Non vedevo l’ora di trovare il tempo per la Recensione Motorola Razr 5G, il secondo capitolo di una storia che è lunga quasi vent’anni.
In realtà, dovremmo parlare forse di terzo o quarto capitolo se guardiamo indietro e pensiamo alle versioni che abbiamo conosciuto nei primi anni 2000.
Ma questo è un altro mondo, questa è un’altra realtà, questo è il periodo dei dispositivi con lo schermo flessibile, segmento che sta muovendo i suoi primi passi e in cui i diversi attori stanno cercando una propria collocazione.
Qualcuno di voi potrebbe ricordare che nel mese di febbraio, prima che la pandemia travolgesse noi tutti, avevo bocciato senza appello la prima versione del Motorola Razr.
L’ho trovato deludente in tutto e per tutto, dei materiali al processore, la tenuta del meccanismo di piegamento, c’erano tantissimi dettagli che non mi tornavano pensando al prezzo di vendita di 1599,99 €.
In realtà, quello era probabilmente un prodotto che avrebbe dovuto uscire molto prima, che per qualche ragione a subito ritardi e che è arrivato sul mercato quando ancora era particolarmente acerbo.
Il nuovo modello risolve molte delle perplessità di allora, anche se non tutte.in primo luogo a una batteria migliore, perché è un po’ più grande e perché il processore gestisce meglio i consumi.
È costruito con materiali migliori, perché adesso tutte le parti di cui è composto sono in materiale metallico.
Offre migliori soluzioni ai suoi utenti, come il sensore dell’impronta digitali posto sul retro sotto il logo di Motorola, posizione di gran lunga più comoda rispetto a quella della prima versione che era nella parte bassa del display.
La fotocamera è di gran lunga superiore a quella del modello precedente, grazie ad un sensore estremamente più potente da 48 mega pixel, contro i 16 megapixel della prima versione.
È migliorata la fotocamera selfie che è passata da 5 a 20 mega pixel con un’evidente incidenza nella qualità delle immagini.
Non da meno è il fatto che ora il nuovo smartphone di Motorola è compatibile anche con le nano Sim tradizionali, mentre il primo modello funzionava solo con l’eSIM, ovvero la scheda integrata nel telefono che richiede un cambio Sim e funziona in un modo differente, perché si basa sull’utilizzo di un codice QR per l’attivazione.
Rimangono alcune criticità, ad esempio la prominenza nella parte bassa del telefono, necessaria per l’impugnatura, ma fastidiosa quando si deve usare la parte inferiore dello schermo.
La protuberanza del telefono interferisce un po’ con il movimento del pollice. Niente di grave per essere sinceri.
L’altro aspetto delicato è invece quello delle possibili distorsioni del display, che Motorola considera normali, legate al movimento di apertura e chiusura del telefono.
Il sistema brevettato si basa su una sorta di molletta che è nascosta dallo schermo, che però in alcuni casi può esercitare una pressione sullo schermo stesso che crea un paio di righe abbastanza visibili in posizione trasversale.
Succedeva con il modello precedente e queste righe sono abbastanza visibili anche oggi, ma ripeto che non bisogna considerarlo un difetto ma un dettaglio del telefono del tutto normale. Sarete poi voi a decidere se questo aspetto vi piaccia o meno, ma non va classificato come un problema.
È stata migliorata anche la cerniera, che viene costruita in acciaio mentre il frame del telefono è in alluminio 7000, ovvero una lega molto resistente a qualunque tipo di sollecitazione.
Motorola certifica il meccanismo di apertura e chiusura per un numero che arriva fino a 200.000 movimenti il che significa che si può usare per cinque anni senza problemi. Questo non significa che dopo cinque anni e un giorno il meccanismo si romperà, ma che eventuali segni di usura saranno fisiologici.
L’altro elemento importante che riguarda le caratteristiche tecniche di questo smartphone arriva dalla compatibilità con le reti 5G. È vero, in Italia è più difficile trovare copertura 5G, che non il contrario, ma in ogni caso la disponibilità delle nuove connessioni rende questo telefono adatto a resistere nel tempo.
Design e display
Non è possibile utilizzarlo come invece si può fare con il modello concorrente di Samsung lasciando lo schermo aperto a metà, con un angolo di 90°. In questo caso il telefono si usa o chiuso o aperto. Non ci sono vie di mezzo.
Quello che però bisogna sottolineare è che lo schermo esterno è incredibilmente utile, grazie all’interazione con le notifiche, con le applicazioni principali, ma anche grazie alla possibilità di rispondere al telefono senza aprirlo e di utilizzare la fotocamera principale come selfie CAM sia per le foto che per i video.
Quando arriva un messaggio WhatsApp si può rispondere senza la necessità di aprire il telefono digitando sullo schermino piccolino oppure utilizzando la dettatura vocale che con il motore di Google funziona veramente benissimo.
Quando si vuole accedere ad alcune delle applicazioni del telefono si possono mettere delle scorciatoie che sono facilmente raggiungibili semplicemente con un movimento sullo schermino esterno.
Quando invece è necessario usare l’intero display, perché bisogna fare delle operazioni su alcune applicazioni in particolare, basta aprire lo smartphone con un gesto del tutto naturale.
Per completezza di informazioni, ricordo che invece il display esterno è da 2,7″: sono entrambi soluzioni OLED, quello interno P-OLED, quello esterno G-OLED.
Recensione Motorola Razr 5G: la fotocamera
La fotocamera è migliorata drasticamente, offre un solo sensore, un compromesso che bisogna accettare il nome della soluzione pieghevole di questo Motorola.
Il sensore da 48 megapixel offre scatti interessanti in quasi tutte le condizioni, ha migliorato la qualità degli scatti con poca luce, ma non aspettatevi miracoli quando c’è buio, siamo ancora lontani dai migliori.
Il nuovo blocco principale della fotocamera permette di girare video di buona qualità con una discreta stabilizzazione.
in questo caso, vedete scatti che combinano l’uso del sensore principale in modalità standard e lo stesso sensore in modalità zoom 2X.
qualità dell’immagine è più che buona, il sensore è ben tarato con una buona fedeltà dei colori, risultato che ovviamente si può sfruttare anche per le foto frontali sfruttando la fotocamera principale con il telefono chiuso.
Le foto in modalità ritratto, permettono di fare scatti solo in formato quadrato oppure in 4:3, non è possibile usare il formato 16:9.
I video si possono utilizzare in formato 4K anche con la proporzione 21:9, che sfrutta il display da 6,2″ in tutta la sua estensione.
C’è una stabilizzazione dei video, non è la migliore possibile ma tutto sommato fa il suo lavoro. Purtroppo il modello che ho in dotazione e per la recensione ha uno strano difetto quando si registrano i video, sul fronte dell’audio, stiamo indagando sulle ragioni.
Ho provato la fotocamera anteriore da 20 mpx, per girare un video selfie, operazione per cui si può sfruttare anche il telefono chiuso.
Provato anche a girare un video selfie con la fotocamera principale, tenendo lo smartphone chiuso, trovate qui sotto il risultato.
Al netto del problema riscontrato sulla registrazione audio, che però non è stato trovato dei miei colleghi durante le prove, il risultato del lavoro della videocamera è più che buono.
Software e performance
Per quanto riguarda il software e l’hardware, non c’è molto da dire su questi dispositivi, perché l’oggetto in questione offre un sistema operativo molto pulito, simile a quello che Google mette sui suoi pixel.
Le uniche variazioni che sono state introdotte riguardano la scelta di un colore principale che caratterizza l’interfaccia, oppure opzioni che si attivano con il movimento del telefono.
Scuotendolo e ruotandolo si apre la fotocamera, con un movimento a martello si accende la torcia, mentre lo schermino esterno permette di avere le informazioni con il display Always On, che sono interattive e quindi permettono di accedere direttamente alle notifiche che si ricevono.
Sul fronte delle prestazioni, invece, pur non essendo il miglior processore è possibile per un telefono di questo prezzo, la scelta dello SnapDragon 765G mette al riparo da qualunque sorpresa, perché questo prodotto ha un ottimo controllo dei consumi e dei surriscaldamenti.
Ci sono sei 6 GB di RAM e 256 GB di memoria interna, una dotazione di tutto rispetto per uno smartphone, anche se forse sul fronte della memoria, sempre in funzione del posizionamento di prezzo, si poteva esagerare con 512 giga.
Ottima la scelta di arretrare il sensore dell’impronta digitale, che ora è molto più comodo e più fruibile.
Batteria
Il nuovo modello di Motorola migliora la batteria passando da 2500 a 2800 mAh, una differenza significativa, perché combinata con il nuovo processore che consuma molto meno. Bisogna però tenere conto che quando questo telefono viene utilizzato con le reti 5G, i consumi aumentano in modo sostanziale. Io non ho potuto purtroppo provare questo smartphone con le reti super veloci, ma qualche timore con questa dimensione di batteria rimane.
Non c’è la ricarica wireless, si utilizza il cavo con una batteria discretamente veloce nel recuperare autonomia. La carica completa richiede circa due ore.
In ogni caso bisogna sottolineare che l’autonomia è migliorata e nel corso delle mie prove sono arrivato quasi sempre a sera senza grossi patemi d’animo.
La grossa differenza nei consumi e quindi anche di valutazione passa dalla quantità di volte in cui si apre il telefono. Se ci si abitua ad usare soprattutto il piccolo schermo esterno, l’autonomia non è più un problema.
Se invece si tende ad aprire il telefono ogni secondo, difficilmente riuscirete a fare un’intera giornata con una sola carica di batteria.
Nelle giornate più intense, io ho esaurito la batteria un’ora dopo cena, quindi quasi all’ora in cui andare a letto. In complesso, sono riuscito a raggiungere sette ore e mezza di schermo acceso.
In modalità aereo, facendo un test di riproduzione dei video si arriva a poco più di 15 ore di utilizzo continuativo.
Recensione Motorola Razr 5G, le conclusioni
È difficilissimo concludere la recensione Motorola Razr 5G, perché è difficilissimo trovare una valutazione che possa essere valida per tutti quando si parla di un telefono pieghevole.
Conosciuto persone per cui il solo schermo pieghevole vale il prezzo del telefono e l’effetto nostalgia è sufficiente per giustificarne l’acquisto. Ovviamente, molti altri invece valutano solo ed esclusivamente guardando la scheda tecnica e sono quelli che resteranno delusi.
Le persone che stanno nel mezzo, quelle più razionali in grado di valutare semplicemente usando uno smartphone anche senza conoscerne la scheda tecnica, troveranno invece soddisfacente l’uso di questo prodotto, che senza dubbio è migliorato in modo drastico rispetto alla sua prima versione.
Con il miglioramento di fotocamera, batteria, solidità di costruzione, con un processore più potente e caratteristiche in generale migliori, molti dei punti deboli scoperti all’inizio dell’anno non esistono più. Bisogna capire se questo sia sufficiente per rendere questo telefono davvero interessante. Lo potete decidere soltanto voi!
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