Recensione Fitbit Sense, la salute prima di tutto

Credo che la recensione Fitbit sense richieda in primo luogo di posizionare questo dispositivo e le sue funzioni, perché a seconda di ciò che si cerca la valutazione cambia drasticamente.

Cerco di farvi capire meglio che cosa intendo: io da molti anni uso Apple Watch E trovo fondamentale la straordinaria disponibilità di applicazioni, perché con il mio orologio apro il cancello di casa, accendo e spengo le luci, apro e chiudo la porta, non so nemmeno io descrivere quante cose riesca a fare senza mai prendere in mano lo smartphone.

Abituato a questo tipo di prodotto, per me le offerte senza sistema operativo non sono una proposta interessante. Devo però ammettere che la qualità di Fitbit sense è quasi sorprendente perché abbina ad un’estetica molto gradevole funzioni per il monitoraggio dell’attività sportiva e delle condizioni fisiche molto avanzate, oltre che una buona disponibilità di funzioni utili nella vita di tutti giorni, a partire dalla connessione con Amazon Alexa.

In realtà ci sarebbe anche un sistema operativo, FitbitOS, ma ha bisogno di un grandissimo lavoro di sviluppo e soprattutto di un arricchimento di applicazioni rispetto a quelle attualmente disponibili. Il probabile passaggio di Fitbit nella galassia di Google potrebbe essere in questo senso un movimento fondamentale.

Ad oggi ci sono alcune applicazioni disponibili, tra cui Uber, Spotify, United airlines, il New York Times, flipboard, Yelp, ma sono un numero risibile rispetto a quelle di Apple o di Google.

Quello che invece è molto interessante su Fitbit Sense è la disponibilità di un sistema ECG, come quello di Apple Watch, di un sensore dell’attività Elettro dermica, che misura il nostro livello di stress, ma anche la capacità di misurare la temperatura corporea che pochissimi dispositivi oggi offrono.

Per quanto riguarda l’estetica questo è un dispositivo con luci ed ombre perché da un lato a un design molto lineare, elegante e uno spessore contenuto, molti aspetti davvero positivi.

Dall’altro lato, però, offre poi soluzioni un po’ curiose come quella del pulsante virtuale, che dopo due settimane non ho ancora capito esattamente come si possa far funzionare senza dover scomodare qualche santo.

C’è infatti una sorta di contatto virtuale, che sostituisce il bottone meccanico, ma spesso quando si preme non succede nulla.

Lo schermo è un pannello AMOLED da 1,58 pollici, con una luminosità di 1000 nits che lo rende facilmente leggibile anche alla luce diretta del sole. Il tutto è protetto da una soluzione gorilla Glass 3.

Sulla parte posteriore sono invece presenti i sensori, grazie a cui Fitbit sense è in grado di misurare il battito cardiaco, l’ossigenazione del sangue e come detto anche l’attività Elettro dermica, la cui utilità è quella di poter misurare il livello di stress.

Questa è una scelta abbastanza curiosa rispetto a quella di molti altri prodotti sul mercato, che invece utilizzano la frequenza cardiaca per misurare lo stress. Ho notato molte differenze tra I valori espressi da questa misurazione EDA, rispetto al battito cardiaco.

Il modo in cui lo stress viene misurato è abbastanza curioso perché bisogna tenere il palmo della mano sopra la corona dell’orologio, che emette delle piccolissime scariche elettriche, che non si avvertono ovviamente, il cui compito è quello di misurare il tempo di risposta della pelle che è il parametro con cui viene poi calcolato lo stress.

Esiste anche l’elettrocardiogramma, che funziona in un modo abbastanza semplice: una volta attivata la rilevazione si toccano due angoli opposti dello schermo per circa 30 secondi.

La cosa invece piuttosto curiosa è che non esista una vera e propria applicazione per misurare l’ossigenazione del sangue, che invece viene controllata automaticamente durante la notte: non si può richiamare come si sulla maggior parte degli smartwatch e delle smartband disponibili.

Bisogna installare un quadrante sull’orologio e l’ossigenazione viene calcolata quando si è perfettamente a riposo: non so quale sia il motivo di questa scelta, ma l’utilità è piuttosto limitata.

Tra l’altro, fino a pochi giorni fa i dati relativi all’ossigenazione erano disponibili solo per gli abbonati al servizio Premium, attraverso le informazioni sulla salute che si trovano proprio nell’area Premium dell’applicazione.

Bisogna comunque tenere conto del fatto che Fitbit ha già dichiarato di voler cambiare questo dettaglio tramite un aggiornamento del software che introdurrà un’applicazione indipendente per la ossigenazione del sangue. In tutta onestà, in questo momento la honor band da 29 € svolge questo compito in modo più immediato, semplice ed affidabile.

Anche la temperatura corporea viene rilevata dalla pelle nel corso della notte, per costruire una sorta di confronto rispetto alla propria temperatura basale standard. Avrei trovato anche per questo aspetto più utile forse poter controllare nel momento che si ritiene più utile, ma evidentemente ci saranno ragioni che non conosciamo per cui questa opzione è più comoda.

Tenete conto comunque che la misurazione non è mai immediata, perché l’orologio richiede di essere indossato per almeno tre notti prima di poter effettuare questo tipo di valutazione.

Come per i modelli precedenti, anche Fitbit sense può offrire una sorta di personal trainer virtuale inserito nel telefono, grazie al quale si possono seguire programmi di allenamento di diverse durate.

C’è anche un livello superiore di assistenza che viene proposto da Fitbit ma è un programma a pagamento, un po’ come quello che ha lanciato l’Apple per Apple Watch.

Grazie all’abbonamento Premium si possono ottenere informazioni avanzate relative alla qualità del sonno, ma è possibile anche accedere a veri e propri corsi guidati che sono a disposizione in formato video e che si possono seguire in modo davvero semplice.

I dati sulla qualità del sonno sono particolarmente accurati, grazie alla combinazione di diversi elementi, alla base dei quali c’è il battito cardiaco, che viene misurato con un nuovo sensore chiamato Fitbit pulse 2.0.

Ovviamente, un dispositivo come questo può tracciare diversi tipi di allenamento come arti marziali, bici, camminata, corsa, ellittica, esercizi ad intervallo, golf, kickboxing, nuoto, pesi, pilates, spinning, tennis, step, Tapis roulant, trekking, Yoga.

L’esperienza nel campo di Fitbit si nota tutta proprio per la sua capacità di monitorare una lista infinita di attività.

Quello che invece sembra un vero miracolo e l’aggiunta del sensore GPS a Fitbit sense, dopo che per anni l’azienda aveva costretto i propri utenti a portare con sé il telefono per poter registrare la locazione geografica di una corsetta.

Molto interessante è l’opzione che combina l’uso del GPS con quello del sensore del battito cardiaco, mostrando sulle vostre mappe quali sono i punti di maggiore fatica durante gli allenamenti.

Tra le innumerevoli capacità di tracciare aspetti della nostra salute c’è anche quella relativa al monitoraggio del ciclo femminile, non penso serva sottolineare che purtroppo non sono stato in grado di provarla.

Quando si parla di smart Watch ovviamente si intende un prodotto in grado di interagire con lo smartphone a cui è collegato, ma nel caso di Fitbit sense questo rapporto è ancora frammentario.

Purtroppo non è ancora possibile rispondere alle telefonate via Bluetooth, nonostante ci siano il microfono e l’altoparlante.

L’azienda ha detto che questa funzione diventerà disponibile solo più avanti nel corso dell’anno, quando dovrebbe arrivare anche l’integrazione con l’assistente di Google.

Uno dei tratti distintivi di Fitbit pare essere proprio quello di lanciare dispositivi senza che il software sia stato effettivamente completato.

Se alcuni aspetti di questo prodotto sono molto interessanti, la sua estetica è curata, la costruzione è ottima, non possiamo dire che questo livello qualitativo sia rispettato con le app e la parte “smart” in generale.

Le applicazioni sono poche, di livello abbastanza discutibile e in generale anche il funzionamento di alcuni dei servizi non è all’altezza della concorrenza.

Curiosamente, Fitbit Sense offre anche una memoria interna per l’ascolto della musica, circa due giga e mezzo a disposizione, anche se oggi la memorizzazione dei file è abitudine che va verso l’estinzione.

L’esperienza è migliore quando Fitbit Sense viene utilizzato con un telefono Android, perché in caso di notifiche dal telefono si può usare una forma di risposta che si basa su frasi preconfezionate o sull’uso della dettatura vocale.

Queste stesse opzioni non sono invece disponibili con il sistema operativo di Apple.

La batteria dovrebbe durare all’incirca una settimana, ma senza l’utilizzo del sensore GPS, che ovviamente aumenta sensibilmente i consumi. Io, anche senza uscire a correre e quindi senza sfruttare il GPS sono arrivato intorno ai cinque giorni senza andare in affanno; non è un risultato stupefacente ma è sempre migliore di quello di Apple Watch.

Per la ricarica c’è un connettore proprietario con un supporto magnetico che tiene il sense saldamente connesso durante la ricarica.

Recensione Fitbit Sense, conclusioni

Completare la recensione Fitbit Sense potrebbe richiedere un paio di settimane, utilizzando frasi molto complesse e piene di se e di ma, perché questo è un prodotto con luci e ombre e qui si torna all’inizio della mia prova.

In apertura di questo articolo vi ho scritto che la valutazione era fortemente condizionata dalle necessità di un utente.

Se si cercano i sensori legati al benessere e alle funzioni di monitoraggio dell’attività sportiva, questo è un prodotto perfetto. Se si cerca invece un’estensione del proprio smartphone, per sfruttarne le applicazioni e per controllarne alcune opzioni, allora purtroppo ancora adesso i prodotti di Fitbit non sono quelli giusti.

È molto difficile per me esprimere una valutazione complessiva su questo prodotto, in primo luogo perché le sue potenzialità non sono ancora espresse al 100%, visto che mancano alcune funzioni già annunciate, ma soprattutto perché per me la parte delle applicazioni è fondamentale approcciando uno smart Watch da mettere al polso.

Lascio a voi l’ardua sentenza su Fitbit Sense, nel caso fosse il prodotto adatto al vostro polso, basta cliccare qui per trovarlo su Amazon a 329 euro.

Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.
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