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Nel podcast di oggi torniamo su un tema che abbiamo già affrontato quello cioè del rapporto tra smart working e modem perché le nuove esigenze dentro casa rendono questo strumento un anello fondamentale della catena di connessione ad Internet.
Con la necessità di utilizzare la rete di casa per lavorare, per fare videochiamate e magari contemporaneamente anche per l’intrattenimento di altre persone, che sono con noi dentro la stessa abitazione, non possiamo più pensare di utilizzare prodotti di bassa qualità e basso costo.
Con Serena Corrado, regional marketing manager di Netgear, parliamo della connettività nei giorni in cui il traffico in uscita per la prima volta supera quello in entrata.
Per gestire questo volume di dati, servono strumenti che non solo abbiano la potenza di calcolo sufficiente nello svolgere questo ruolo di connessione tra il mondo interno e il mondo esterno, ma devono anche riuscire ad erogare tutta la capacità disponibile sulla rete Wi-Fi.
Cerco di tradurre in modo molto più semplice: con il modem fornito dal mio operatore, potevo rilevare una velocità di navigazione disponibile di 120 Mb/s, facendo però un test di navigazione attraverso il Wi-Fi avevo una velocità che era di poco superiore ai 30 mega.
Anche ad una distanza molto ravvicinata rispetto al modem, registravo comunque dei dati di navigazione piuttosto deludenti.
Utilizzando lo stesso modem, ma collegando un router esterno di Netgear, partendo dalla stessa capacità di navigazione di circa 120 Mb/s, oggi sulla rete Wi-Fi riesco a navigare con una velocità che fluttua tra i 100 e i 110 Mb/s, in funzione della distanza che ho dal modem e dagli ostacoli che si frappongono.
Ovviamente, con uno sfruttamento migliore della banda disponibile, il modem rende lo smart working più funzionale ed efficiente, a parità di costo e di tecnologia usata.
Oggi ci sono molteplici soluzioni che possono intervenire per rendere la navigazione e in generale lo sfruttamento di Internet dentro casa molto più performanti, agevolando quindi le nuove forme di lavoro in remoto, che richiedono spesso collegamenti stabili ed affidabili.
Il wifi 6, ad esempio, permette di collegare più dispositivi contemporaneamente e di avere per ciascuno di essi un flusso più costante.
Le reti mesh, invece, forniscono una copertura di un ufficio piuttosto che di un’abitazione simile a quella di una rete cellulare, molto più efficiente, con un’area di funzionamento molto più estesa.
Infine, le nuove soluzioni che supportano anche le reti 4G, ora disponibili in combinazione con lo standard mesh, permettono di collegarsi con una quantità di banda a disposizione sufficiente anche quando ci si trova fuori casa, in una residenza dove non sia un collegamento efficiente, o possono semplicemente dare un backup in caso di guasti della linea cablata.
Di questo e di molto altro, vi parlo con Serena Corrado nella puntata di oggi.