fino ad oggi.

In Germania, un’applicazione praticamente identica è stata pagata 20 milioni di dollari, ad un grande gruppo di consulenza, senza che nessuno facesse una piega.

Davanti a chi ha invece scelto di dare un contributo gratuito al proprio paese, dovremmo essere semplicemente capaci di dire grazie, mettendo da parte le posizioni complottiste, che hanno onestamente rotto le scatole.

Una delle migliori forme di ringraziamento potrebbe essere proprio quella di scaricare l’applicazione, se non l’avete ancora fatto.

Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.
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