Recensione Huawei Mate 40 Pro, l’esagerato!

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Insieme al video che ho realizzato in inglese, tra poco anche in italiano, vi propongo la recensione Huawei Mate 40 pro, uno smartphone esagerato in tutti i suoi aspetti.

Con i casi l’esagerazione è una accezione positiva, in altri invece l’espressione di un po’ di eccesso, come nel caso delle misure, perché questo telefono è veramente gigantesco.

Rispetto al modello 30 di un anno fa, infatti il nuovo Mate è più spesso e più largo, con una presenza della fotocamera sulla parte posteriore davvero massiccia.

In fase di presentazione è stato spiegato che la disposizione dei sensori della fotocamera è stata condizionata da alcune scelte ingegneristiche: l’azienda ha preferito ottenere la miglior fotocamera possibile piuttosto che condizionare alcune scelte alle esigenze estetiche.

nel complesso, in ogni caso, questo è un dispositivo impressionante, per la qualità del display, per la potenza della fotocamera e anche perché si carica da zero a 100% in 45 minuti.

Confezione, display e design

La confessione di vendita di questo nuovo flagship è piuttosto ricca perché oltre al telefono ci sono una cover in materiale morbido, TPU, cuffiette con connettore USB C, cavo per la ricarica e la trasmissione di dati e un caricatore da 66 W.

Su questo argomento torniamo tra un po’ perché collegare il telefono al suo caricatore fa quasi impressione, dopo vi racconto la ragione.

Il nuovo Huawei Mate 40 Pro ha diversi aspetti interessanti nel design, a partire dal ritorno del controllo del volume, per noi volume rocker, mentre sono stati mantenuti i comandi a sfioramento dello schermo che si possono attivare con un doppio tap sul bordo.

Il modello precedente era più bello, ma è un parere del tutto personale, perché era molto più compatto: la nuova versione infatti è più larga e più spessa rispetto a quella di un anno fa e il posizionamento della fotocamera è estremamente invasivo.

Altro dettaglio molto carino e quello degli speaker stereo, che sono collocati nella parte superiore e inferiore del telefono, quindi con un design diverso rispetto a quello di molti altri prodotti che invece posizionano il secondo speaker dentro l’auricolare del telefono.

Con i due altoparlanti posizionati nella parte superiore inferiore la qualità dell’audio è decisamente più elevata, con una buona dotazione di Bassi e un volume massimo davvero fortissimo.

C’è anche un sensore per i raggi infrarossi, che permette di comandare televisori, condizionatori, ricevitori satellitari, qualunque cosa abbia una porta a infrarossi.

Lo schermo ha una curva che arriva addirittura a 88°: non li ho misurati con il goniometro ma hanno un effetto esteticamente molto gradevole; a volte tende a rendere un po’ più complicate le operazioni perché alcune applicazioni debordano sul lato esterno del telefono.

Il display offre specifiche tecniche di tutto rispetto, perché arriva ad una frequenza di aggiornamento da 90 Herz, che può essere utilizzata in modo dinamico, lasciando che il processore decida quale soluzione adottare a seconda di ciò che si fa con il telefono.

Inoltre, lo schermo permette anche di regolare la definizione, scegliendo tra tre diverse possibilità, oppure lasciando ancora una volta al processore la possibilità di scegliere quale utilizzare.

Luminosità massima intorno agli 825 nits, questo significa che la leggibilità e ottima anche sotto la luce diretta del sole.

Lo scorso anno c’era il famigerato notch, mentre quest’anno l’azienda ha scelto di mettere un taglio del display a forma di pillola, dove sono allocati fotocamera, sensore TOF e infrarossi per la scansione 3D del viso.

Hardware e software

Dal punto di vista della struttura, questo telefono è una specie di carroarmato. All’interno c’è il nuovo processore Kirin 9000, che potrebbe essere l’ultimo prodotto da Huawei per effetto dell’embargo americano.

Ci sono 8 GB di RAM con 256 GB di memoria interna che può essere espansa attraverso una nano memory, la scheda di memoria come il formato proprietario dell’azienda che è identico ad una nano Sim card.

Proprio per questa ragione bisogna scegliere tra due schede Sim inserite oppure una scheda e un’espansione di memoria, ma c’è anche il supporto alle embedded Sim, le SIM elettroniche.

Il nuovo processore contiene un’area dedicata anche al processo neurale, che funziona direttamente sul telefono senza la necessità di un collegamento esterno.

Il software è la nuova versione EMUI 11 basata però su Android 10, dovrebbe arrivare a breve anche l’aggiornamento che porterai invece Android 11.

Non credo serva sottolineare che non ci sono i servizi di Google, una condizione il cui impatto sull’uso di tutti i giorni del telefono dipende moltissimo dal vostro legame con gli stessi servizi di Google.

Io ho ovviato in modo piuttosto fantasioso, mi rendo conto che non tutti gli utenti siano disposti a mettere in campo queste soluzioni, ma potrebbero comunque aiutare.

Attraverso la piattaforma Zapier, sincronizzo il mio Google drive con one drive di Microsoft, trasferendo automaticamente i file da una piattaforma all’altra ogni volta che ne carico uno sul cloud.

Questo significa che se da Mate 40 io aggiungo un file su one drive, poi lo trovo automaticamente sul mio Google drive e viceversa.

Per calendario e posta di Google uso invece Microsoft Outlook che è perfettamente compatibile con Huawei Mobile Services e il problema è risolto.

Cercando le applicazioni sul petal search o su appgallery, quando un titolo non è disponibile viene proposta la scorciatoia verso la webapp, oppure c’è la possibilità di richiedere al team dell’azienda di inserire in una lista dei desideri la app mancante.

Sono un po’ combattuto sulla valutazione complessiva che riguarda la mancanza dei servizi di Google, perché ciò che mi manca veramente su questo smartphone è la possibilità di utilizzare i servizi di mobilità condivisa. Proprio oggi in Italia è stata aggiunta la app di Helbiz, per poter usare il monopattino in giro per le città dove il servizio disponibile: il colosso cinese deve però fare uno sforzo ulteriore, importante, per aggregare tutti questi servizi che hanno la geolocalizzazione alla loro base.

Tutte queste soluzioni si basavano sui servizi di Google per determinare la propria posizione, e ovvio che lo sviluppo di soluzioni alternative sia più complicato e quindi richieda più tempo.

In ogni caso sul fronte hardware e software questo è un prodotto pazzesco.

Recensione Huawei Mate 40 Pro: la fotocamera

Non credo serva sottolineare che questo smartphone ha una fotocamera devastante, che DxOMark ha valutato la migliore del mercato con un punteggio di 136. Il più alto mai raggiunto.

Quello di cui bisogna tenere conto è che, purtroppo, sui telefoni di questo marchio i colori sono sempre molto alterati, per avere un risultato fedele alla realtà bisogna prendere dimestichezza con l’utilizzo in manuale di alcune configurazioni.

Sul retro c’è una combinazione di tre fotocamere che come detto sono posizionate secondo le indicazioni dell’ingegnere, rinunciando alla migliore soluzione estetica possibile, quella principale e da 50 mega pixel, il grandangolo da 20 megapixel, lo zoom da 12 megapixel con la soluzione ottica 5X.

Grandangolo
Scatto 1X
scatto 5X
scatto 10X

Tenete conto che tutti questi scatti sono stati fatti a mano libera, il risultato dello zoom 10X è quasi impressionante.

L’intelligenza artificiale ovviamente interviene in modo massiccio nell’elaborazione delle immagini e si vede soprattutto quando si fanno scatti con un forte controluce.

Questo vale anche per la fotocamera anteriore, da 13 megapixel, accompagnata da un sensore TOF, in grado di leggere benissimo la profondità e di compensare con l’HDR l’eventuale esposizione difficile.

Vi invito a guardare il video con la recensione del Mate 40 pro, perché ci sono anche dei test di utilizzo della videocamera sia frontale che posteriore.

È il modo più semplice e più immediato per poter comprendere quanto potente sia la fotocamera di questo dispositivo. Date un occhio alle foto che vedete qui sopra, entrambi scattate in totale controluce, nonostante questo l’intelligenza artificiale, in combinazione con l’HDR, È riuscita a compensare l’esposizione non corretta con un risultato finale davvero piacevole.

Nelle righe precedenti invece ho pubblicato le foto con diverse prospettive e diversi gradi di utilizzo dello zoom del grandangolo alla moltiplicazione 10X.

Il risultato è chiaramente interessante, soprattutto se si tiene conto del fatto che tutti gli scatti sono fatti a mano libera.

Purtroppo pasticciando con la memoria del telefono ho eliminato le foto scattate in notturna, ma riparerò nei prossimi giorni, perché non credo serva sottolineare che ancora una volta il colosso cinese ha realizzato un telefono con poteri da supereroe.

Riesce a vedere nel buio cose che l’occhio umano quasi non sa cogliere, anche se il prezzo da pagare è una certa alterazione dei colori, la stessa di cui abbiamo già parlato.

La batteria

Sul fronte della batteria c’è un altro dei punti di forza di questo smartphone, non tanto per la capacità che non è straordinaria, 4400 mAh sono una dotazione media, ma per i consumi molto parchi del processore a 5 nm, il primo del mondo Android, e per la velocità di ricarica del caricatore da 66 W.

Huawei ha scelto di mettere una chicca piuttosto curiosa collegata la ricarica del telefono, perché quando si utilizza questo caricatore ad alta velocità si vede la percentuale di carica della batteria che si muove a vista d’occhio, praticamente con un 100º di carica al secondo.

Non è difficile quindi calcolare che il tempo necessario per la ricarica da zero a 100 con questo smartphone è di 45 minuti.

Quando viene utilizzato un caricabatterie di tipo diverso, ad esempio una soluzione con Power delivery, se la carica scende a 33 W ci vuole poco più di un’ora per completare il pieno di energia.

Ho sempre qualche perplessità quando si parla di ore di schermo attivo, perché le variabili sono tantissime, legate al tipo di frequenza di aggiornamento che si usa sul telefono, la definizione dello schermo che viene scelta, la copertura in 5G o meno, ma mi posso dire che sarà particolarmente complicato riuscire a scaricare questa batteria in un solo giorno di utilizzo.

In linea di massima, l’autonomia è simile a quella di altri prodotti sul mercato di fascia alta.

C’è anche la ricarica wireless, anche quella inversa per caricare i prodotti che possono sfruttare la tecnologia senza fili, anche in questo caso con una chicca davvero impressionante: il nuovo Mate 40 Pro infatti supporta la ricarica senza fili fino a 50 W.

Recensione Huawei Mate 40 Pro, le conclusioni

Facile fare una recensione Huawei Mate 40 Pro, perché questo è il tipo di prodotti su cui difficilmente dovrai raccontare aspetti negativi.

Questo oggetto è bello da vedere, completo, potente, costoso. Se proprio devo mettere un accento sul dispositivo penso che forse nel calcolo del rapporto qualità prezzo si dovrebbe tenere conto della mancanza dei servizi di Google e quindi agevolarne l’acquisto con un prezzo leggermente più basso.

Capisco perfettamente il tema delle marginalità, ma rimane l’oggettiva difficoltà di proporsi sul mercato senza i servizi di Google ad un prezzo superiore a quello di alcuni concorrenti che invece li offrono.

Questo però è un problema che deve gestire qualcun altro, esula dalle mie competenze, io posso solo dirvi che questo è un dispositivo molto completo, l’assenza dei famigerati servizi di Google può essere significativa a seconda di quali sono le vostre abitudini.

Ho ripetuto più volte che io mi trovo leggermente in difficoltà, mi sto abituando a trovare soluzioni alternative, per mia moglie che è un utente di Microsoft non è cambiato assolutamente nulla.

L’impegno economico è notevole, ma la qualità del dispositivo è davvero elevatissima.

Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.
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