Recension Sonos Arc, soundbar da competizione

Racconto con piacere l’esperienza della recensione Sonos Arc, la nuova soundbar che entra a pieno titolo tra i prodotti più belli del mercato.

Le ragioni per amare sono arc sono tantissime, la prima è sicuramente quella di una disponibilità davvero enorme di funzioni, a cui si abbina un suono semplicemente eccellente.

In primo luogo questo dispositivo si aggiunge ai molti altri già presenti sul mercato del mondo Sonos, marchio che da anni è il sinonimo di musica multi stanza.

Certo, nel corso di questo lungo arco di tempo la realtà della tecnologia è cambiata profondamente e oggi questa opzione di diffondere la musica in più stanze contemporaneamente non è più un tratto unico e distintivo, perché ci sono i prodotti di Google e di Amazon che fanno la stessa cosa ad un prezzo infinitamente più basso.

Però rimane il fatto che questo sia un dispositivo in grado di fare molte cose contemporaneamente e di farli tutti bene, a partire dalla connessione con un televisore utilizzando lo standard “arc”, ovvero sfruttando un cavo HDMI per trasferire il suono e anche i comandi per il controllo del volume.

In più, grazie a questo sistema, la soundbar si accende e si spegne insieme al televisore in modo del tutto automatico.

Oltre a questo è possibile riprodurre musica sfruttando lo standard AirPlay due, quindi utilizzando a iPad iPhone o computer Mac, ma anche sfruttare uno dei tanti servizi musicali che si possono abbinare all’applicazione di Sonos.

Se tutto questo non fosse sufficiente, è possibile anche abbinare l’assistente di Google o Alexa di Amazon per controllare il sistema con la voce.

Ma c’è di più: questo nuovo gioiello è così intelligente da saper analizzare l’ambiente in cui si trova, per ottimizzare l’emissione del suono, simulando la produzione di ben cinque canali, con una distribuzione delle frequenze alte che è soggetta ad una taratura automatica a seconda dell’elaborazione del sistema.

L’architettura dell’audio è costruita intorno a 11 altoparlanti, utilizzati per le diverse gamme di frequenza, incastonati in un corpo con una misura generosa, ma che si può in ogni caso posizionare su un piano oppure appendere direttamente al muro.

Tenete conto che parliamo di un oggetto che pesa 6,25 kg ed è lungo 110 cm, un ingombro importante rispetto a molti altri prodotti in circolazione.

Ci sono 11 amplificatori digitali per ottimizzare il suono, che viene diviso tra 8 woofer ellittici e 3 tweeter; primi sono di forma ellittica che si occupano delle frequenze medie e basse, mentre i secondi hanno una cupola in seta per la miglior riproduzione possibile delle frequenze alte.

Il software di arc è studiato per evidenziare i toni della voce umana, in modo che i dialoghi dei contenuti di cui fruiamo siano sempre comprensibili.

Mi piace molto l’impatto di questo prodotto, che è in grado di generare un fronte del suono molto forte, con bassi pronunciati in grado di trasmettere vibrazioni importanti, ma anche di gestire i volumi molto alti senza particolari distorsioni.

Attraverso l’equalizzazione è possibile attivare o disattivare l’effetto loudness, che aumenta o diminuisce la presenza di frequenze basse: per il mio gusto personale i bassi mancano un po’ di morbidezza, di quella che io chiamo rotondità, mentre sono un pelo più asciutti rispetto alla mia preferenza. Per un risultato ottimale andrebbe sicuramente abbinato un subwoofer, ma in questo caso si arriverebbe ad un prezzo complessivo superiore ai 1500 €.

I microfoni, che sono posizionati sul dispositivo per l’attivazione degli assistenti vocali, servono anche per l’ottimizzazione TruePlay, che ora avviene automaticamente. In pratica, il dispositivo ascolta le frequenze che ritornano dagli effetti di Eco all’interno della stanza e Tara di conseguenza il proprio funzionamento.

Nel corso della recensione di Sonos Arc, ho potuto però verificare che iPhone 12 non è ancora compatibile con questo tipo di funzione.

Se, però, il risultato non fosse di proprio gradimento, dall’applicazione è comunque possibile controllare l’equalizzazione di Sonos Arc secondo i propri gusti, bypassando l’azione automatica.

Un altro elemento importante è la modalità night sound, che attenua le frequenze che fanno più danni, perché si propagano in modo più fastidioso, in modo tale da poter avere la giusta comprensione dei dialoghi anche a tarda notte, senza per forza far venire travasi di bile ai vicini di casa.

Sonos Arc si può governare sia attraverso la voce, che attraverso l’applicazione che si abbina in modo molto semplice, oppure utilizzando i comandi a sfioramento che sono posti sulla superficie del dispositivo.

Attenzione, però, ad un dettaglio importante: non si può utilizzare un ingresso ottico, semplicemente perché non esiste, quindi è possibile collegare Sonos Arc solo ed esclusivamente attraverso un cavo HDMI.

L’ applicazione invece permette di ottimizzare l’emissione del suono utilizzando il sistema TruePlay, così come da la possibilità di gestire equalizzazione, aggiornamenti, abbinamento ai vari servizi musicali e configurazione degli assistenti vocali.

Sempre attraverso l’applicazione è possibile cambiare anche le fonti di ingresso audio, così come scegliere una delle migliaia di stazioni disponibili su Sonos Radio.

Tutti questi elementi oggi si possono testare a casa, perché Sonos permette di provare percento giorni questo prodotto ed eventualmente di restituirlo a spese dell’azienda.

Recensione Sonos Arc, le conclusioni

Come vi ho anticipato, un’esperienza come quella della recensione Sonos Arc vale la fatica di 1000 altre prove di prodotti molto meno appetibili. Il piacere di un test di questo tipo compensa 1000 altre disavventure con oggetti meno esaltanti.

Questo è un dispositivo molto prestigioso, di grandissima qualità, ma come spesso accade il prezzo va di pari passo, perché ci vogliono 899 € per poter mettere sulla mensola o sul muro di casa questa soundbar.

Non sono pochi soldi, dipende dalla passione che avete per l’audio multi stanza, ma soprattutto per i vari servizi che Sonos è in grado di offrire.

Sarei poco trasparente se non dovessi dirvi che esistono molti altri prodotti, con qualità altrettanto elevata, che si possono comprare ad un prezzo molto più competitivo. Ma è un po’ come paragonare il prezzo di una Porsche con quello di un’utilitaria, fanno la stessa cosa, hanno lo stesso numero di gomme, probabilmente assolvono allo stesso compito, ma ci sono elementi visibili ed altri impalpabili, che contribuiscono a creare le differenze di prezzo.

Sulla qualità io non ho dubbi, sul prezzo potete decidere solo voi, se questa può essere la vostra prossima opzione di acquisto, la trovate cliccando qui a 899 €.

Nel caso il prezzo fosse troppo alto, ma voleste comunque abbracciare la qualità di sono s’, c’è sempre l’alternativa di Beam, che fa le stesse cose ma con un volume un po’ più contenuto e con un numero di altoparlanti più ridotti, al prezzo di 349 euro. Se questa è la soluzione migliore, la trovate cliccando qui.

Luca Viscardi: Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.

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