Nei giorni scorsi, per mettere a fuoco la recensione Motorola G9 Plus, ho cominciato ad usare quello che si potrebbe definire un animale da soma.
Il suo tratto essenziale è quello di essere incredibilmente “pratico”, grazie ad un display enorme e una batteria che sembra sia nata per non esaurirsi mai.
Quello che probabilmente non si può chiedere a questo dispositivo e l’originalità del design perché inevitabilmente sono line già viste e condivise con molti altri prodotti sul mercato.
Confezione. design e display
La scatola con cui si acquista il Motorola G9 plus, disponibile in Italia da qualche giorno, contiene il telefono che è già protetto da una cover in silicone, un caricatore turbo Power da 30 W, un cavo per la ricarica e la trasmissione dei dati, infine un paio di cuffiette.
La presenza di auricolari è giustificata dal fatto che questo Motorola conserva il connettore da 3,5 mm, posizionato sulla parte superiore del telefono.
Sulla parte inferiore ci sono il connettore USB C e l’altoparlante, mentre su un lato ci sono cassettino per le Sim e tasto dedicato all’assistente di Google, sul lato opposto pulsante di accensione con sensore delle impronte digitali e controllo del volume.
Sul retro c’è un classico blocchetto per le fotocamere con quattro sensori a cui si aggiunge un flash di dimensioni generose.
Non va sottovalutata la dimensione molto generosa di questo dispositivo, perché lo spessore arriva addirittura a 9,7 mm, mentre il peso si attesta intorno ai 223 g, si sentono tutti quando lo si impugna.
La considerazione che possiamo fare è che lo spessore generoso viene compensato dall’esposizione è quasi inesistente del blocco della fotocamera e dalla generosità della batteria.
Lo schermo frontale è caratterizzato dal buchetto della selfie cam, oltre che da cornici tutto sommato contenute. Il display è un LTPS IPS LCD, con una diagonale molto generosa addirittura da 6,81″ con una ratio 20:9, con definizione full HD+.
La superficie del pannello è impressionante, perché si parla di 112 cm², che vengono abbinati ad un rapporto tra superficie totale e schermo di poco superiore all’84%.
La qualità è buona, con una discreta luminosità, anche alla luce diretta del sole. Non si raggiungono i picchi di alcuni schermi di alta gamma, ma bisogna anche tenere conto della fascia di appartenenza di questo telefono.
Io tutto sommato trovo che la scelta dello schermo rappresenti un buon equilibrio con il prezzo, grazie ad una qualità più che accettabile.
Bisogna sottolineare invece per quanto riguarda la precisione e l’accuratezza dei colori, che questo pannello si comporta discretamente bene, con qualche alone vicino alla cornice inferiore, che si vede quando si utilizzano degli sfondi particolarmente luminosi.
L’audio, emesso in mono, non è il massimo, il volume arriva ad un livello abbastanza elevato ma tende a distorcere; buona invece la qualità in conversazione, sia la ricezione che la trasmissione risultano essere più che accettabili.
Infine, per quanto riguarda l’aspetto estetico, bisogna segnalare che la struttura è interamente in plastica, aspetto che non cambia l’esperienza d’uso ma semplicemente la percezione al tatto.
Hardware e software
Il Motorola G9 plus potrebbe diventare un campione di regolarità, perché viene equipaggiato con un processore molto ben rodato nella sua versione più evoluta, il 730 G di qualcomm, che ha un processo a 8 nm.
Esistono due versioni, in Italia arriva quella con 4 GB di RAM e 128 GB di memoria interna, ma esiste anche una variante con 6 GB di RAM.
C’è un’espansione di memoria attraverso una scheda micro SD, che si utilizza con il cassettino ibrido, in cui si possono inserire due nano Sim oppure una Sim e un’espansione.
La GPU è adreno 618, che offre prestazioni discrete nell’uso di tutti i giorni del telefono.
La fruibilità di questo modello è agevolata dalla semplicità del software che non è particolari sovrastrutture e viene presentato esattamente come concepito da Google, con le so le abituali personalizzazioni di Motorola per l’ambient display, alcune personalizzazioni dell’interfaccia e i movimenti tipicamente disponibili sui prodotti del marchio americano.
In particolare, per chi non lo conoscesse, sottolineo la forte utilità di quello che viene chiamato ambient display, ovvero la capacità dello schermo di mostrare delle notifiche su cui si può cliccare per aprire direttamente le relative applicazioni. Basta un colpo d’occhio al telefono per capire se è necessario sbloccarlo perché è arrivato qualche messaggio.
È possibile fare in modo che lo schermo resti acceso quando lo si sta guardando, che si attivi la fotocamera scuotendo lo smartphone, che si accende la torcia con un movimento netto di tipo martello, così come esiste la personalizzazione dell’audio con equalizzazione dell’uscita attraverso il connettore da 3,5 mm.
Esiste inoltre una modalità di gioco che permette di bloccare ogni possibile interferenza e disturbo quando si è impegnati in qualche sessione importante.
Caso il telefono è estremamente semplice da un lato ma molto completo dall’altro, segnalo anche la possibilità di accedere ad un menu istantaneo dando un doppio tocco al pulsante di accensione.
Tra l’altro, poiché non ne abbiamo accennato prima, vi ricordo che sotto il pulsante di accensione c’è il sensore delle impronte digitali, che è molto veloce e reattivo, oltre che comodo da usare nella posizione in cui è collocato.
Fotocamera
La qualità della fotocamera è discreta, anche se ci sono delle soluzioni un po’ curiose, ad esempio l’obbligo per il grandangolo di scappare con la stessa definizione della fotocamera principale, che è da 64 mega pixel. Usando il cosiddetto Pixel Binning, però effettuando la fusione di quattro megapixel in uno solo, le fotografie risultano essere 16 megapixel.
Poiché, però, il grandangolo arriva solo fino ad otto megapixel, quando si fanno scatti a 16 megapixel con la fotocamera principale e poi si passa al grandangolo si ottengono delle foto con un’elaborazione di upscale, ovvero l’immagine viene sovradimensionata rispetto alla sua definizione naturale. Questo, ovviamente, non è un effetto sempre positivo per quanto riguarda la qualità degli scatti, ecco perché è meglio ridurre leggermente la sensibilità della fotocamera principale in modo da combaciare con quella del grandangolo.
Lo so, mi rendo perfettamente conto che questa informazione possa sembrare un po’ troppo tecnica ma è un suggerimento per non rimanere delusi dai propri scatti.
Il sensore principale a un’apertura F/1.8, mentre il grandangolo arriva a F/2.2, il sensore di profondità da 2 mpx, quello per gli scatti macro ha la stessa dimensione e apertura F/2.2.
Sul fronte, invece, c’è un sensore da 16 megapixel con apertura F/2.0. È una soluzione un po’ meno potente rispetto ai modelli precedenti ma in realtà la qualità degli scatti è migliore.
Una curiosità: la modalità ritratto, sia con la fotocamera frontale che con quella posteriore, non riconosce i volti quando si indossa una mascherina, ragion per cui l’effetto di sfocatura dello sfondo non viene applicato.
C’è da dire che gli scatti in modalità ritratto non sono il massimo con la fotocamera frontale né con quella posteriore.
È possibile vedere dallo scatto qui sopra, con la mascherina in modalità ritratto è stato addirittura impossibile mettere a fuoco il soggetto, perché il telefono non prendeva il comando del punto in cui mettere a fuoco.
Nonostante le disavventure con la modalità ritratto, per il resto la fotocamera si comporta discretamente bene, con una litania che purtroppo mi trovo costretto a ripetere un’altra volta, quella cioè che va tutto bene finché va tutto bene, il che vuol dire che e necessario avere una buona illuminazione perché gli scatti siano di buona qualità, quando cala il buio, come spesso accade, il risultato è un po’ meno accattivante.
Siamo di fronte a scatti in linea con la concorrenza. L’unica debolezza che riscontro è quella della fotocamera con il grandangolo che presenta colori un po’ slavati.
Lo si può notare qui dando un occhio al colore delle piante e al verde in generale. Si può notare come cambi anche la tonalità del mattoncino dei palazzi sulla sinistra.
Anche gli scatti notturni, sono assolutamente nella media.
Ci sono i video in 4K, per quanto riguarda la fotocamera posteriore, con una stabilizzazione di livello discreto, però io penso di poter concludere la sintesi relativa alla fotocamera di questo smartphone dicendovi che probabilmente non sarà la fotocamera stessa il miglior driver di acquisto per questo oggetto.
Ovviamente, come sempre negli smartphone di Motorola, c’è anche una serie piuttosto ricca di opzioni supplementari da sfruttare, come lo scatto in cui viene evidenziato un singolo colore.
Batteria
Questo invece probabilmente potrebbe proprio essere uno degli argomenti che potrebbe convincervi a scegliere il nuovo Motorola G9 plus, che se sul fronte della fotocamera ha prestazioni rigorosamente nella norma, quando si parla di batteria invece diventa un vero Caterpillar.
In primo luogo c’è la capacità da 5000 mAh, che abbinata a questo tipo di processore e al display che non consuma tantissimo si traduce in una durata che io ho portato quasi a due giorni.
Carica avviene attraverso il caricatore in dotazione da 30 W, che permette di andare in 30 minuti da zero a 50%, mentre per la ricarica completa ci vuole poco più di un’ora.
Test strumentali, più affidabili delle mie prove empiriche, dicono che il playback di video arriva quasi a 19 ore in interrotte, mentre la navigazione sul web permette di raggiungere circa 16 ore di durata.
Sono cifre impressionanti, che si traducono in un’autonomia praticamente da competizione.
Credo serva sottolineare che non c’è ricarica wireless, o altre soluzioni particolarmente sofisticate, ma non ce le aspetteremmo neanche in un prodotto di questa categoria di mercato.
Recensione Motorola G9 Plus, le conclusioni
Per concludere la recensione Motorola G9 plus, vi segnalo che dal mio punto di vista questo è un prodotto che si adatta perfettamente a chi ha bisogno di lavorare e di avere la garanzia di una batteria praticamente inesauribile.
Trovo che invece difficilmente si potrà adattare a coloro che hanno il desiderio di diventare Influencer su TikTok e fare della propria bellezza fotografica uno strumento di autopromozione.
Traduco: nulla da dire su schermo, capacità del processore, batteria, ma quando si arriva la fotocamera purtroppo questo è un dispositivo che zoppica un po’… Non significa che non sia all’altezza dei concorrenti, ma solo che offre prestazioni rigorosamente nella norma.
In ogni caso, questo smartphone difende un buon rapporto qualità prezzo, grazie ai suoi 269.99 €, prezzo che trovate cliccando qui, se per voi questa è una buona opzione di acquisto.